domenica 14 dicembre 2014

Terza domenica d`avvento e folletti svedesi

La Svezia ha una tradizione tutta sua per il Natale, quella dei folletti, estremamente sentita e particolarmente cara ai bambini. Se vi capita di trovarvi in Svezia nel periodo natalizio, troverete folletti ovunque, nelle case, nei negozi, nei luoghi pubblici, in forma di decorazioni più o meno sofisticate, nelle canzoni, nei libri illustrati, perfino nelle serie televisive per famiglie… Ma chi sono esattamente questi folletti e da dove vengono?

Il Nisse (come si chiama in danese e norvegese) o Tomte (come lo chiamano in svedese) viene da lontano e originariamente non ha nulla a che vedere con il Natale. Compare in illustrazioni e cronache fin dal tardo Medioevo, come una sorta di divinità protettrice della casa, o meglio della fattoria, perché è nel folklore contadino che ha inizio la sua storia. Il suo nome svedese, infatti, lo lega al “luogo” in cui risiede e opera, mentre quello danese-norvegese è in realtà un nome proprio, derivato da “Niels”. Non sempre simpatico, spesso vendicativo, a volte tirato in causa nei processi contro le streghe come un vero e proprio demone, il Nisse delle origini è un personaggio in chiaroscuro. Talvolta può prendere la forma di un animale, come un cane, una capra o un’oca, ma più spesso è raffigurato come un vecchio dall’altezza di un bambino, vestito di grigio con un cappello rosso a punta, come i contadini dell’epoca! Il Nisse si prende cura degli animali della fattoria e provvede affinché tutto vada per il meglio, ma è anche permaloso e, se rimane insoddisfatto, può combinarne di tutti i colori… in genere per tenerlo a bada basta lasciare una scodella di pappa di riso e latte in soffitta (o dove il folletto di casa ha la sua dimora): è il piatto preferito di ogni Nisse!
La prossima volta che nasco voglio essere un Tomte anch’io!
Loro non hanno mai freddo, anche quando fuori c’è tanta neve … e sono amici di tutti gli animali del bosco. Sì, anche dei ragni, dei lombrichi e delle formiche. Tomtefar (papà tomte) di solito ha la barba bianca ed ha tanto da fare perché deve andare a tagliare la legna nel bosco. Tomtemor (mamma tomte) è un po’ grassottella e prepara delle buonissime marmellate.
E solo i bambini (a volte) riescono a vederli. Ma vanno trattati con riguardo perchè altrimenti si arrabbiano e possono diventare anche un po’ antipatici e dispettosi.
källor: Bilingue per gioco e Diario nordico

Bene, ho divagato un po’ e mi sono lasciato prendere la mano …. dai Tomte!
Non vi dimenticate di accendere la terza candela d`avvento.
E buona domenica a tutti da nonno Franco


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.