venerdì 30 novembre 2012

Te la do io la Svezia: "Licenziamenti e Democratici svedesi."



Malgrado i recenti scandali che hanno colpito il partito di estrema destra svedese “Sverigedemokraterna”secondo un sondaggio uscito questa mattina sul Dagens Nyheter (quotidiano di Stoccolma) avrebbe addirittura aumentato i consensi dell`elettorato con cifre molto vicine al 9%.

Secondo lo stesso quotidiano l`aumento dei consensi presso l´elettorato è dovuto alla ondata di licenziamenti che ha investito la Svezia negli ultimo 12 mesi

Solo nella regione di Stoccolma la ”Sony Ericsson” due settimane fa ha informato il personale di Kista (la Silicon Valley svedese) che gia da gennaio 550 persone su 700 saranno lasciate a casa.

A conferma che i mali non vengono mai da soli giovedi scorso è arrivata una altra ”sberla” di 2000 licenziamenti decisi dalla ”Telia Sonera” che le consintirà un risparmio di 2 miliardi di corone nei prossimi due anni.

La cigliegina sulla torta solo qualche ora fa. A 450 persone della ”SSAB” (acciaierie) assunti nelle zone di Luleå, Borlänge och Oxelösund è stata consegnata la lettera di licenziamento.

L`Arbetsförmedlingen (L`ufficio di collocamento svedese) in un recente rapporto ha registrato ben 7 329 licenziamenti, solamente nel mese di settembre appunto, mentre il totale dell`anno in corso è di 45 000 licenziamenti e l`anno non è ancora finito

Cosa c`entra tutto questo con i ”democratici svedesi” direte voi, c`entra, eccome se c`entra, perchè l`aumento dei consensi dell´elettorato nei confronti di questo partito  xenofobo. (Che stranamente viene votato anche da persone di origini straniere…) Aumenta di pari passo con l`aumento dei licenziamenti sopra elencati.  

Un elettorato forse stanco di sentire che la Svezia è il paese della cuccagna mentre per chi ha ”sgobbato” tutta la vita e pagato le tasse con cifre anche del 70% la cuccagna non c`è mai stata.

Buon fine settimana a tutti da franco.




giovedì 29 novembre 2012

Che tempo che fa.

Ieri pomeriggio a Stoccolma è caduta la neve, mista ad acqua e ghiaccio,che non è propio il massimo per un ”terrone” come me con qualche piccolo acciacco, ma non mi arrendo io, non lo feci nel lontano 65 quando ero capace di lamentarmi del freddo, persino nelle afose notti romane di pieno agosto. Però a pensarci bene di notte, fa sempre un poco più frescchetto che di giorno.


Arrivato in Svezia in piena estate dicevo: “Ammazza che estate fredda quassù!" In Ericsson avevano organizzato un terneo di calcio, tutti scesero in campo in pantoloncini corti, a me dettero una specie di mutandoni alla zuava, scopersi più tardi che si chiamavano “knickers” , gli svedesi li usavano in pieno inverno. Io a Luglio...
Correvano come dei forsennati, ed io mi chiedevo come avessero fatto a sopravvivere con così poco sole.

L`autunno non si fece attendere, arrivò a Settembre con temperature attorno a +10gradi, altro che estate di san Martino, e io che dall`Italia mi ero portato un bel trenchino color sabbia con il collettone all`inglese. Altro che trenchino color sabbia, dovetti correre a comprare un giaccone imbottito nuovo di zecca.

E momenti nemmeno bastava.

A novembre, cominciavo a chiedermi se sarei arrivato vivo alla primavera.

A Dicembre, (era l`inverno 65-66 chi è sopravvissuto se lo ricorda…) temperature costantemente sotto lo zero per tre mesi (-15,-20)

In Ericsson c`era un parcheggio coperto, ma per raggiungere l´ingresso del mio luogo di lavoro, c`erano ca. 200 metri all’aria aperta. Pensai di chiedere un permesso speciale, per lavorare direttamente dal parcheggio, così avrei evitato di scendere dalla macchina.

A Gennaio, ricevetti dall`Italia un pacco salva vita (di mamma cè nè una sola…) con 2 canottiere di vera lana caprina,maniche lunghe e fatta con i ferri da mammà. Quelle con l`effeto prurito assicurato per  intenderci, un paio di pantaloni imbottiti alla Zeno Colò, due paia di calzettoni,sempre di lana caprina, zuccotto, due misure più grande con i colori della magica.
Finalmente andava un pochettino meglio.

A Marzo, avevo visto la morte in faccia più di una volta.

Ad Aprile, con lo sbocciare dei primi bucaneve (snödroppar) forse ricominciavo vagamente a sbrinarmi.
Ieri mattina, (dopo guasi mezzo secolo di Svezia) c`erano 3-4 gradi, che bel teporino. Che fortuna quest`anno, il gran freddo tarda ad arrivare. Certo che con questa giacca a vento rischio di crepare di caldo. Ma chi me lo fa fare, mi metto il giubbottino di renna che ho comprato in Italia, tanto quando entro al supermercato lo lascio aperto sennò schiatto.
  
Guanti? Mi danno solamente fastidio per via il guinzaglio… Sta “coppoletta alla sicula” mi sta veramente bene, però mi manda un gran calore al capoccione, la lascio a casa, altrimenti devo grattarmi lo scalpo in continuazione.

Che bella giornata, sembra un prolungamento autunnale, che teporuccio, ma chi la detto che la Svezia è un paese freddo, “ma iI faccia il piacere”, avrebbe detto il grande Totò!

 Conclusione: Coraggio nuovi arrivati, ci si abitua a tutto.

 

sabato 17 novembre 2012

Någonstans i Sverige (Da qualche parte in Svezia)




XVII sonetto

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Pablo Neruda (da Cento sonetti d'amore)



Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.