Tu moje, doppo er solito
trasloco,
se gode co' li pupi sole e bagni,
e tu, rimasto solo, che te magni,
si nun sei bono manco a accenne er foco?
se gode co' li pupi sole e bagni,
e tu, rimasto solo, che te magni,
si nun sei bono manco a accenne er foco?
Un pasto in una bettola, a dì poco,
te costa un occhio appena che scastagni;
si te cucini invece ce guadagni
e te diverti come fusse un gioco.
te costa un occhio appena che scastagni;
si te cucini invece ce guadagni
e te diverti come fusse un gioco.
Mo te consijo 'na cosetta cicia
ma bona, pepe e cacio solamente,
che cor guanciale poi se chiama Gricia.
ma bona, pepe e cacio solamente,
che cor guanciale poi se chiama Gricia.
E m'hai da crede, dentro a quattro mura
magnà in mutanne...senza un fiato...gnente...
se gode più de' la villeggiatura.
magnà in mutanne...senza un fiato...gnente...
se gode più de' la villeggiatura.
(Aldo Fabrizi)
Gli spaghetti con cacio e pepe sono uno dei piatti forti della
cucina romana, semplici e veloci, e al tempo stesso gustosi, perfetti per gli scapoli,
(ottimi anche per le nubili). Seguite le istruzioni e buon APPETITO.
Aspettando che
l’acqua salata bolla si gratta un bel po’ di pecorino romano, stagionato ma non
troppo. Quindi si buttano gli spaghetti e si scolano al dente. La cosa migliore
sarebbe tirarli su dalla pentola con una forchetta o con l’apposito attrezzo,
affinché non rimangano troppo asciutti, ponendoli in una ciotola calda. A
questo punto si mette, un po’ alla volta, il pecorino, mescolando con cura. Se
necessario, si può aggiungere qualche cucchiaio dell’acqua di cottura, per
formare una bella crema densa. Dopo aver messo gli spaghetti nei piatti dei
commensali, si completa con una generosa spolverata di pepe nero appena
macinato.
Buon fine settimana e buona vita.