martedì 18 febbraio 2014

Sono i bluff a non farcela. Ai giovani dico: non emigrate.


Qui ho costruito un impero («ragazzi non emigrate») Radwan Khawatmi, siriano, 60 anni, da 43 in Italia, è un punto di riferimento per gli immigrati. Con la sua Hirux International, produce elettrodomestici e li vende in Medio Oriente. Tre anni fa ha vinto la concessione del marchio francese Thomson e ora produce anche tv e prodotti di alta tecnologia. I suoi competitor sono soggetti come Samsung e Lg. Ha 500 dipendenti (tutti i manager sono italiani), un fatturato di 60 milioni di euro. Lo chiamano l'italiano che parla arabo, ha fondato l'associazione dei nuovi italiani e si batte per il riconoscimento dei loro diritti. Eppure quando è sbarcato a Napoli, a 17 anni, non aveva nulla. Voleva studiare. Ha chiesto aiuto ai gesuiti, ha frequentato economia a Parma, è entrato alla Indesit e in 4 anni è arrivato ai vertici. «Conoscevo l'arabo, l'inglese, il francese, ma ho imparato anche il dialetto di Parma. Avevo il senso del rischio (che voi italiani avete perso) e volevo crescere. La mia giornata era di "48" ore. Lavoravo sempre, notte/giorno/feste, ero flessibile, accettavo di essere pagato anche il 30 per cento in meno. A 25 anni mi sono messo in proprio. Ho portato il Made in Italy nei Paesi del Golfo, consegnando loro frigoriferi e lavatrici smontati» racconta Khawatmi. «Amo l'Italia perché mi ha offerto una grande opportunità. Ma ancora oggi nel vostro Paese ci sono spazi per chi è capace. Sono i bluff a non farcela. Ai giovani dico: non emigrate. Se siete capaci di fare qualcosa in Germania o a San Francisco, potete farcela anche in Italia».
di Eleonora Chioda - Il Sole 24 Ore 


Gli svedesi adorano i cani.


Gli svedesi adorano i cani. Non come noi italiani che compriamo il cappottino per cani, le crocchette con dosi massicce di vitamine e il collare con le medagliette fighe.
Gli svedesi investono in corsi di addestramento per cuccioli e veterinario.
Vi sembra poco? Io non ho mai visto cani educati come qui in Svezia. Puoi passeggiare tranquillamente in un parco riservato ai cani senza che gli stessi mostrino alcun interesse per te o, che so io, per il korv che stai trangugiando. Questo rende la tua vita, quella del cane e del suo padrone, molto più semplice. I cani vengono lasciati liberi solo negli spazi riservati ai cani, quasi mai lasciano disgustosi souvenirs sul marciapiedi (perchè anche i padroni dei cani sono abbastanza ben addestrati) ed entrano in locali e ristoranti, dove ciò è consentito. Ho visto cani tranquillamente accucciati sul pavimento ai piedi dei loro padroni durante una cena tra amici, cani viaggiare in treno, bus e metro senza abbaiare, annusare, muoversi o dar fastidio a nessuno.
Ho visto cani nel cestello della bici andare a passeggio con i loro padroni, attendere pazientemente il padrone fuori al supermercato, fermarsi al rosso di un semaforo e viaggiare in auto come un passeggero qualunque. Quello che però non avevo mai visto prima di venire in Svezia,è il cane ingegnere. Non ne avete mai visti? Nella ditta dove lavoravo ce ne erano molti. Popolavano gli uffici nelle interminabili ore di lavoro al pc, uscivano per una passeggiatina col padrone in pausa pranzo ed entrano perfino in laboratorio. Senza indossare il camice, sappiatelo.
Ancora oggi Il cane ingegnere, che per brevità chiameremo ingenjörhund, gode di ampi privilegi negli uffici tecnici e group leaders. Più è alto il titolo accademico del suo padrone, più spazioso e luminoso è l’ufficio, comodo il sofà, morbido il tappeto. L`ingenjörhund soffre di solitudine come tutti cani che restano da soli a casa mentre i padroni sono al lavoro e, per questo, viene riservato loro un angolo di ufficio.
by: blog di altrodove
Da qui a prendere parte alle riunioni del mercoledi’…. 
…è un passo:  
Nota: il cane in riunione non ha acconsentito alla pubblicazione della foto e desidera mantenere l’anonimato-
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.