giovedì 19 settembre 2013

Nostalgia di Pippi Långstrump.


Questa ragazzina tanto forte da riuscire a sollevare un'auto con una mano, libera, scaltra, disinibita e allo stesso tempo sensibile e dolce, sempre pronta a intervenire in difesa dei più deboli, ha suscitato l'ammirazione di noi papà ed è stata un ottimo esempio per un gran numero di bambine. Nate come mia figlia alla fine degli anni_60.
E neanche è un caso che quell'esempio di "donna liberata" venisse da un paese come la Svezia, dove la parità fra uomini e donne già era una realtà consolidata, e dove il sesso non era né tabù né arma per fare carriera. Considero Pippi Långstrump un pò come un mio portafortuna, essendo arrivato in Svezia propio nel momento della sua massima popolarità. Calvizie e acciacchi a parte, non credo di essere molto cambiato dentro, rispetto a quel ragazzo che guardava Pippi alla TV con la scusa di far compagnia alla sua bambina.. Senza dubbio è cambiato di molto il mondo che mi circonda: La Svezia di oggi è irriconoscibile Qual paese incantato di visi-pallidi che si rotolavano nudi nella neve allegramente, quel paese,dove si praticava l'abbraccio universale, la carezza contro la malinconia e la solitudine, il contatto fisico contro la violenza... anche quel paese oggi è irriconoscibile. La sua accoglienza, il suo candore e la sua disponibilità gli si sono ritorte contro.
La libertà diventa un ricordo del passato. Le donne evitano abiti "troppo succinti" come se fossero non più a casa propria ma a Islamabad. Si coprono e d'estate evitano perfino il topless per non infastidire i nuovi venuti. In alcuni centri urbani, durante il ramadan è vietato mangiare per strada, mentre interi quatrieri vengono messi a soqquadro da chi vuole tutto e subito.
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"Vogliamo tutto e subito". 
In questo slogan si può riassumere la protesta che qualche tempo fa si è scatenata in Svezia sotto forma di centinaia di auto incendiate, centri sociali devastati, agenti di polizia feriti e vigili del fuoco fatti segno di sassaiole violente durante l´opera di spegnimento. Autori delle violenze collettive sono i giovani immigrati - o figli di immigrati - che rischiano di trasformando le periferie delle maggiori città svedesi in campi di battaglia.Ma chi sono, dunque, questi giovani e che cosa vogliono? La risposta è contenuta nella frase riportata all´inizio.
Vogliono tutto, cioè ottenere gli stessi beni e privilegi di cui godono chi in Svezia e per la Svezia ha speso una vita. senza tener conto del fatto che case, automobili, imbarcazioni ed altri "status symbol" sono il frutto di un duro lavoro, talvolta nell´arco di più generazioni. Difficile cercare motivazioni nei loro gesti. Basta interrogarli per capirlo. Alla domanda che cosa volete, rispondono: "Voglio guidare una Saab turbo ed abitare in una bella villa". Quasi tutti sono senza lavoro e difficilmente lo troveranno visto che hanno abbandonato la scuola dopo la quinta elementare. E se chiedete loro che cosa sanno fare, vi rispondono: "Sono un cannone ai videogiochi, a scuola invece non ci si divertiva". E questo è il guaio maggiore per questo gruppo di giovani che stenta ad orientarsi in una società altamente tecnologica. Sono pochi i giovani immigrati che finiscono la scuola dell´obbligo con una media che consenta loro di accedere al liceo. Non frequentano corsi di addestramento al lavoro e si rifiutano di lavorare da apprendisti. Ad un certo punto spariscono, ingoiati da quella malavita sommersa che fa di loro degli individui asociali a vita.
La loro ira si sfoga con aggressioni agli agenti di polizia, sia con pietre, sia con insulti feroci marcati di maschilismo islamico alla volta delle poliziotte che vengono chiamate "prostitute in divisa" e anche peggio. Qualche anno fa è stata data alle fiamme, a Helsingborg, una schiera di case, lasciando senza tetto quattordici famiglie. Eppure le famiglie di questi ragazzi vivono nei quartieri periferici di Stoccolma, Goteborg, Malmö, Uppsala che difficilmente si possono chiamare "ghetti" essendo formati da appartamenti moderni, dotati di ogni conforto. E i sussidi che questi individui ricevono sono pari alla paga media di un operaio. Ma loro vogliono ben altro. Vogliono tutto subito. E se non l´ottengono, appiccano il fuoco.
La Svezia rischia di diventare troppo diversa da se stessa.
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Riunione di condominio.

Oggi ieri pomeriggio ho partecipato ad una riunione di condominio riservata a gli “over 65”. 
No tranquilli non abito in un ospizio per vecchi, ma in un condominio dove il 50% degli appartamenti  è riservato per “over 65” appunto, mentre il restante 50% è riservato a giovani coppie con prole. 

Probabilmente, non vogliono dare a noi vecchi sudditi del regno, la senzazione che siamo arrivati al capolinea…!  (È un esperimento che a parer mio funziona benissimo.) ma non è di questo che volevo parlarvi se non dei personaggi che compongono questo strano “Seniorklubb 65+”. Ripeto personaggi nel vero senso della parola ai quali durante la riunione mi sono divertito a dar loro un soprannome. Li elenco così alla rinfusa, come mi vengono in mente, senza un ordine preciso, tanto sono tutti strani in egual misura!!!!!

"Il Cacciatore": Göran, arzillo nonnino lucidissimo classe 1927, e sottolineo 1927, che in stagione va a caccia di alci per le foreste del Värmland (Vermelandia) con il figlio sessantacinquenne. Lo incontro tutte le sante mattine che faccio la mia passeggiatina alle 6 del mattino per “educazione” le  chiedo come va e lui risponde: "Stamattina non va, non ce la faccio più, vado a vangare l`orto , però dopo mezz`ora devo smettere perchè sono stanco" Capite, a guasi 90 anni dopo mezz`ora è stanco di vangare. Io a vent`anni se andavo a vangare per 10 minuti un orto, stavo a casa in malattia per una settimana. Causa colpo della strega.

"Toccata e fuga": Simon, Greco verace di Salonikki, una vita passata in Svezia, scappò all`epoca dei colonnelli, non è più tornato. Terrore delle donne del quartiere, noto per la sua MANOMORTA sull’autobus linea 723, che dal centro commerciale arriva fino sotto casa nostra, tutti i giorni mi grida da un marciapiede a l`altro: “Franco vai bene oggi?" ed io: "Tutto OK Simon, quante oggi…?? (inteso il numero di sberle ricevute sull`autobus)"

“La Polacca”: Agnieszka notissimo ex-mignottone della zona söder di Stoccolma. Ha dovuto smettere l’attività amatoria per via del sopraggiungere dell’ inesorabile decadimento fisico……….(Ormai in pensione anche lei), ma ci ha provato per tutta la riunione…..e con tutti gli uomini!!!!!

"Metanolo": Ingvard, svedese D.O.C o meglio stoccolmese D.O.C noto per la sua predilezione per il vino in box comprato all’ insaputa della moglie. (Sì, ma quando se lo beve, dato che ne compra quasi sempre tre cartoncini da tre litri l`uno?)

“Pintone”: Ensio, finlandese ogni fine settimana prende il tragetto per la Finlandia per via del taxfree. Ritorna con due piccole damigiane di vino rosso di scarsissima qualità asserendo: "Io di vizi non ne ho, non fumo, non mi sono mai drogato, ogni tanto bevo un bicchierino di vino!" Un bicchierino di vino dice lui, segnalo però che abita da solo………all’ anima!!!!!!!!

"La Puzzola": Mathilda, per via dell`odore strano che lascia in ascensore … e non aggiungo altro!

Marie-Louise, senza soprannome (non glielo ho ancora trovato, per questo accetto volentieri suggerimenti). Sessantenne si è lamentata per tutta la riunione del marito che ha raggiunto "la pace dei sensi..cercate di capire!!!!!!!!"

Ah, dimenticavo, tutti gli altri condomini sono persone normali…o quasi!!!!!!!!!!!!


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.