domenica 23 maggio 2010

Italia vs Svezia…!


Vorrei oggi spegnere un fuoco, il fuoco dell'entusiasmo di chi intravede nella Svezia un chissà quale paese "aperto" e "tollerante". Notoriamente amo sia la Svezia come l`Italia, ma (e ve l'avevo promesso) da tempo stavo ripensando a un possibile confronto tra les moyens de vivre di questi due Stati. Non si creda che abitare nel Nord Europa voglia dire essere tutti uguali: gli italiani più ignoranti mettono nel calderone svedesi, olandesi, tedeschi, danesi, considerandoli alla pari protestanti, bevitori di birra, dediti al lavoro, biondi con gli occhi azzurri e parecchio "chiusi".

Ecco, confrontandomi più nella fattispecie con Svezia e Italia devo ora dire di avere riconosciuto aspetti negativi della Svezia (è ora di smetterla di considerarla una specie di paradiso terrestre); anche se l`Italia viene scalzata dalla Svezia in certe cose. Del resto i pro e i contro esistono dappertutto.

Cominciamo col chiarire ad esempio in cosa l`Italia batte nettamente la Svezia...Bè, innanzitutto attraverso il suo patrimonio storico-culturale filosofico e letterario e la sua capacità di propaganda e protagonismo in Italia e in Europa.Certo, l`Italia è ancora, per molti, macchiata dall'onta storica del fascismo, ma, insomma a noi italiani tutti ci conoscono per meriti, e sia demeriti, gli svedesi poverini NO! Gli svedesi gli si conosce per poche cose, a volte banali (l' Ikea), ma pochi sanno davvero chi sono. La Svezia ha una storia giovane, fino al XIX secolo era uno dei Paesi più poveri d' Europa, diciamo poi che dal XX secolo attraverso liberalizzazioni economiche, un intenso sfruttamento delle sue risorse naturali e l'avvio di una politica assistenziale riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo è riuscita a diventare quello che è oggi, uno Stato invidiato per la vivibilità, l'efficienza ed anche per l'apertura di costumi.

Diciamo però che anche in merito all'apertura dei costumi l`Italia ha ormai raggiunto e superato la Svezia: basta digitare alcune parole chiavi in Google.....Sarà pure progressista questa Svezia, ma non si trova un sito porno svedese, non si trovano locali dove fare sesso, rara la novellistica erotica, rarissime le community di incontri. L`Italia, invece, concede pari dignità a tutto in termini di locali, siti informativi, credo che sia la patria del naturismo,tutti nudi in spiaggia,in televisione,la giornalista più “in” del momento Monica Setta, ci spiega la “notizia del giorno”
mettendo in bella mostra due “tette” da far paura. ( I maligni dicono che i suoi fans più accaniti siano i camionisti). Non serve a nulla dire che in Svezia ci sono i preservativi ad ogni angolo della strada, i matrimoni gay, la fecondazione assistita, che si fa educazione sessuale nelle scuole, che le donne sono emancipate; queste sono tutte realtà ben presenti e radicate in molti altri Paesi ormai (tranne l' Italia e pochi altri). Diciamo che la Svezia è stata una delle prime ad emanciparsi, ma avviato questo processo, lentamente, anche in Europa si sono raggiunti degli obiettivi comuni in termini di libertà di costume. Anzi, forse, se vogliamo dirla tutta, è la Danimarca a essere più progressista e "trasgressiva" della Svezia. La Svezia, poi, ricordiamolo, è una delle poche in Europa a mettere in galera i clienti delle prostitute, con l'assurdità di considerare legale la prostituzione stessa
(in altri termini: le puttane possono esercitare senza farsi pubblicità, ma i clienti vengono arrestati).

Allora quindi, da cosa si vede il progressismo? Dal proibizionismo o dalla libertà? In più la Svezia considera "legale" e culturalmente accettata la sessualità tra uomini e animali (è aperto da decenni un dibattito tra i favorevoli e gli animalisti contrari) e in passato ha liberalizzato anche le immagini pornografiche minorili (Grazie Svezia...vergognati!! Questo significa essere progressisti??).

Ma veniamo agli aspetti positivi: la Svezia ha un grande patrimonio naturale e paesaggistico, dopo la Francia e l' Italia, ha cuochi famosi in tutto il mondo, la gente non è chiusa come si crede, ma molto friendly (c'è una cosa bellissima degli svedesi: hanno abolito il "Voi", la forma di cortesia e tutti si danno del tu, eliminando i titoli di onorificenza e i cognomi. Per cui, niente professore, cavaliere, signore, ma semplicemente "Hej Hans! Hur mår du?"-come stai), i bambini sono rispettatissimi e quando si va in Svezia c'è un clima sereno e tranquillo, ideale per chi si vuole riposare. Però le principali attrazioni di divertimento sono simili ad altri Paesi d' Europa (pub, discoteche) e non certo mancano povertà, omicidi e criminalità. E' inoltre paradossale notare la crescita esponenziale negli ultimi tre-quattro anni di senzatetto locali e di extracomunitari integrati e inseriti.

In Italia invece gli italiani (esclusi gli immigrati) non sono così friendly, hanno un'anima piuttosto altezzosa; si potrebbe ben dire che sono "chiusi” nella loro ristretta di cerchia amicizie e si sentono sicuri solamente all`interno di quello che loro chiamano “Il nostro gruppo…” una specie di “tribù…” ( i matrimoni vengono arganizzati fra tribù amiche), a pelle si tratta inoltre di una società più maschilista di quella svedese, non in tutte le città si parla volentieri inglese a (Roma per niente…), c'è più uno spirito campanilista, mentre in Svezia interessa poco parlare la propria lingua locale. In Svezia i film esteri arrivano in lingua originale (in inglese), mentre in Italia, vengono tutti doppiati.

Veniamo alle donne...Si potrebbe tracciare un profilo sommario di donne italiane e svedesi? Mah!! Difficile stabilire delle differenze, se non dire forse che tutte le ragazze svedesi (o che ne assorbono la cultura) vivono già da sole a poco più di vent'anni, manca quel clima familistico-reverenziale dell' Italia.
I giovani svedesi viaggiano molto più spesso, mentre da noi ci si imbatte molto spesso nella "nevrosi" da viaggio (baldi giovani che preferiscono stare nella propria terra natia, forse non troppo curiosi del "nuovo" o bloccati da paure immaginarie o comunque risolvibili). Inoltre è difficile delineare un quadro preciso per colpa dello scambio di culture e della massiccia immigrazione generalizzata.

E' certo che la precoce emancipazione, la possibilità di costruire facilmente una carriera, contribuiscono a dare alla donna svedese una sicurezza che forse manca alle donne italiane; di fatto le italiane sono finte emancipate, scimmiottano l'emancipazione, ma la strada è ancora lunga da percorrere e lo si capisce dal fatto che in Svezia vendono i vibratori… (si avete capito bene…) nelle farmacie e che in Parlamento esistono numerose parlamentari e ministre donne. Forse il prossimo primo ministro del governo in Svezia sarà una donna
(vedi il post “ Mona Sahlin,ministro senza TOBLERONE”)
Naturalmente queste sono considerazioni mie e non possono valere in assoluto, sia chiaro. Sono delle linee di tendenza basate su osservazioni personali, esperienze di vita nei due paesi.

Il dibattito si può aprire qui, voi lettori potrete contribuire, confutare, insomma dire la vostra sul tema:
"Italia vs Svezia".

(vagabondo)

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.