venerdì 13 luglio 2012

Un tassista romano.


Un tassista romano ha scoperto la legge segreta che impedisce al nostro Paese di uscire dalla crisi, di fare le riforme, le grandi opere e accettare i sacrifici.
Si chiama Sindrome del Finestrino.

Aho, seguitemi.

C’è un vagone affollato e accaldato, senza aria condizionata, tutti boccheg­giano e reclamano di aprire il finestrino. L’unico che si oppone è chi sta seduto davanti al finestrino che prenderebbe in faccia il vento.
Traduco: un interesse minoritario ma fortemente colpito si oppone a un interesse generale ma più diffuso.

I rimedi quali sarebbero? Sedersi a turno nel posto sgradito, cercare un volontario, allettarlo con coccole e sciarpette, obbligare chi sta seduto a prendersi il vento in faccia, lasciare vacante il posto, lasciar decidere al controllore. Invece niente, mal comune mezzo strazio.

Questa è la ragione dei no-tav, no-di­scarica, no-centrali, e via negando. Ed è la ragione per cui saltano riforme, liberalizzazioni, opere pubbliche ecc. Un beneficio generale viene bloccato da un danno specifico, locale, parziale.

Trovo l'analisi perfetta. La prova_finestra è decisiva anche per capire le idee di ciascuno. Il realista apre la finestra per cambiare l’aria alla stanza, l’utopista apre la finestra per cambiare l’aria al mondo. I moderati, per entrambi gli scopi, preferiscono socchiudere la finestra; i conservatori lasciano la finestra chiusa per timore d’ambedue i mutamenti;i radicali, invece, smontano la finestra e gli anarco-insurrezionalisti rompono il vetro. La verità si affaccia alla finestra.
(di M. Veneziani)


"Che caldo che fa..."

Da quando sono arrivato in Italia non faccio altro che sentire commenti inappropiati sul tempo, tipo:"Con questo caldo. Chi te l'ha fatto fare a lasciare la Svezia".


Pensando che in Svezia quest`anno l`estate sembra essersi dimenticata di arrivare. Mai commento sarebbe più inappropriato. 
Commentare il tempo? Siamo in estate e fa caldo e udite udite... in inverno farà freddo! Non ditelo però...

Anche il telegiornale tutto il santo giorno non fa altro che dare notizie sul tempo.Anche se...siamo il 13 luglio, e la notizia vera sarebbe: Italia sotto la neve!!! Quando lo volete il caldo, a dicembre?

Nell 65 avevo iniziato a lavorare alla Ericsson di Roma. A luglio c'era così caldo di giorno che noi approfittavamo delle ore serali per utilizzare alcuni impianti di collaudo. Però nessuno si lamentava, era una cosa normale.

Oggi basta una temperatura di 30 gradi per gridare all'allerta! Le cose sono due: o si fa allarmismo inutile, oppure la gente non ha più la capacità di resistere. Per tornare ai primi anni sessanta, in quel periodo l'aria condizionata era di là da venire. Forse è questo il nucleo del problema: la gente non resiste più alle alte temperature perchè è troppo abituata all'aria condizionata che, tra l'altro, favorisce anche l'insorgere di patologie gravi. La stessa cosa succede anche in inverno, quando alcuni mettono il riscaldamento al massimo, con grande dispendio di soldi e di energia, poi escono e si prendono la polmonite. Le conclusioni le lascio ad altri!!!

Povera Italia. Siamo in estate ed è allerta caldo.In inverno è allerta freddo,in primavera è allerta polline in autunno è allerta piogge. Gli italiani sono in permanentemente in allerta, psicologi, tuttologi, saputologi infestano i programmi televisivi, i quali sembrano avere una ricetta magica per tutto, per dormire, abbronzarsi, defecare, urinare, pelle lisca...io per non sbagliare mangio tutto ciò che mi và.

Qualche anno fa in Italia andavano di moda i personal trainers. Adesso vanno di moda i meteo trainers, ovvero sono influenzati da ciò che viene inposto loro!

l'indipendenza mentale in Italia non esiste più grazie a media e globalizzazione martellanti !


Buon caldo a tutti da franco!

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.