domenica 30 agosto 2020

Io seguo le raccomandazioni date da Folkhälsomyndigheten.


Ciao a tutti come state...?? Io avendo 76 anni seguo le raccomandazioni date da Anders Tegnell tramite Folkhälsomyndigheten (Agenzia per la salute pubblica.) Resto in casa, non incontro nessuno e faccio delle lunghissime passeggiate con la mia cagnolina. Così per ingannare il tempo ho deciso di dare inizio ad un nuovo blog. Niente di eccezionale, sono solamente degli appunti disordinati per portarvi un po' su e un po' giù a zonzo per la Svezia. Il titolo è un pò strano: "Il ragazzino balbuziente" che poi sarei io. Anch`io tantissimo tempo fa sono stato ragazzino e per di più anche balbuziemte.
Allego il link, così se vi va potete dargli uno sguardo.
https://ragazino.blogspot.com/
Un abbraccio da un nonno isolato a Stoccolma ai tempi del coronavirus..💗.!!

venerdì 28 agosto 2020

Venerdì 28 Agosto ore 05:47

Venerdì 28 Agosto ore 05:47. Qualche nuvoletta e 10°C. Mi sono svegliato con il desiderio di una vacanza a Roma. Mannaggia a te Covid-19 Vabbè... Buongiorno a tutti: "Non è mai troppo tardi per sognare e sorridere un pò..."  Se vi va cliccate sul link quì sotto.
https://francoatullinge.blogspot.com/2020/08/il-venerdi-della-signora-ingrid.html

giovedì 27 agosto 2020

Oggi il ragazzino balbuziente vi porta nel Bohusläns

Ciao a tutti...Come state...? Oggi vi porto sulla costa occidentale svedese che si estende per 280 chilometri da Göteborg, fino al parco marino delle isole Koster, vicino al confine con la Norvegia. Qui si contano ben 8.000 isole, grandi e piccole le quali sono puntellate da pittoreschi villaggi di pescatori dalle case colorate, dove è possibile fare delle belle esperienze culturali e gustare degli ottimi crostacei. (che non fanno mai male...)
fate click quì sotto e buona lettura.
https://ragazino.blogspot.com/2020/08/oggi-il-ragazzino-balbuziente-vi-porta.html

mercoledì 26 agosto 2020

Un pomeriggio al museo Vasa di Stoccolma

Foto: Ola Ericson
Un pomeriggio al museo Vasa di Stoccolma per raccontarvi una storia che parla di Svezia e di legno, ma non c’entra l’Ikea. 
clicka quì.
https://ragazino.blogspot.com/2020/08/un-pomeriggio-al-museo-vasa-di-stoccolma.html

martedì 25 agosto 2020

Citronella, lavanda e salvia

La spezie amano climi molto più torridi del nostro ma sembra che attorno a questa casetta si possa coltivare la citronella, lavanda e salvia. Miracolo di una mia vicina di casa. Sono le 6:42 di martedì 25 Agosto. Rientro per il primo caffè. Buongiorno a tutti.❤️🇮🇹🇸🇪❤️
Clicca quì.
https://ragazino.blogspot.com/

domenica 23 agosto 2020

Una domenica a Vimmerby nel mondo di Astrid Lindgren

Ciao a tutti...tutto bene...?? Oggi domenica 2020-08-23 vi porto nella Svezia meridionale, nella contea dello Småland a tre ore e mezza a Sud da dove abito io. Passeremo una giornata a Vimmerby in cui la creatrice di Pippi Calzelunghe è nata, si trova il parco letterario Astrid Lindgrens Varld, un luogo fantastico in cui tutto somiglia ad una fiaba. Qui incontreremo i personaggi dei libri creati dalla Lindgren, e assisteremo a musical e spettacoli. E soprattutto ci divertiremo a prescindere da quale sia la mia e la vostra età.
fate click:

martedì 18 agosto 2020

È tutta colpa della RAI e di Overland.

Ieri sera una delle rete RAI ha trasmesso una replica della serie "Overland" viaggiando sulle strade del Regno di Svezia da nord a sud, per un momento ho avuto la senzazione che avessero preso spunto da uno dei miei 2 blog tanto erano simili gli argomenti trattatati durante la trasmissione, per altro ben fatta, anche se ha alternato momenti emozionanti a noia totale. Da stendere un velo pietoso quando il conduttore seduto in un bar spiega pateticamente il significato svedese di "FIKA" (pausa caffè) il poverino finisce la scena sorseggiando il caffè pronunciando la fatidica frase (che peraltro tutti aspettavano): "Viva la fika svedese."
Ragazzi Basta! Non se ne può più! Siete Ridicoli!
Ri-bloggo il mio di post, quello sul popolo Sami, che spiega molto meglio. (Anche se il dubbio che mi abbiano copiato rimane...)
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Lapponia Svedese e il mio incontro con il popolo Sami.
Oggi voglio prendervi per mano e portarvi lontano lontano a Strömsund nel Grande Nord dove ancora si possono raccontare le favole. Precisamente nella Lapponia Svedese la regione dove vivono i Sami.
Chi sono i Sami…?  Ecco appunto, me lo immaginavo che non sapevate chi sono. Generalmente sono conosciuti in italiano come lapponi sebbene il termine sia ambiguo dato che può identificare tutti gli abitanti della Lapponia o della Provincia della Lapponia finlandese a prescindere dall'etnia. Il termine deriva, attraverso il latino medievale Lappones, dallo svedese Lapp che in origine era un termine spregiativo. I Sami che nascono come popolazione nomade sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia, in un'area da loro chiamata Sápmi, che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia nella regione della Lapponia.
I sami hanno la loro storia, lingua, cultura, attività professionali modo di vivere e identità. I Sami mantengono una forte identità culturale e pur usufruendo dei servizi sociali dello stato svedese negli ultimi decenni hanno evitato di cadere vittime di un processo di totale assimilazione al modello nazionale. Solo dopo il secondo conflitto mondiale, del resto, il governo svedese ha messo in atto una serie politiche per rispetto dell'identità sami, promuovendo per esempio lo studio e l'insegnamento delle lingue native. Attualmente i sami non sono più completamente nomadi, bensì vivono in piccoli paesi, tra i quali annovero Kautokeino, considerata la capitale culturale dei sami, dal momento che il 90% dei suoi abitanti parla la lingua sami. Diverse istituzioni sami sono localizzate in questa città: il teatro "Beaivváš Sami Theatre", un centro scolastico comprendente la Sami University College e il Nordic Sami Research Institute.
Parlando più strettamente della popolazione, in tempi remoti i Sami erano per lo più allevatori di renne, pescatori e dediti alla caccia. Erano nomadi e abitavano in capanne chiamate kota (per intenderci capanne della stessa forma di quelle degli indiani d’America) oppure in tende che avevano il nome di Layvu. Ovviamente esistevano abitazioni fisse e abitazioni portatili entrambe costruite con legno e pelli di renna; l’unico mezzo di trasporto a loro congeniale era la slitta ovviamente sempre trainata da renne, anche se, grazie ad uno straordinario reperto del 1500 a.C. si sa per certo che utilizzassero anche una sorta di sci.
L’allevamento di renne per i Sami è sempre stato uno degli elementi più importanti della loro cultura: tramite questa attività riuscirono a sopravvivere per secoli e secoli; dalle renne infatti potevano procurarsi cibo, latte e dai loro corpi pelli per gli abiti, per le loro case, ossa e corna per fabbricare utensili e strumenti di caccia e lavoro. In generale l’allevamento li portava a dover trascorrere l’inverno in terre completamente in pianura, mentre nei mesi più caldi, si rifugiavano nei pascoli montani. La storia di questo popolo non è particolarmente antica, anzi se ne conoscono i primi accenni nel 1555 quando uno svedese di nome Olaus Magnus pubblicò presso Roma il testo “Historia de Gentibus Septentrionalibus”, in cui era ovviamente narrata la storia di queste genti. 
Precedentemente si conosceva qualcosa di questo popolo solamente a livello di leggende e storie fantastiche da parte di autori medioevali. Si raccontava addirittura di amazzoni che potevano rimanere incinte solamente bevendo dell’acqua, di uomini verdi e di cannibalismi! Seppure non particolarmente catalogata e studiata negli anni passati, la loro tradizionale forma religiosa era quella dello sciamanesimo. Adoravano le divinità legate al culto della natura e infatti le principali erano quelle della Madre Terra e il Dio del Tuono. Credevano inoltre che il corpo fosse dotato di un’anima in grado di distaccarsene al momento del trapasso. La figura più importante all’interno delle tribù era per l’appunto lo sciamano che poteva dar vita ad una serie di riti propiziatori utilizzando anche una sorta di tamburo magico dei sogni, strumento che gli permetteva di comunicare con i morti.
La cultura Sami perdurò intatta nel tempo, solamente negli anni ’50 smisero di essere nomadi e cominciarono a stanziarsi: si formarono i primi veri e propri agglomerati urbani e sorsero anche i primi ordini politici tra cui i famosi parlamenti. Questi pochi cenni sul paesaggio aiutano a capire perché i Sami sono un popolo indigeno e non una minoranza. Qual è la differenza tra un popolo indigeno e una minoranza? I Sami sono un gruppo di minoranza in Svezia, nel senso che ci sono pochi Sami rispetto alla maggioranza della popolazione svedese.
Tuttavia quando si parla dei diritti dei Sami va tenuto a mente che, da un punto di vista giuridico, essi sono un popolo indigeno e non una minoranza. Il diritto internazionale fa una distinzione rilevante tra le minoranze da un lato, e le popolazioni indigene dall'altro. Riassumendo, la differenza più grande sta nel fatto che i popoli indigeni, a differenza delle minoranze, hanno un legame strettissimo con le loro tradizionali aree d’origine.
Questo vale anche per i Sami, i cui tradizionali mezzi di sussistenza, come l'allevamento delle renne, la caccia e la pesca, così come il credo un tempo sciamanico e oggi prevalentemente sincretista , sono direttamente collegati alla terra e alle zone d'acqua che i Sami  abitano e utilizzano - ripeto -  da tempo immemorabile . Naturalmente, nussuno può stabilire per quanto tempo e in che misura i Sami sono stati presenti su un territorio al punto da poterlo definire territorio del popolo ”Sami''. Ci sono stati molti conflitti tra costoro e gli svedesi (i proprietari terrieri) proprio su questo delicato argomento. In alcuni casi essi si sono risolti nei tribunali, come ad esempio i contenziosi sul “ pascolo delle renne” nell’Härjedalen. Va pure aggiunto, per la cronaca, che il governo svedese aveva aperto un'inchiesta e aveva incaricato una commissione ad accertare dove il confine delle aree Sami  terminava e quello svedese cominciava.
Questa indagine avrebbe dovuto essere completata entro la fine del 2004, ma siccome si procede a spizzichi e a bocconi, gli accertamenti sono “ancora in corso”. Beninteso i Sami hanno vinto la causa e i quaranta proprietari terrieri sono stati condannati al pagamento di 190 mila euro di spese processuali. Tuttavia hanno guadagnato un compromesso che stabilisce che i Sami si facciano carico dei danni che gli animali posso provocare alle colture. Nicklas Johansson, Il capo della comunità Sami, si è dichiarato soddisfatto e si è augurato che questo sia l’inizio di una collaborazione tra due realtà così diverse, di modo che «le nuove generazioni possano assicurare una continuità con l’impegno dei loro padri , per il bene delle collettività e della natura che le circondano».
Bella conclusione di una vicenda molto tormentata, ma non c’è dubbio che sulla sentenza avrà influito il timore di un intervento delle Nazioni Unite, sempre molto attente in fatto di violazione dei diritti dei popoli indigeni. Anche perché il professor James Anaya, presentando (20 settembre 2011) la sua relazione sul popolo Sami al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, non si era detto soddisfatto di come gli svedesi trattano i Lapponi, o meglio i Sami, per essere esatti.
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sabato 15 agosto 2020

Sabato 15 Agosto 2020 ai tempi del coronavirus.

Sabato 15 Agosto, in Italia con le dovute precauzioni causa coronavirus si festeggia il Ferragosto mentre quassù non sanno nemmeno cosa sia. È una bella giornata di sole e mentre scrivo nell`aria ci sono+26°C. Credo proprio che prima di pranzo prenderò la macchina e raggiungerò questo posto a me molto caro. Se vi piace potete venire con me.
A pensare che quando ero ragazzo sognavo di emigrare alle Maldive. Mi svegliavo di notte, sognavo costantemente quelle palme in riva al mare che si riflettevano in un acqua cristallina, calda, piena di pesci colorati. In ogni tema scolastico in cui potevo spaziare con la fantasia, l’argomento preferito era sempre lo stesso: io immerso nelle calde acque maldiviane. 
Poi il destino mi ha portato in Svezia anche se ho continuato a sognare luoghi esotici e caldi tipo; Costa Rica, Messico, Australia, Cuba ecc. Che ne sapevo io che anche in Svezia in certi giorni d`estate la temperatura può superare abbondantemente i +30°? E sperare in pò di pioggia...??
Vabbè mi accontento...!! A proposito cosa ne pensate della conottista...??🥰🙋‍♂️  
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venerdì 14 agosto 2020

Buon Ferragosto Roma (a rischio coccolone...)

Buongiorno come state...?? Avete dormito bene...? Spero di si! Anche se fa molto caldo. Oggi è Ferragosto ed anche se non sarà come gli tutti gli altri anni causa pandemia voglio con questo mio post un pò datato che comunque ho aggiornato con qualche nuova foto augurarvi a tutti voi amici italiani, svedesi o italo-svedesi ovunque voi siate un sereno Ferragosto . (Possibilmente al fresco.❤️)
Il caldo che in questi ultimi giorni sta attanagliando il Bel Paese sembra una poco simpatica legge del contrappasso: i miei connazionali dopo esserci lamentati fino a qualche giorno fa “di questa pessima estate 2018”, ecco arrivare la VERA estate italiana — che sembra portarsi il caldo di due estati.
Per fortuna oggi qualcuno mi ha consolato: "Però a noi piace così — che estate sarebbe senza il caldo? E poi è sempre una estate italiana."
Per i miei amici svedesi in vacanza a Roma invece dico che; onde evitare il “coccolone” romano, cercate di limitare le vostre attività turistiche a passeggiate serali con molte pause in bar o negozi (ottima scusa!)
State il piú possibile a godervi il ponentino serale magari fatevi una passeggiata fino a via della
Panetteria dietro Fontana di Trevi e entrate da “San Crispino”.
Vi assicuro che è quì che servono il gelato più buono di Roma. Provate quello al pistacchio realizzato rigorosamente con pistacchi di Bronte. (non quelli turchi che comprate voi a Stoccolma...)
Ottimi anche quelli di frutta. I miei preferiti quelli ai fichi neri o bianchi, il colore non ha importanza tutti e due tipi aiutano molto...!! (Come direbbe a zì`Caterina)
A questo punto non potete fare altro che attendere il fine settimana  (che dicono che con l`arrivo di "Caronte...o come cavolo si chiama quest`anno" non ci sarà  tregua (40-42 gradi) sia per i romani che per voi! Poveri voi amici svedesi con biglietto charter... costretti a rimanere a Roma anche la prossima settimana.
Dico voi perchè io in previsione di questo inferno ho fatto un biglietto normale e domani sarò a casa mia a Stoccolma dove già da domani si prevedono temperarure ai +20C. più normali a quelle latitudini e mi godró il fresco della campagna e dei boschi attorno a Stoccolma. A proposito del significato di “coccolone” ho fatto una ricerca google e ho trovato solo questo: “Coccolone - Dicesi in modo basso per Colpo d'apoplessia fulminante secondo alcuni da COCCOLA in senso di testa o do colpo nella testa, ma sembra non potersi separare dal verbo COCCOLARSI, ACCOCCOLARSI: quasi dica: colpo che fa piegar le ginoccchia a terra.”
Capito...??
Come ho detto! Sarebbe stato meglio restare in Svezia e magari ristorarsi con qualche fragolina raccolta nel bosco dietro casa. (Però nemmeno stà caprese era male...Voi cosa ne pensate...??)
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lunedì 10 agosto 2020

Corinna

Domenica di un tranquillo pomeriggio d`Agosto. Sono abbastano tranquillo e a pranzo ho cucinato quello che avevo voglia. Adesso mi annoio un pò e avrei voglia di prendere un aereo e stare qualche giorno in un altro posto. Ma il coronavirus ci ha isolati dal resto del mondo e i voli diretti per i`Italia sono tutti sospesi: "a divinis..." (non so nemmeno quello che voglia dire ma mi piace.) Forse potrei...ma dovrei fare scalo a Francoforte con il rischio della quarantena. Meglio che me ne resti a casa tranquillo a sfogliare il mio blog dove di viaggi fatti in aereo con episodi da ricordare con simpatia ne ho trovati almeno due. Ne ri-bloggo il primo, se vi piace ri-bloggo anche il secondo. Decidete voi e a chi leggerà...Buona lettura e buon pomeriggio.
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Un uomo si imbarca su un aereo e prende posto vicino al finestrino. È un normale volo da Stoccolma a Roma. Ma poi una donna si siede accanto a lui e il suo peggior incubo diventa improvvisamente realtà. "Salve! Come va?". La donna mi ha sorriso mentre prendeva il suo posto accanto al mio. Doveva abbassarsi lentamente, stringendo il suo ampio fondoschiena nel sedile, riempiendo tutto lo spazio disponibile. Dopo essersi sistemata in modo confortevole, ha posato il suo enorme braccio sul bracciolo comune. Ha saturato con la sua immensità lo spazio intorno, riducendo me e il mio sedile a pura insignificanza. Sono rabbrividito e mi sono girato verso il finestrino. Ma lei si è nuovamente rivolta a me con la sua voce benevola e ottimista. Il suo volto torreggiava sopra la mia testa, costringendomi a girarmi e a guardarla. "Salve a te", ho risposto con evidente riserbo. Poi mi sono voltato di nuovo a guardare fuori dal finestrino; imbronciato e in silenzio, pensando alle lunghe ore di disagio che stavo per sperimentare. Allora lei mi ha dato un colpetto con il braccio carnoso. "Mi chiamo Corinna. Sono inglese. E tu? Svedese?". "Italiano," ho sbraitato. "Sono così dispiaciuta! Vuoi accettare le mie scuse sincere? Vieni, stringiamoci la mano. Se dobbiamo trascorrere tre ore fianco a fianco su questo volo, meglio essere amici, non ti pare?". E a quel punto mi ha messo la sua enorme mano davanti alla faccia, una mano che io ho stretto con riluttanza, sempre rimanendo in silenzio. Senza badare alle mie reazioni ostili, Corinna ha cominciato ad attaccare bottone. Mi ha parlato con entusiasmo di se stessa e del suo viaggio a Roma, dove andava per fare visita ad amici. 
Ha snocciolato una lista delle cose che voleva comprare per gli studenti della scuola in cui insegna. Alle domande che mi faceva, io ho risposto con una sola parola. Ma lei, per niente colpita dalla mia freddezza, annuiva facendo anzi commenti di apprezzamento per le mie risposte. La sua voce era calda e lei premurosa e gentile: quando ci hanno servito il pranzo, si è assicurata che avessi abbastanza spazio di manovra. "Non voglio crearti disagio con la mia taglia da elefante!", mi ha detto con la massima sincerità. Con mia grande sorpresa il suo viso, che mi aveva respinto fino a qualche minuto prima, ora si apriva in un sorriso straordinario, vivace e calmo al tempo stesso. Non ho potuto fare a meno di abbassare lentamente la guardia. Corinna si è iniziata a dimostrare un'interlocutrice interessante. Era edotta su molti argomenti, dalla filosofia alla scienza. I suoi commenti erano divertenti e di grande ispirazione. Quando poi ci siamo messi a parlare delle differenze culturali, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle sue intelligenti osservazioni e dalla capacità di analisi che dimostrava. Durante la nostra conversazione, Corinna è riuscita a rendere partecipe delle sue battute ogni membro dell'equipaggio e a strappare in qualche modo una risata. Quando un assistente di volo stava portando via i nostri piatti, Corinna ha cominciato a fare diverse battute sulla sua taglia. L'assistente di volo è scoppiato a ridere e le ha detto, "mi hai davvero cambiato la giornata!". A un certo punto le ho chiesto: "Hai mai pensato di perdere peso?". "No. Ho lavorato duro per essere così. Perché dovrei rinunciarci?". "Non sei preoccupata per le malattie cardiovascolari causate dal sovrappeso?". "Affatto. Quelle le malattie vengono solo se si è preoccupati e si pensa tutto il tempo al proprio peso. Prendi quegli annunci dei centri dimagranti che dicono: 'liberatevi dai vostri chili e tornate ad essere voi stessi'. Sai cosa penso? Spazzatura! Sei libero solo se ti senti a tuo agio, se ti accetti per come sei 365 giorni all'anno! Perché dovrei voler sprecare il mio tempo a dimagrire quando ci sono così tante altre cose importanti da fare e così tante persone da conoscere? Mangio sano e cammino regolarmente; ho queste dimensioni perché sono nata per essere grande! Non c'è vita se uno deve preoccuparsi per tutto il giorno del peso". Ha sorseggiato del vino e ha proseguito: "E poi, Dio mi ha dato così tanta felicità che ho bisogno di un corpo più grande per contenerla tutta! Perché dovrei perdere peso? Perderei anche la mia felicità!".  Io ho ridacchiato come un cretino, preso alla sprovvista dal suo ragionamento. Corinna ha continuato. "La gente spesso mi vede come una signora grassa, con grandi seni, cosce grosse e un enorme fondoschiena su cui nessun uomo si azzarderebbe a gettare uno sguardo. Pensano che io sia pigra, che non abbia forza di volontà. Ma si sbagliano!". Quindi ha sollevato il calice e ha detto a un assistente di volo che passava: "Ancora un po' di questo magnifico vino, per favore". La steward le ha sorriso.

"Ottimo servizio su questo aereo. Che Dio vi benedica tutti".

Poi si è rivolta a me, "All'interno, in realtà, sono una persona sottile. Sono così piena di energia che le persone non sono in grado di tenere il mio passo. Questa carne extra è qui per rallentarmi, altrimenti sarei ovunque a rincorrere gli uomini!" "Non sono gli uomini ad inseguire te?", ho chiesto scherzosamente. "Certo che lo fanno. Sono felicemente sposata, ma gli uomini ancora mi fanno la corte. La maggior parte di loro ha problemi nei rapporti personali... hanno bisogno di qualcuno con cui confidarsi. Per qualche ragione, gli piace parlare con me. Credo che avrei dovuto elargire consigli, invece che fare l'insegnante!". Corinna ha fatto una pausa prima di proseguire, un po' pensierosa: "Sai, il rapporto tra uomini e donne è così complicato. Le donne adorano gli uomini e li chiamano 'Amore' fino a quando non vengono a sapere che sono state ingannate e a quel punto i loro sogni si trasformano in zucche! Gli uomini amano le donne così tanto che le vedono come la loro anima gemella, fino a quando non vedono l'estratto conto della carta di credito e allora le figure angeliche diventano tutto a un tratto diavoli con tridenti!". Abbiamo continuato a conversare. Senza che me ne fossi accorto, Corinna aveva trasformato il volo in una tratta piacevole e coinvolgente. Sono rimasto affascinato anche dal modo in cui le persone pian piano erano attratte da lei. Prima che atterrassimo, quasi la metà del personale di bordo ormai si poneva con lei in un atteggiamento di familiarità. E lo stesso valeva per i passeggeri. Corinna era al centro dell'attenzione, riempiendo tutto lo spazio di calore. 
Quando ci siamo salutati, all'aeroporto di Fiumicino, ho visto un grande gruppo di adulti e bambini adoranti camminare verso di lei. Si sono prodigati in baci e abbracci. Corinna si è voltata e mi ha fatto l'occhiolino. Ero sbalordito. "Ho pensato che Corinna fosse la donna più bella che avessi mai incontrato in vita mia."
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sabato 8 agosto 2020

Pensieri e profumo di pane italiano.

Ciao a tutti...come state...?? Quassù è una bella giornata e anche se la temperatura è di 28°C si sta abbastanza bene essendo il grado di umidità nell`aria è di appena 39 %. Unico neo se vogliamo è che la quarantena per noi over-70 continua ad oltranza in quanto ci viene ricordato e "raccomandato..." ogni giorno di lavarci spesso le mani, mantenere le distanze di 2 metri, evitare di incontrare sconosciuti, incontrare famigliari all`aperto e sempre a debita distanza, evitare se possibile di usare mezzi pubblici...etc...Siccome che tutti i vecchietti come me eseguono alla lettera queste "raccomandazioni" del cavolo date continuamente da: "Hälsovårdsmyndigheten" (Agenzia sanitaria per le salute pubblica.) Ci siamo praticamente isolati da soli. Capito che furbi che siamo...?? Ma io ho bisogno di profumo di pane italiano, adesso esco, mi metto la mascherina (per la mascherina non c`è l`obbligo ma io sono fifone...) e vado a comprarlo, al centro commerciale dove abito c`è una panetteria gestita da un un nostro connazionale ed è sempre fresco. Venite con me...?? Così mi fate anche un pò compagnia e vedete anche dove abito (le foto sono tutte mie.) Andiamo!🥰
Perché è poi tanto tempo che cammino su queste strade di un förort (sobborgo) a sud di Stoccolma che mi sorprende sempre quando mi arrivano certi flashback che a volte mi fanno quasi perdere l’equilibrio. Come uno schiaffo improvviso inatteso. Allora per esempio questo mio piccolo sobborgo o förort come si dice quassù dove abito oramai da qualche anno, beh, io ne conosco tutte le strade e i marciapiedi e non è mica così piccolo. Ci vado in giro tanto in auto e a piedi e riconosco i cartelli stradali. Sò dove c’è uno stop coi graffiti che dice:"stop eating animals" (smetti di mangiare animali) dove c’è quel bell`albero di glicini che fiorisce ogni anno come una nuvola lilla passo la pizzeria vicino casa al ritorno dalla mia passeggiata tutti i giorni e so che sentirò quelle voci alte del proprietario e forse un cliente anche prima di arrivarci perché quelli quando parlano gridano...e non cambiano mai. Vedo una lattina di birra buttata al lato del marciapiede e forse anche la pagina di una rivista accartocciata e mi viene la voglia di tirarla su e gettarla in un cestino. Insomma roba da tutti i giorni che non dovrebbe farmi né caldo né freddo. Invece mi fa venire la pelle d’oca. Penso ad un quartiere della Piccola Città con i grossi bidoni del pattume tutti in fila, pronti; ma lì a terra proprio vicino ci sono dei rimasugli quasi fossero stati rigurgitati. 
I negozi la lavanderia/sartoria gestita da una famiglia siriana nel centro commerciale di Tullinge dove c’è un manichino in vetrina con un vestito viola che non cambia mai e penso a quell’altra lavanderia sempre nella Piccola Città lassù vicino al Faro dove non sono mai entrato ma quell’odore di amido è sempre lo stesso. E mi confonde. Sono qui oppure sono laggiù. Ho diciotto anni o qualcuno in più? Sono lo stesso, io, quello di allora ma anche tanto un’altro che spesso non mi riconosco. 
Certo, è il viaggio della vita lo so, succede a tutti ma salto da un’immagine all`altra, io, da un secolo all`altro, e gli anni, well (bene) mi sono sfuggiti mentre pensavo al futuro. Degli altri... Oppure, di me insieme agli altri perché come entità non esistevo più. Ma che cavolo sto dicendo...? No, non lo so neanche io, ho in mano un filo che cerco di tener stretto (dritto, teso), ma si attorciglia e mi scappa dalle dita finché svanisce per sempre. Passo una panetteria italiana gestita da un nostro connazionale:"Pane italiano" l’aroma è piacevole caldo un pò esotico.
Rivedo il mercato di piazza Regina Margherita della Piccola Città il forno di Spinelli sotto la scaletta del mercato: piccolino il negozio ma c’è tanta gente che non riesco neanche ad entrare; sono le undici e mezza o mezzogiorno. Filoni lunghi e dorati. O più scuri e schiacciati; tanti panini morbidi e rotondi. Le sfogliatelle, riccie e frolle, i rustici e le zeppole a carnevale. La pizza bianca (Dio, quella pizza bianca!) salata con olio e origano …tutta lì per pochi soldi calda e fragrante ne prendo un pezzetto, solo uno, quello più croccante e un pò “bruciacchiato", e lo mangio per la strada…E la domenica poi?  
I maritozzi con la panna la gloria dello Chalet del Pincio ma sì certo un caffè al Ginseng. Ricordo le festicciole a casa di Ornella una vecchia amica di scuola quando avevamo sedici o dieciassette anni Elvis cantava:"It's now or never" le risate acute di ragazzine immature e innocenti  per il nostro giovedì grasso tante zeppole e chiacchiere di carnevale…Ce ne furono molte di quelle feste. Ma noi crescevamo e tutto cambiava. Ci si mettevano di mezzo le ragazze e delle zeppole delle chiacchiere non ce ne fregava più niente. Peccato: facevano male di meno quelle. 
Proprio cosi pensieri e profumo di pane italiano…Penso sempre troppo 
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lunedì 3 agosto 2020

Il ragazzino balbuziente sono io

Avete indovinato! Il ragazzino balbuziente sono io. Solo che oggi oltre ad essere ancora balbuziente ho 75 anni. Pensate che ho creato una dinastia in Svezia e non me ne sono neanche accorto, che ho creato una dinastia in Svezia e non me ne sono neanche accorto. Un ragazzino di ventanni, che, fierissimo, mostra un diplomino preso nell`unico istituto tecnico della Piccola Città, in viaggio per Stoccolma. Che regalo da sogno! Chi se lo aspettava mai che la ditta che impunemente mi aveva assunto a gennaio. Per liberarsi di me a settembre mi avrebbe spedito in Svezia? Complimenti per la stage, Franco, vai e goditi la Svezia per tre mesi! Sono passati cinquant’anni.
Sono diventato un Stoccolmare. Da me, a Lei, ai due figli, poi ai loro compagni, infine ai nuovi piccoli. Siamo in otto adesso. Il ciclo della vita continua e cambia continenti, lingue, culture. Ho iniziato una dinastia scandinava, io, il figlio di nessuno cresciuto nella periferia povera della Piccola Città tra la fiumaretta, il carcere e il mattatoio, timido, balbuziente, sempre un po’ impacciato, certamente insicuro, perso nei sogni di grandi amori e terre lontane.

Conquistati tutti e due.
Eccomi qui, figlio nativo della Piccola Città, ma il sangue che mi scorre nelle vene è ciociaro e siciliano per metà. La prossima generazione è svedese, grazie a me, cari antenati ciociari e siciliani! Il vostro nobile sangue scorrerà nelle vene di bambini crociati giallo/blù, che parleranno pure un’altra lingua, ma che si tengono ben strette le loro radici italiane. Bambini bellissimi, dagli occhi in varie tonalità di blu, dal chiarissimo, quasi grigio, all’azzurro scuro e intenso, a quello che a volte si confonde col verde. Un pezzetto del vostro futuro apparterrà per sempre alle terre dei Vikinghi delle foreste senza fine del Norrland, alla costa ventosa del Bohuslän. Vi ho portato in Scandinavia, miei cari! I Fazio continueranno la loro avventura in cima del mondo. Il cuore duole a volte, l’anima piange, la nostalgia ti abbatte, la delusione per il comportamenteo di alcuni che si sono rivelati infidi ti fa infuriare e anche intristire. Ma a quei umanissimi sentimenti se ne aggiunge un altro che poi finisce con schiacciarli tutti: l’orgoglio, l’immenso orgoglio di ciò che sono riuscito a conseguire senpicemente vivendo la mia vita, senza programmi, ma armato solo di spontaneità e infinita speranza.
Ad maiora, mia grande dinastia, seguite i vostri sogni in questo enorme ghiacciaio, reso vivibile e umano dalle buona volontà di uomini liberi! Come Noi.
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sabato 1 agosto 2020

Gotland, durante la settimana dedicata al Medioevo prima del coronavirus.

Ciao a tutti come va...?? Vi annoiate chiusi in casa e fa tanto caldo...?? VI piacerebbe fare un giro sull`isola di Gotland la più grande isola della Svezia durante la settimana dedicata al Medioevo...? Pensate che quassù ogni anno durante questa settimana si riuniscono i Vikinghi (e anche le Vikinghe...) di tutto il mondo. Quest`anno purtroppo NO! Anche ai rudi Viikinghi il coronavirus mette una gran fifa meglio rispettare le distanze di sicurezza e rimandare tutto al prossimo anno. Allora approfittiamo che su quest`isola il contagio è stato praticamente zero e che non c`è nessuno (forse...) venite con me. Pensate che c`è un paesino che si chiama Roma e c`è anche una pizzeria. (guardate che è vero.) Infine se vi và guardate il video.🇮🇹❤️❤️🇸🇪
Allora, venite con me in mezzo al Baltico su un isola magica il cui carattere differisce radicalmente da quello del resto della Svezia alla quale appartiene. Si potrebbe quasi credere che un'isola classica del Mediterraneo sia stata trasportata come per un colpo di bacchetta magica nel mare del Nord e poi i resti di monete e di vasi romani ed arabi rinvenuti in scavi recenti non possono che accentuarne l'impressione.
Pensate che le sage nordiche raccontano che Gotland era una terra incantata che ogni mattina sorgeva dalle acque del Baltico per poi inabissarsi al tramonto. Quando il dio Thor vi portò il fuoco l’incantesimo si spezzò ma la sensazione di quanto, a volte il confine tra leggenda e realtà possa essere sottile su quet`isolaè davvero forte.

Il paesaggio dice già tutto: l’isola come ho detto è un luogo magico modellato dai capricci del vento e da una storia millenaria (i resti più antichi risalgono al 5.000 a.C.), massi colossali
sono i raukar rocce granitiche residui del ritiro dei ghiacci alti fino a dieci metri e prati verdissimi, mulini a vento e città medievali talmente belle che l’Unesco le protegge come Patrimonio dell’Umanità.
Resteremo incantati dal verde dagli olmi il grigio dei torrioni e la fuga di tetti rossi che termina sul cappellaccio nero del campanile del Duomo. Intorno tre chilometri di mura millenarie una severa serie di chiese gotiche e romaniche l’impressione di essere al posto giusto nel momento sbagliato: fossimo mercanti di pelli di ambra o di aringhe del XIV secolo Visby sarebbe l’alfa e l’omega del nostro portafogli. Ma oggi? Che ci facciamo in pieno Baltico a novanta chilometri dalla costa svedese sotto i riflettori perenni della fresca estate del Nord?  Beh,  per esempio potremmo fare una puntatina fino a Roma. Roma ?!?! ”
Ma siamo in Svezia!” Direte voi. Certo che siamo in Svezia. Andiamo non si può non visitarla se non altro per il nome che porta. Roma Kungsgård è un importante centro artigianale dell`isola: vetri, ceramiche, manufatti tessili... tutto alla maniera dei vichinghi.
Qui il 2 e 3 luglio dopo 1000 anni ritornerà in vita l'Alltinget del Gotland la suprema istituzione politica, giuridica e religiosa della società vichinga il più antico parlamento della storia. 
Sarà un momento di incontro per tutti gli abitanti dell'isola e per i vichinghi di tutto il mondo. Fra le iniziative collaterali teatro, artigianato, incontri di spade, visite guidate e altro ancora.
Avrete certamente capito che il Gotland è un luogo estremamente caro agli svedesi ma non è meta del turismo di massa tanto meno a livello internazionale. È un luogo che più che a “fare”, ci invita ad “essere”, ad assorbire la quiete che dimora tra le sue rocce e il riverbero al cobalto del Mar Baltico.
A frugare tra i ciottoli lungo la riva in cerca di fossili di conchiglie e piccoli animali marini. A passare pomeriggi lenti tra prati e foreste attraverso minuscoli borghi a visitare i tanti fari sparsi lungo la costa ad aspettare l’alba o il tramonto in riva al mare o tra antiche rovine.
Visitare questo luogo senza tempo e soprattutto portarci i bambini significa immergersi nella calma, nel silenzio, nella lentezza rinunciando a tanti aspetti della nostra vita riscoprendone altri più importanti: primo fra tutti un tempo diverso.
Scandito dai ritmi della natura e non della tecnologia in grado di riportarci a noi stessi e di rasserenarci nel profondo della nostra anima.
Alla prossima avventura. (sempre con nonno Franco...!!)
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.