lunedì 17 giugno 2013

Gli svedesi della riserva.


A un primo e superficiale sguardo, l’idea potrebbe sembrare la solita sparata politica: costituire una ‘riserva’ dove preservare la cultura svedese, un’area protetta che diventi una sorta di fortino dove difendere quanto di più genuino c’è ancora in Svezia. La proposta arriva da Marie Stensby, membro del partito dei Democratici Svedesi. Lei stessa ha ammonito tutti a non prendere troppo sul serio questa idea, ma resta il fatto che è stato un modo per sollevare di nuovo il problema sull’immigrazione e sull’identità nazionale. Per inquadrare la proposta bisogna per forza partire da qui, dalla politica.

I Democratici Svedesi sono un partito populista, conservatore, di certo la più a destra delle forze che siedono nel parlamento di Stoccolma.
Il programma del partito è incardinato su un paio di battaglie molto chiare: lotta all’immigrazione, rivendicazione della sovranità – e dell’identità – nazionale svedese.
Marie Stensby
Le parole provocatorie di Marie Stensby, allora, si portano dietro molte delle idee politiche del suo partito d’appartenenza. Stensby, che la sua proposta l’ha lanciata in una lettera aperta inviata al primo ministro Reinfeldt, sostiene che bisogna costituire questa ‘riserva’ per “continuare a seguire le nostre tradizioni e la nostra cultura”. Dove collocarla questa riserva? Marie Stensby suggerisce la contea dello Jämtland, un’area nel centro della Svezia.
In quell’area “gli svedesi potrebbero essere proprio questo: svedesi”.
La Svezia, infatti, a suo parere si sta sfaldando a causa delle politiche sull’immigrazione adottate dal governo, che hanno provocato un “caos” nel quale si stanno smarrendo le caratteristiche tipiche del popolo svedese. Idee condivise da molta gente in giro per il paese, se si guardano i sondaggi: l’ultima indagine piazza i Democratici Svedesi all’11,2%, record assoluto per il partito, il doppio dei consensi rispetto alle elezioni del 2011. Da mesi il partito continua a crescere.
di Antonio Scafati


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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.