Papà in congedo parentale |
Questa è solo la punta dell'iceberg, specchio di una
situazione rosea per le mamme che vogliono tornare al lavoro e sanno dove
lasciare i loro figli.
Oggi, in Svezia, grazie a una politica iniziata negli anni
Settanta e particolarmente attenta alle pari opportunità, il 71,8% delle donne
(dati della Commissione europea) ha un impiego (la maggior parte nel settore
privato). Questo accade anche in virtù delle molte agevolazioni di cui le mamme
godono: le donne che dirigono compagnie private ottengono dallo Stato un
rimborso per le spese della casa, il congedo di maternità è di 18 mesi ed è
interamente pagato per il primo anno, senza dimenticare che anche il padre può
rimanere a casa al ( 50%) percependo l'80% dello stipendio.
Nel maggio del 2006 il Parlamento svedese ha adottato nuovi
obiettivi per l'uguaglianza di genere indicati dal Governo nella proposta di
legge "Power to shape society and your life – towards new gender equality
policy objectives".
Il prerequisito consiste nel fatto che donne e uomini godano
delle stesse opportunità, diritti ed obblighi in tutte le sfere della vita
attraverso:
• una distribuzione equivalente di potere ed influenza;
• un'eguaglianza economica tra uomini e donne;
• un'eguale distribuzione di responsabilità all'interno della
vita domestica;
• la lotta alla violenza degli uomini nei confronti delle
donne.
Una curiosità:
Passaggio pedonale svedese |
Dal 2009, infatti, accanto al segnale di
attraversamento pedonale con una figura maschile, c`è anche la versione in
gonnella. (nella foto).
Critiche erano piovute a pioggia da parte della popolazione maschile contro la allora ministra svedese per le pari opportunità, Nyamko Sabuni, considerata troppo di parte. Questo, infatti, è solo l'ultimo di una serie di provvedimenti dell'Ombudsman, l'agenzia governativa che dal 1980 si occupa di pari opportunità, che è accusata di concedere troppi privilegi al "gentil sesso".
Nyamko Sabuni, ex ministro per le pari oppurtunità |
«Ci sono emergenze più gravi, come le violenze sulle donne» commentò la portavoce di allora, Malin Engstedt, pur assicurando di non sottovalutare il disagio maschile.
E comunque un primo passo,, è già stato fatto: oltre al congedo parentale equiparato a quello delle mamme, un ulteriore incentivo se a rimanere a casa con il bebè sono proprio i papà.
La prossima volta "fimmina "