Primi arrivi di migranti in Svezia accolti dagli abitanti di Malmö con cibo e giocattoli.
Niente paura la prigioni svedesi non sono come quelle italiane (tanto per
fare un esempio…) Infatti le celle sono prive di sbarre alle finestre che
invece sono munite di tendine. Nella foto una cella singola munita di un letto
extra.
A communicare la notizia senza
imbarazzi di sorta è stato ieri sera il ministro delle migrazioniMorgan
Johansson, affermando che la Svezia è in grado di accogliere 7mila migranti
alla settimana ma anche che la situazione si sta "logorando".
Insomma, si comincia a non sapere dove mettere tutti i richiedenti asilo.
"Stiamo vedendo il più grande flusso di migranti dai tempi della Seconda
guerra mondiale. Se ciò continuerà settimana dopo settimana dopo settimana,
allora avremo bisogno di più luoghi di accoglienza", ha detto.
Morgan
Johansson
Di certo la ricchezza e le generose politiche migratorie
della Svezia hanno reso il Paese una delle principali destinazioni dalle
persone in fuga dalla guerra e dalla violenza in Medioriente e Africa.
I siriani,
ad esempio, hanno diritto automatico alla residenza permanente. A luglio
l'agenzia per le migrazioni svedese aveva previsto che Stoccolma avrebbe
ricevuto 74mila richieste di asilo, ma l'intensificazione della crisi significa
che questo numero potrebbe aumentare in modo significativo.
Per far fronte alla sfida, il governo sta pensando di fare un inventario delle
proprietà dello Stato e delle compagnie statali che potrebbero essere usate
come alloggi.
Nella lista rientrano anche, appunto, le prigioni vuote.
Da notare che in Svezia sono state
prese diverse misure al fine di ridurre detenzione carceraria, in favore
dell'applicazione di pene alternative. Nel 2013 il governo svedese ha chiuso
quattro carceri grazie al successo dell'adozione di pene alternative, tanto
chealcuni di questi istituti di pena
sono stati trasformati in ostelli per la gioventù. (Si accettano
prenotazioni.)
A parte gli scherzi a me è sembrata una buona idea, voi cosa ne pensate...??
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Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.