Voglia di
caldarroste, nastalgia di casa, chiamatela come volete, ma a me in questa domenica novembrina freddina e cortissima (quì a Stoccolma ieri alle 4 del pomeriggio era già buio pesto) mi è venuta veramente ”la
voglia matta.” Fatemi compagnia e prepariamole insieme.
Promemoria:
Allora, le
caldarroste non sono altro che castagne (dalle mie parti buonissime quelle dei boschi di
Tolfa e Allumiere) incise e cotte sul fuoco, all'interno di recipienti bucherellati. La cottura
ideale avviene sulle braci di un camino, che aromatizzano le caldarroste, ma si
riesce anche a cuocerle sul fornello, anche se non hanno lo stesso sapore.
Preparazione:
1. Prima di cuocere le castagne bisogna
procedere a castrarle,
ovvero a praticare un taglio orizzontale sulla buccia,
dalla parte bombata, stando attenti a non intaccare la polpa.
Questa incisione serve per evitare che le castaghe scoppino durante la cottura.
ovvero a praticare un taglio orizzontale sulla buccia,
dalla parte bombata, stando attenti a non intaccare la polpa.
Questa incisione serve per evitare che le castaghe scoppino durante la cottura.
2. Porre le castagne in una padella di
ferro bucata,
mettere il coperchio e cuocere a fuoco medio per 15 minuti circa,
fintanto che la buccia risulti uniformemente bruciacchiata. Girare spesso
durante la cottura.
3. Assaggiare sempre prima di ritirarle
per verificare la cottura, da prolungare se non fossero ben morbide.
4. Avvolgere le castagne in un panno
umido per 10 minuti circa, per favorirne la spellatura.
5. Servire.
Le
caldarroste: sono ottime calde, dopo un breve riposo avvolte in uno
strofinaccio umido, che permette di spellarle meglio. Nal Lazio si accompagnano
a vino rosso tipo Velletri. A me piacciono molto con un bianco di Montefiascone tipo: Est,Est,Est.
É il caso
di dire : de gustibus non disputandum.
Grazie
della compagnia e Buona Domenica a tutti. (Anche senza castagne...!!)
by:nonno Franco