venerdì 4 gennaio 2013

Te la do io la Svezia: " Pari opportunità"

Papà in congedo parentale
Per gli svedesi l'assistenza alla prima infanzia non è solo dettata dalla Costituzione, è marcata nel Dna. Tanto che la Svezia apre asili nido anche oltreconfine. A Roma l'agenza Ifad (International fund for agricultural development) è guidata dallo svedese Lennart Bage e così, su iniziativa dell'Ambasciata di Svezia che ha coinvolto Ikea nell'allestimento, è stato aperto da pochi mesi un asilo nido che può ospitare diciotto bambini, dai tre mesi ai tre anni.
Questa è solo la punta dell'iceberg, specchio di una situazione rosea per le mamme che vogliono tornare al lavoro e sanno dove lasciare i loro figli.

Oggi, in Svezia, grazie a una politica iniziata negli anni Settanta e particolarmente attenta alle pari opportunità, il 71,8% delle donne (dati della Commissione europea) ha un impiego (la maggior parte nel settore privato). Questo accade anche in virtù delle molte agevolazioni di cui le mamme godono: le donne che dirigono compagnie private ottengono dallo Stato un rimborso per le spese della casa, il congedo di maternità è di 18 mesi ed è interamente pagato per il primo anno, senza dimenticare che anche il padre può rimanere a casa al ( 50%) percependo l'80% dello stipendio.

Nel maggio del 2006 il Parlamento svedese ha adottato nuovi obiettivi per l'uguaglianza di genere indicati dal Governo nella proposta di legge "Power to shape society and your life – towards new gender equality policy objectives".
Il prerequisito consiste nel fatto che donne e uomini godano delle stesse opportunità, diritti ed obblighi in tutte le sfere della vita attraverso:

• una distribuzione equivalente di potere ed influenza;

• un'eguaglianza economica tra uomini e donne;

• un'eguale distribuzione di responsabilità all'interno della vita domestica;

• la lotta alla violenza degli uomini nei confronti delle donne.

Una curiosità:
Passaggio pedonale svedese
In Svezia il concetto di pari opportunità è stato esteso anche alla segnaletica stradale. 
Dal 2009, infatti, accanto al segnale di attraversamento pedonale con una figura maschile, c`è anche la versione in gonnella. (nella foto).

Critiche erano piovute a pioggia da parte della popolazione maschile contro la allora ministra svedese per le pari opportunità, Nyamko Sabuni, considerata troppo di parte. Questo, infatti, è solo l'ultimo di una serie di provvedimenti dell'Ombudsman, l'agenzia governativa che dal 1980 si occupa di pari opportunità, che è accusata di concedere troppi privilegi al "gentil sesso".

Nyamko Sabuni, 
ex ministro per le pari oppurtunità
DISAGIO MASCHILE: Fù un problema, in più, insomma per Sabuni, la allora ministra svedese originaria del Burundi che, né alta né bionda ma di colore e nata da una famiglia musulmana, ha già creato in passato — dalla proposta di tagliare i fondi per le scuole religiose alla lotta contro il velo — svariate tensioni nel governo di centrodestra.

«Ci sono emergenze più gravi, come le violenze sulle donne» commentò la portavoce di allora, Malin Engstedt, pur assicurando di non sottovalutare il disagio maschile.

E comunque un primo passo,, è già stato fatto: oltre al congedo parentale equiparato a quello delle mamme, un ulteriore incentivo se a rimanere a casa con il bebè sono proprio i papà.
La prossima volta "fimmina " nasco,,,!


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.