domenica 26 maggio 2013

Un pomeriggio svedese.

Un pomeriggio tranquillo, con le cose semplici della vita, quelle che ti danno la linfa vitale per poter continuare. Sabato pomeriggio, la mia nipotina impegnata in una recita, nell`aula magna del ginnasio, per sentirsi più grandi.  C`erano un pò tutti, dall`asilo fino alla terza elementare per la recita.  Ai senior del ginnasio il coro e un orchestrina jazz (veramente bravi)  Il parcheggio pieno zeppo, con gli svedesi che quando fai manovra ti si piantano dietro e non si spostano nemmeno a pagarli; tutti i sedili occupati.  

Io e mio figlio abbiamo trovato proprio dei bei posti, lì davanti, mia figlia invece “volontaria” inpegnata a vendere caffè e pasticcini.  Un senso di comunità ed atmosvera festaiola pervadeva l’aria; tutte le famiglie dei nostri “attori e ballerini”, felici, orgogliosi del momento di celebrità delle piccole pesti, erano in attesa.  Anche un complessino di tutte ragazze ci ha intrattenuto, ragazze dai 12 ai 16 anni, con keybord, chitarre, clarino e voci davvero belle. Musica pop, alla svedese, ci mancerebbe altro.  

I nostri bambini i nostri ragazzi, gioventù svedese, di cui sono parte i miei figli e i miei nipotini. Infatti: i miei figli sono svedesi.  Mi fà un certo effetto sentirmelo dire. A volte non ci credo.  Ma così è la vita.  Piena di sorprese. Esco, mi manca l`aria, fuori un venticello leggero e frizzantino mi accarezza il viso. Guardo verso il posteggio, e vedo un ragazzo e una ragazza, seduti su un campetto verde che separa il parcheggio dalla strada. Sono vicinissimi, lui le stringe la vita; lei gli accarezza i capelli, il viso. Incuranti dei passanti  E forse per loro non esistono. 

Vedo (sento) che c’è amore nei loro sguardi, e la gioia più pura, la felicità semplice di un giovane amore. Quello che ci da il coraggio e la forza, per afrontare il resto della vita.Vita che noi abbiamo complicato tanto da farci star male. 
Allora, ricordo, penso, ascolto. L`orchestrina sta suonando. Secret Garden.
Buona notte, e Buona domenica a tutti!

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.