L`ho sempre detto con orgoglio e con tutta la forza che
posseggo:
Io sono del sud. Soprattutto quando arriva l`inverno che a queste
latitudini anche se con ritardo
(poco…) arriva sempre statene certi ed allora
ti trovi davanti
`sti panorami che ti ghiacciano piedi, mani, cuore. E tu ti
ritrovi ricoperto in strati di panni, maglioni, mutandoni, sciarpe, sciarpette
e coperte.
Accidenti al freddo e al gelo, a queste nuvole traditrici. Ci si può
pattinare sul mio lago, pauroso, micidiale, rigido e grigio. No, non è più il
”mio Mälaren" adesso, solo un abisso di angoscia e brividi. Ma che ci faccio io in
questa scena inquieta e malinconica?
Sono del sud io, e posso esistere solo
sotto un sole accecante.
No! non vedo il
”romanticismo” di questo quadro, tutto
qui. Infatti non sento neanche più il respiro. Non mi dite che vi
piace, che vivere meglio a
-25 vi fa bene, vi ispira
…a far cosa, buttarvici
dentro?
La tristezza si adagierà sulle acque gelate di questi grandi laghi. E
vi verrà solamente voglia di piangere. Sono del sud io. E ci voglio
tornare!