venerdì 21 marzo 2014

Ciò che siamo.



Ciò che siamo è il dono di Dio a noi.

Ciò che diventiamo è il nostro dono a Dio.

La vita si misura dalle opere e non dai giorni.

Coloro che vivono d’ amore vivono d’eterno.

Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l’ultimo.
Dubitare di se stesso è il primo segno dell’intelligenza.

É necessario imparare tanto a lungo quanto a lungo si vive.
(Seneca)


Quick – lo strano caso di un serial killer svedese

Oggi, è' tornato in libertà il serial killer bugiardo che aveva a lungo terrorizzato la Svezia. Sture Bergwall alias Thomas Quick - questo il "nome d'arte" che si era attribuito - torna libero, all'età di 63 anni.   dagli anni novanta era il «mostro», il più grande serial killer della storia della Scandinavia.

Ma aveva inventato tutto. Aveva confessato di aver ucciso trenta persone, tra cui alcuni ragazzini, ma è stato appurato come non vi fosse nulla di vero. E' stato liberato.

Bergwall, malato di mente, era incredibilmente riuscito a convincere tutti: procuratori, medici, avvocati, giornalisti. Non proprio tutti, però.
Hannes Rastam, un giornalista investigativo della tv svedese non credeva alle ricostruzioni incerte del presunto serial killer. Inoltre non è mai stato ritrovato alcun cadavere. Alla fine dopo anni di silenzio, Quick-Begwall ammise di aver inventato tutto, prendendo spunto dalle cronache del tempo e dal film "Il silenzio degli Innocenti", da cui era rimasto profondamente colpito. Begwall non era un serial killer: per qualche strana ragione, decise di attribuirsi la colpa per dei crimini che non aveva commesso, probabilmente al fine di attirare su di sé l'attenzione della cronaca e farsi prescrivere degli psicofarmaci
Rastam ha scritto un libro sulla storia (Quick - Il caso del serial killer sbagliato, Rizzoli), ed è morto il giorno dopo averlo finito, nel 2012. Oggi il «serial bugiardo» deve ringraziare quel giornalista dubbioso se, a 63 anni, è tornato a essere un uomo libero.
L'ormai ex "mostro", sarà seguito da uno psichiatra per il resto della sua vita. Il giudice ha stabilito che il suo disordine mentale "non è grave al punto da costringerlo a rimanere in una struttura psichiatrica giudiziaria". 
Intanto; Quick potrebbe chiedere un risarcimento allo Stato svedese per la sua vicenda. Nel frattempo si riaprono le ferite dei parenti delle vittime, i cui killer - quelli veri - da anni girano a piede libero per il Paese. Impuniti!!!


 

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.