venerdì 23 luglio 2010

A passeggio per Hammarby Sjöstad tra ambiente,sviluppo e sushibar…!

Hammarby Sjöstad è un quartiere di Stoccolma ”proiettato nel futuro” come dicono in molti compreso mio figlio Daniel meglio conosciuto come “Danne”, il quale 5_anni fa senza pensarci due volte ha comprato un appartamento di 2_camere a  ca.50m. dal molo deve attracca il battello che in 10 minuti mi riporta a Stoccolma centro a ca.10 min.dove ho posteggiato la macchina con la quale raggiungerò la periferia a sud di Stoccolma dove abito praticamente in aperta campagna. Unico neo in questo quadretto idiliaco è il sushi che odio e non riesco propio a digerire ma come si fa a dire di no ad un figlio che offre al propio genitore un”lunch”per scambiare quattro chiacchere in libertà e parlare anche di Hammarby Sjöstad…
…Sjöstad, che letteralmente significa “città d’acqua”, deve il suo nome non solo al fatto trovarsi sulle rive del lago Mälaren che bagna la capitale svedese, ma soprattutto perché l’acqua rappresenta la sua principale fonte energetica. L’aspetto più affascinante di Hammarby Sjöstad, infatti, è l‘incredibile sforzo compiuto per ridurre al minimo l’impatto ambientale e rendere il quartiere autosufficiente dal punto di vista energetico grazie allo sfruttamento di fonti pulite e rinnovabili. Biomasse, biogas, pannelli solari, idrogeno e una centrale idroelettrica garantiscono agli oltre 8 mila appartamenti una copertura quasi totale del fabbisogno energetico. I lavori termineranno nel 2012 e da allora Hammarby Sjöstad ospiterà 20 mila abitanti e altre 10 mila persone vi si recheranno ogni giorno per lavorare nella zona degli uffici, estesa su una superficie di 200 mila mq.
Ma la vera particolarità di questo nuovo quartiere è rappresentata dal sistema di riciclaggio creato per convertire ogni rifiuto prodotto dagli abitanti in energia pulita pronta da utilizzare. Tutti gli scarichi domestici sono convogliati in enormi cisterne nel sottosuolo dove, attraverso opportuni trattamenti, i liquami formano biogas immediatamente riutilizzato nelle cucine dei medesimi edifici, mentre i residui solidi vengono successivamente prelevati e trasformati in concime. Metà degli appartamenti di Hammarby Sjöstad sono dotati di questo tipo di cucine a gas. Anche i rifiuti, opportunamente separati, vengono raccolti in cisterne sotterranee svuotate da enormi aspiratori e avviati al riciclaggio (evitando così antiestetici cassonetti e minimizzando i costi della raccolta). I rifiuti non riciclabili sono invece trasportati nel locale inceneritore. La loro combustione produce calore sufficiente a coprire il 47% del riscaldamento domestico. Il restante 50% viene fornito dalla combustione di olio biologico (16%) e dall’energia idrica prodotta dalle acque di scarico (34%).
L’energia elettrica proviene invece da pannelli solari posti sui tetti degli edifici, in grado di garantire l’illuminazione degli spazi comuni e metà del fabbisogno di acqua calda per uso domestico. Hammarby Sjöstad dispone insomma di un sistema di riciclaggio a circuito chiuso, in cui gli abitanti “contribuiscono” fino al 50 per cento dell’energia necessaria semplicemente producendo rifiuti, mente il restante 50 per cento deriva da altre fonti pulite: pannelli solari, centrali idriche e eoliche. Dall`estate del 2005 e stata anche inaugurata una stazione di servizio per rifornire le prime auto a idrogeno, già in produzione in Svezia e che si vanno ad aggiungere agli autobus pubblici ecologici, con cui il Comune di Stoccolma ha sostituito i vecchi mezzi di trasporto.
Vi ho annoiati…? Spero propio di no! A me intanto è venuta fame, per digerire il sushi vado a prepararmi due spaghi aglio, olio e peperoncino.
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.