giovedì 31 marzo 2016

Buongiorno ai giovani.

Grazie a tutta la mia famiglia, che ancora mi sopporta.

A quelli che ogni mattina lottano per un futuro.
Alle loro speranze e ai loro sogni.
A quelli che fanno mille sacrifici per realizzarli.
A quelli che vanno avanti con le proprie forze.
A quelli che spesso vengono illusi.
A quelli dalla promesse mancate.
A quelli sfruttati.
A quelli che studiano e lavorano insieme.
A quelli con stipendi precari.
A quelli cresciuti troppo presto.
A quelli che sanno i veri valori.
A quelli con padri assenti e madri confuse.
A quelli con genitori fin troppo presenti.
Ai giovani pieni d’entusiasmo, semplici, leali, fuori dal tempo.
Ai giovani sballati, quelli persi dentro il consumo di qualsiasi dipendenza, quelli pieni di rabbia, quelli senza una strada, senza una meta, senza una vita.
Alla mia famiglia e ai nostri giovani e alla loro essenza, che è l’ultima nostra comune speranza.

mercoledì 30 marzo 2016

Ecco come la Svezia accoglie gli asilanti.


Nessun Paese dell'Unione ha accolto storicamente così tanti richiedenti asilo per abitante come la Svezia. E nessun Paese europeo può vantare un sistema di accoglienza così efficiente ed equo come quello che ha messo in piedi lo Stato svedese tramite lo Swedish Migration Board.
Ai migranti ai quali viene riconosciuto lo status di rifugiati vengono normalmente concessi permessi di soggiorno illimitati, dopo una verifica che può durare al massimo sei mesi, contro i due anni dell'Italia e della Spagna. Al migrante che fa richiesta di asilo viene concesso altresì dopo aver presentato la domanda - e in attesa della risposta dello Swedish Migration Board - non solo un alloggio in condivisione, ma anche un conto e una carta di credito per coprire le spese per il cibo, i vestiti, l’igiene personale o qualunque altra esigenza personale.
Le sorprese però non finiscono qui. Una volta ottenuta la protezione, ai rifugiati (che hanno diritto anche a un'interprete in occasione della presentazione della domada di asilo) viene garantita la residenza permanente (e, dopo solo quattro anni, la cittadinanza), oltre a un generoso piano di integrazione che prevede corsi di lingua, assistenza economica e aiuto nella ricerca di un impiego tramite lo Swedish Public Employment. Un programma di assistenza che dura in media due anni, organizzato dal governo svedese, cui vengono aggiunti una serie di benefit sanitari per il migrante: le cure ginecologiche, prenatali e dentali  totalmente gratuite e tutte le altre visite dove la spesa massima possibile è di 50 corone (circa 6 euro).
Non solo. Se il rifugiato dovesse trovare lavoro in una città dove non vi sono alloggi predisposti all’accoglienza, il Migration Board concede un supporto economico per trovare casa. Di più: a coloro che vedono respinta la richiesta di asilo è concesso storicamente il ricorso alla Migration Court, con un ulteriore grado di appello alla Migration High Court. Non ci si può stupire perciò se la Svezia, un Paese che conta 10 milioni di abitanti, è diventata la meta preferita dei migranti che arrivano in Europa.
La decisione di espellere fino a 80 mila richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta quest'anno - comunicata dal ministero degli Interni - segna non tanto un'inversione di rotta rispetto al suo tradizionale sistema di accoglienza, ma un cambiamento profondo del clima politico e sociale soprattutto dopo la vittoria elettorale dei Democratici della Svezia, che hanno come proposta chiave la riduzione del 90% della presenza straniera e che stanno sfidando la tradizione egemonia della cultura e del partito socialdemocratico svedese, tutt'ora al potere. La grave crisi migratoria europea - con l'eccezionale afflusso di migranti provenienti dal medioriente - ha inoltre fatto emergere un problema fino a oggi inesistente nel Paese: la carenza di alloggi per accogliere i migranti, unitamente ai problemi di bilancio che le politiche sociali dell'accoglienza hanno contribuito ad accentuare. Le tensioni tra comunità straniere e scandinave stanno insomma aumentando anche nei Paesi scandinavi. Il generoso sistema dell’immigrazione in Svezia sta subendo (purtroppo) i primi contracolpi.
(källa: panorama)
      

giovedì 24 marzo 2016

Ieri e Oggi


Pasqua dovrebbe essere sole, boccioli e la colomba con la crosta di mandorle e granella. Vestiti nuovi, scarpe nuove, l’uovo di Pasqua in attesa in sala.
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Ieri: Le fettuccine belle e pronte sulla spianatora infarinata ad arte, laboriosamnete preparati da mia madre il giorno prima, una decina di pizze pasquali, in vari angoli della casa, anche sul mio letto (portabuono) in attesa del prete per la benidizione. Il brodo ricco e giallo, bollente nel pentolone delle grandi occasioni. Il parmigiano grattuggiato a mano, una montagnella di candido profumo. La folla in cattedrale, la messa troppo lunga, gli sguardi segreti (c’è la biondina del quarto piano?), la confessione il giorno prima, già quasi annullata da nuovi peccatucci…
La tavola imbandita, il profumo dell`abbacchio al forno, aromatizzato da rosmarino e aglio, incorniciato dalle patate croccanti.  Un Frascati leggero, un mezzo bicchiere anche per noi ragazzini (Non vi sborniate…!) La Pizza di Pasqua, grandissima, fragrante, profumatissima: sambuca, cannella, arkermes e vaniglia zuccherata, tante tante uova, regalo annuale delle amiche di mia madre, le stesse che a Natale ci coprivano di cerchi di struffoli spettacolari, tozzetti e biscotti al cioccolato fondente.
La finestre spalancate, il cielo ridente, il mare calmo laggiù, il mio mare risplendente di nuova speranza.
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Oggi: La nostra chiesa svedese di sanka Eugenia, artisticamente moderna, a un passo dal palazzo reale, sempre imponente, echeggiante di tanta storia vissuta nel segno della stella del Nord.
Gli alberelli di Kungsträdgården ancora senza un fiore, l’erba verde chiaro fa capolino da sotto l`ultima neve rimasta, fragile, acerba. I coniglietti di cioccolato dappertutto, cestini di fiori e di caramelle nelle vetrine di NK-Nordiska Kompaniet; caccia alle uova colorate dai giardini delle case ai parchi pubblici.
Tante bambine felici, truccate da streghette pasquali, truccate con i rossetti delle mamme, fazzolettoni in testa come antiche contadine e i maschietti a rincorerle, tutti a correre, cadono, si rialzano, si sporcano i vestiti di terra profumata di speranza, le braccia ricolme di uova di cartone, il grande tesoro. Pasqua dovrebbe essere il richiamo alla vita.
Rialziamoci anche noi, spezziamo le catene del passato, guardiamoci di nuovo intorno.Ti stiamo aspettando Gesù, prendici per mano, ricostruisci questo nostro mondo così gravemente ferito. 
Buonanotte cari lettori ovunque voi siate.
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.