sabato 25 gennaio 2014

No, la colpa è della notte.



In una notte con un’aria così pulita, le persone finiscono col raccontarsi. Senza accorgersene, aprono il proprio cuore e, rivolte a chi gli sta accanto, cominciano a parlare come se stessero confessandosi con delle stelle che splendono nello spazio.

dal libro “Tsugumi” di Banana Yoshimoto



Spaghetti per uomini soli. (Ottimi anche per donne sole.)

Tu moje, doppo er solito trasloco,
se gode co' li pupi sole e bagni,
e tu, rimasto solo, che te magni,
si nun sei bono manco a accenne er foco?
 
Un pasto in una bettola, a dì poco,
te costa un occhio appena che scastagni;
si te cucini invece ce guadagni
e te diverti come fusse un gioco.
 
Mo te consijo 'na cosetta cicia
ma bona, pepe e cacio solamente,
che cor guanciale poi se chiama Gricia.
 
E m'hai da crede, dentro a quattro mura
magnà in mutanne...senza un fiato...gnente...
se gode più de' la villeggiatura.
(Aldo Fabrizi)
 
Gli spaghetti con cacio e pepe sono uno dei piatti forti della cucina romana, semplici e veloci, e al tempo stesso gustosi, perfetti per gli scapoli, (ottimi anche per le nubili). Seguite le istruzioni e buon APPETITO.


Aspettando che l’acqua salata bolla si gratta un bel po’ di pecorino romano, stagionato ma non troppo. Quindi si buttano gli spaghetti e si scolano al dente. La cosa migliore sarebbe tirarli su dalla pentola con una forchetta o con l’apposito attrezzo, affinché non rimangano troppo asciutti, ponendoli in una ciotola calda. A questo punto si mette, un po’ alla volta, il pecorino, mescolando con cura. Se necessario, si può aggiungere qualche cucchiaio dell’acqua di cottura, per formare una bella crema densa. Dopo aver messo gli spaghetti nei piatti dei commensali, si completa con una generosa spolverata di pepe nero appena macinato.
  Buon fine settimana e buona vita.


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.