Ma almeno mi è un pò passata la ” ha
pecundria” di stamattina, non ho letto quoditiani italiani, non
ho pensato alle cose terribili che stanno succedendo in Italia e, non se
ne vergogognano neanche, ho solo un pò gironzolato per negozi in centro a
Stoccolma, ho comprato un bellissimo maglione rosso per la notte di
capodanno!!! (dicono che porti buono…), mi sono fiondato in libreria
e ci sono rimasto un’ora, poi son passato a comprarmi una lozione pre-barba
antirughe , un pennello da barba di pura setola animale (e sinnò de`che) ed
anche un berretto nuovo all`inglese!!! Per oggi basta, no????
Allora ve lo dico subito! Io sto`caffè svedese devo
difenderlo. Però, prima di tutto voglio dire che io mi faccio un bel caffè
italiano nella Bialetti ogni mattina. Lo prendo nero, senza zucchero, come
piace a me. Meraviglioso. Qualche volta per passare il tempo vado a far visita
ai miei ”vecchi colleghi”. Pausa-pranzo nella matsalen(mensa). C’è una modernissima
macchina del caffè, dove si mette un cialda pre-misurata e ti fa una bella
tazzona di caffè. Ed è buono. Davvero. Queste cialde (credo che in italiano si
chiamino così) vengono in una gran varietà di gusti, dalla nocciola alla
vaniglia alla cannella, oltre al sapore tradizionale, e, pur non essendo il
venerabile caffè italiano, sono di ottima qualità.
Non si devono paragonare,
ecco. Sono
due animali diversi. Tanti anni fa quando feci quel biglietto di solo andata per venire a vivere
in Svezia avevo quasi terrore del caffè che avrei dovuto adottare. Acqua dei
piatti, acqua sporca, mi dicevano tutti. Ti farà vomitare. Che esagerazione!
Insomma, era leggero, deboluccio, insipido…okay, no, non era tanto piacevole.
Però seppi presto la ragione: qualità scadente e molto annacquato. Infatti
piaceva così ai miei conoscenti del momento, che non erano certo intenditori, e
a cui il caffè italiano faceva anche paura för stark (troppo forte.) Col passare degli
anni, ho avuto occasione di assaggiare tante marche diverse e tantissimi tipi
di caffè svedese, e, vi assicuro, signori italiani, che ce n’è del buon caffè
in Svezia. No,
ripeto, non è la stessa cosa, ma, insomma, non fa poi schifo. Poi qui tutti ci mettono dentro il
latte freddo. Sempre: mattina, mezzogiorno e sera (io no). Chiaro che il caffè
tipo italiano esiste: lo chiamano espresso, anche se è ben rara la persona che
se lo prende netto.
Gli
Svedesi adorano il cappuccino, a qualsiasi ora. Solo che adesso lo chiamano "Café
au lait" più trending Usanze e costumi, rätt? (giusto?)Ma sapete qual è un
grande vantaggio del caffè svedese tradizionale? Che ne puoi versare una tazza
bella grande, che poi ti prendi tra le mani, e senti quel calore fumante che ti
penetra nella pelle e ti riscalda tutto (sì, pure l’anima) e risveglia la
speranza, anche prima di assaggiarlo.
Lo faccio sempre, io, nelle gelide giornate invernali, a
casa mia, mentre appoggio i piedi sul termosifone (come facevo al lavoro,
durante l’intervallo – si ricorda qualcuno?). Dunque, ci vuole una marca
discreta, una caffettiera elettrica che usi con metodo avdroppning(sgoggiolamento) e
anche in Svezia si può fare un buon caffè. O quasi. (E poi, è sempre meglio se lo bevi nel tuo tazzone
preferito, alto e colorato!). någon vill ha kaffe? (qualcuno vuole prendere un caffé con me?)
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Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.