sabato 20 aprile 2013

"In Svezia l'anoressia può diventare un business."



"Erano appostati fuori dall'edificio e aspettavano che le ragazze uscissero per la loro passeggiata per proporre loro un lavoro come modelle": l'accusa è chiarissima e la denuncia senza mezzi termini, come è giusto che sia. Le parole riportate dal quotidiano Metro, dell'edizone svedese, sono esattamente quelle della direttrice del Centro di Stoccolma per i disturbi alimentari, la quale, accortasi degli "scouters" fuori dalla clinica, ha deciso di denunciarli. 
Anna-Maria af Sandeberg
Nell'intervista al giornale svedese, Anna-Maria af Sandeberg, questo il nome della direttrice, ha spiegato i dettagli di questo terribile recruitment. Nella struttura, la più grande di tutto il Paese, vengono curate 1700 ragazze, fra cui, alcune, sono persone gravemente malate, alcune delle quali in sedia a rotelle. Direttamente fuori dai cancelli dell'edificio, alcuni emissari di un’agenzia di modelle aspettavano che le pazienti uscissero per proporre loro il lavoro, senza alcuno scrupolo sullo stato della ragazza scelta: "non avevano nessun limite nel loro processo di reclutamento" ha specificato la responsabile "una delle ragazze contattate era in una sedia a rotelle, a caua della sua magrezza" ha poi aggiunto.

Ma non è finita qui, Metro ha infatti intervistato anche una paziente Angelica Karlsson che ha confermato il racconto della direttrice, aggiungendo particolari e testimoniando questo orribile reclutamento: "ero gravemente denutrita, non andavo a scuola e i dottori mi avevano informato che stavo rischiando la vita. Poi l'agenzia mi ha contattato ed io sono stata lusingata e ho pensato che finalmente avevo raggiunto l'ideale per il quale avevo lavorato così duramente. Questa cosa in realtà mi ha fattto malissimo e ha distrutto il lavoro che i medici stavano facendo. Ho messo in discussione quello che mi dicevano i medici e ho ritardato la mia guarigione". 
Angelica Karlsson
Naturalmente, dopo l'intervista, la Svezia ha gridato allo scandalo. Il direttore dell’agenzia di modelle Elite di Stoccolma, Fredo Kazemi, ha commentato l’episodio definendolo “ripugnante e contrario all’etica“ ma la sua è stata solo la prima di una lunga serie di dichiarazioni che hanno denunciato il fatto. Il problema delle modelle troppo magre è da tempo oggetto di discussioni e dibattiti nei quali però non si è ancora giunti ad un punto d'incontro: non esiste infatti, per ora, nessun codice etico universalmente riconosciuto e l'assunzione delle modelle è unicamente a scapito delle case di moda.
In mancanza di un codice etico che regolamenti la materia è il web a fare da traino, con alcune iniziative contro l’anoressia. Proprio in Svezia, alcuni anni fa, la Åhlens, una catena di biancheria e di moda, decise di utilizzare per i proprio servizi fotografici dei manichini “curvy” che indossavano biancheria intima. Recentemente le foto di quell’esperimento sono state ripubblicate su Facebook, con un grande apprezzamento da parte della rete.

Victoria di Svezia


Prima testimonial della lotta contro i disturbi alimentari, in Svezia, è la principessa Victoria. Alla fine degli anni Novanta l’erede al trono del Paese fece molto discutere per un grave episodio di anoressia, poi superato. 

Dopo aver ammesso di essersi ammalata, Vittoria oggi è impegnata in numerose campagne contro la malattia.

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.