domenica 22 settembre 2013

La spesa del sabato.


Autunno mite quest`anno. Questa mattina +11 gradi fa un dolce frescolino anche al posteggio sotterraneo del supermercato. 
Ieri giorno di pensione, oggi carrello traboccante. Chicca oramai si è impadronita stabilmente del vano portabagaglio, non so bene come sistemare tutto sulla sulla ,mia “macchinetta". Unica possibilità i sedili posteriori. Sistemo Chicca nel portabagaglio, appoggio le chiavi sul pavimento,( così ho le mani libere...) e riempio tutti gli spazi con ogni ben di Dio. Sto attento a non schiacciare la piccola tortina al cioccolato (comprata in offerta…), le tre pizze margherita ( si fa per dire…) mi sembra che abbiano già cambiato forma, la glicemia non da tregua, avverto un calo di zuccheri inprovviso, addento una tavoletta di cioccolato (quella con le nocchie intere) sperando in un momentaneo  ritorno di forze.

Stò meglio… temgo ben stretta la tavoletta di cioccolato nella mano destra mentre con la sinistra chiudo la portiera del bagagliaio poi giro per salire alla guida. Già che sbadato, non avevo aperto, torno dietro  e… sorpresa: la portiera non si apre, è bloccata! Impreco, contro le macchine italiane (mi sorprendono sempre...)
Calmati Franco!!!
Sembro un topo in gabbia… ho lasciato un finestrino leggermente aperto per via dell`aria a Chicca, provo a infilare il mio braccione, ho la conferma che è veramente un braccione… che faccio? Riprovo ad aprire, forse il valore glicemico mi sta facendo un brutto scherzo. Eppure non stò sognando purtroppo: è tutto chiuso, e le chiavi sono nel portabaglio (almeno credo…). No, prometto a me stesso che stavolta non chiamerò mia figlia. (lei ha le chiavi di riserva...)

Ancora qualche giro, la gente comincia a guardarmi con sospetto, e… sììììììììììììììì, sento un "klik" come se le portiere si siano sbloccate.  Credo di sognare, provo ad aprire, Wow, si apre. Chicca stà giocando con le chiavi e con una zampata deve aver azionato il commando a distanza.
Con un balzo (quasi) felino, salgo sul sedile posteriore e infilo la mano nel vano bagaglio, poi la testa e arrivo a 5 cm dalle chiavi…Chicca crede che sia un gioco, comincia a leccarmi in viso e cerca di nascondere le chiavi, non vedo più niente. Accidenti al mondo cane!  Suona il cellullare, proprio adesso? Esco dalla macchina e rovisto nelle tasche. É mio figlio. Mi sente affannato e subito si preoccupa, pensando che ho preso un altro accidenti. Lo rassicuro facendo un gran risata e mi rendo conto che la gente di passaggio ora mi guarda con fare minaccioso.. Lo saluto in fretta e torno a infilarmi dentro il vano_bagaglio. Non c’è niente da fare, non riesco a entrare oltre, non vorrei restare incastrato. 

Beh, la mia macchinetta è piena di risorse, esco di nuovo, adesso non sento più il "dolce frescolino mattutino" e grondo sudore, sul pavimento anteriore c´è una mini pala è rimasta li dallo scorso inverno. Serve per toglire la neva da sotto le ruote quando si resta “incastrati…” (materia per un post invernale). Il manico è abbastanza lungo da potermi aiutare. Riesco a spostare le chiavi vicino al bordo del sedile tenendo a bada Chicca con l`altra mano! La spalla mi fa un gran male ma con un gesto calcolato (!!!) le chiavi sono mie… 
Maledico l’idea di essermi infilato un canottiera della salute a mezze maniche, ma faceva +11! Indumento praticissimo quando fa "un dolce frescolino", ma quando sono impregnate di sudore impediscono persino i movimenti.

Un ultimo sguardo ai passanti e indovino la considerazione di un padre dalla sua espressione indignata: “Ora anche le persone anziane rubano auto” e la ragazza divertita e stupita: “Papà, ma in che mondo vivi?”
Comunque la Polizia non è stata chiamata, avvio la “macchinetta” ed esco con noncuranza dal posteggio, mentre Chicca abbaia a tutti i passanti, do uno sguardo a questo cielo terso, privo di nuvole, il sole splenderà ancora qualche ora, respiro a pieni polmoni quest´aria pura, torno a casa: sono vivo e sereno.  
Sò che quando fará buio la mia stella splenderà ancora, e più brillante che mai.
Buona domenica a tutti da franco.






Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.