mercoledì 3 giugno 2020

"Il mea culpa della Svezia." cit. da La Stampa di Torino

Stamattina l’epidemiologo ufficiale del Regno di Svezia: Anders Tegnell il quale è stato il principale artefice della decisione di lasciare aperto il Paese , senza restrizioni che non fossero consigli al distanziamento, in una intervista rilasciata alla radio svedese ha detto le seguenti parole: "Skulle vi stöta på samma sjukdom, med precis vad vi vet om den i dag, tror jag att vi skulle landa i att göra mittemellan det som Sverige gjorde och det som resten av världen gjort." Che tradotto in svedese facile facile significa:  "Se dovessimo imbatterci nella stessa malattia, sapendo esattamente quello che ne sappiamo oggi, penso che finiremmo per fare qualcosa nel mezzo tra ciò che ha fatto la Svezia e quello che ha fatto il resto del mondo." Apriti cielo... I giornali di mezzo mondo si sono scatenati con titoloni che a me sanno un pò di giubilo (tipo mal comune mezzo gaudio...). The Guardian ha scritto: "L'architetto (addirittura architetto) dietro l'atteggiamento disinvolto della Svezia nei confronti del virus corona ora afferma di aver avuto troppi morti in covid-19 .” Anche il New York Times si è espresso scrivendo pressa poco le stesse cose come tedesco "Die Zeit" e non fa da meno il nostro  "La Stampa." che esce con il seguente titolo:  "Il mea culpa della Svezia." che non so perchè mi ha ricordato preti e monache in processione in Italia durante la settimana santa. Naturalmente oggi pomeriggio nella conferenza stampa trasmessa dalla televisione svedese per informare la popolazione di come l`Agenzia per la salute pubblica (Folkhälsomyndigheten) sta affrontando la pandemia, sotto l`incalzare delle domande poste dai giornalisti presenti in sala si è affrettato a correggere il tiro ed ha risposo che le sue citazioni rilasciate durante l`intervista sono state fraintese aggiungendo le seguenti parole: "Det har spridits en nyhet om att jag, eller vi på myndigheten, anser att strategin varit felaktig och ska ändras. Vi anser fortfarande att strategin är bra, man kan alltid bli bättre i det här arbetet" che sempre tradotto in svedese facile facile significa: 
"Sono state divulgate notizie secondo la quale io e l'autorità responsabile per la salute pubblica
(Folkhälsomyndigheten) riteniamo che la strategia si sarebbe rivelata sbagliata e che debba essere modificata. Noi ancora crediamo che la strategia sia quella giusta ed andiamo avanti, ma naturalmente si può sempre migliorare facendo questo lavoro ".
Alla fine un reporter del Financial Times ha domandato come l'epidemiologo di stato sia stato personalmente influenzato dal fatto di come la strategia svedese viene descritta nel mondo. "A volte mi sento come un sacco da boxe, ma in questo ruolo ci sto bene." Ha concluso il buon Tagnell. 
La "movida" a Stoccolma durante il coronavirus.
Insomma amici lettori avrete capito che quassù tutto continua come sempre anche se tra qualche inevitabile polemica.
Alla prossima, vostro nonno Franco.
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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.