giovedì 30 aprile 2020

E' presto per valutare i risultati delle scelte politiche svedesi

Foto presa del quotidiano di Stoccolma: Dagens Nyheter.
Ciao a tutti come state...?? Quassù anche se con delle restrizioni la vita continua (quasi...) come sempre.  A chi mi chiede il risultato della linea "soft" adottata dal governo svedese rispondo pubblicando per intero l`intervista rilasciata qualche giorno fa dal nostro ministre degli esteri; Ann Linde al quotidiano inglese: "The Guardian" tra i primi a puntare il dito contro il sistema svedese. 
Io continuo a sperare che sia l`approccio giusto. Evito ogni contatto sociale, non vedo nipotini e figli da 8 settimane, non entro nei centri commerciali (la spesa me la portano a casa) rispetto le distanze sociali con i miei vicini come ci viene ricordato a noi +70 ogni giorno alle 2 in punto del pomeriggio e vado a fare la mia passeggiata di 2 ore munito di mascherina protettiva (anche dove non c`è nessuno,) di più non posso fare. Buona lettura e speriamo bene.🇮🇹❤️❤️🇸🇪
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"E' presto per valutare i risultati delle scelte politiche svedesi, che ha affrontato con un approccio "soft" molto criticato e completamente diverso da quello adottato dagli altri paesi l'epidemia del Covid-19. Lo ha detto in un'intervista al quotidiano britannico The Guardian il ministro degli Esteri, Ann Linde. "Ci sono stati molti fraintendimenti - ha osservato - abbiamo gli stessi obiettivi di tutti gli altri governi, e come abbiamo sempre detto siamo perfettamente pronti a procedere con regole più severe se la popolazione non seguirà le indicazioni". In Svezia, dove vivono poco più di 10 milioni di abitanti, ci sono circa 19 mila casi confermati di contagio da coronavirus e 2.274 vittime. Anche in Svezia, come in tutto il mondo, si sono registrati molti casi nelle case di riposo. Finora, sono state chiuse le scuole superiori e vietati gli assembramenti di più di 50 persone; inoltre, i cittadini sono invitati ma non obbligati a evitare i viaggi non essenziali, a lavorare da casa e a non uscire se sono anziani o malati. Sono rimasti aperti i negozi, i ristoranti e le palestre, con l'invito a  rispettare le distanze. Molti svedesi sono d'accordo con le scelte del governo e ne sostengono la politica rispettando le indicazioni, ma alcuni scienziati hanno espresso critiche. Il tasso di mortalità per abitanti, molto più basso rispetto a paesi come Italia e Spagna, è però più alto di quelli dei paesi nordici confinanti. Anche la Svezia, ha spiegato il ministro al Guardian, "vuole salvare vite e fermare la diffusione del virus, assicurare che il sistema sanitario sia in grado di gestire l'epidemia e ridurre le conseguenze per l'economia e l'occupazione. Ma la consideriamo una maratona, non uno sprint". 
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Meglio di così non si poteva spiegare. Alla prossima bella gente.
https://francoatullinge.blogspot.com/2020/04/e-presto-per-valutare-i-risultati-delle.html
                                                  

lunedì 20 aprile 2020

Ann Linde: “Il modello svedese non è anomalo. La nostra lotta si basa sulla fiducia”

La signora della foto si chiama Ann Linde. Ed è il ministro degli esteri svedese la quale in una un'intervista rilasciata a La Stampa, ha parlato della tempesta perfetta nella quale sarebbe incappata la Svezia dopo che il governo di Stoccolma ha deciso non applicare il lockdown come invece è avvenuto nel resto del mondo. Riporto l`intervista parola, per parola, per farvi capire la grande differenza di mentalità che c`è tra queste due nazioni (Italia e Svezia) a me altrettanto care: "Abbiamo gli stessi obiettivi di qualsiasi altro Paese al mondo: salvare vite e proteggere la salute pubblica. Lottiamo contro gli stessi problemi, e usiamo gli stessi strumenti per tentare di arginare e fermare il virus. Ovvero promuoviamo la distanza sociale, proteggiamo gli anziani e i gruppi a rischio, abbiamo rafforzato il sistema sanitario e aumentato il numero di test", 
ha detto la Linde spiegando che non è vero che in Svezia non è cambiato nulla: 
"É una leggenda, la vita degli svedesi è cambiata eccome. Basta guardarsi attorno: la gran parte delle persone sta a casa, i viaggi si sono ridotti del 90%, i lavoratori che possono applicano lo smart working, molte aziende e negozi hanno deciso di chiudere. Chi esce rispetta la distanza sociale". 
Sulla decisione di non applicare il lockdown ha aggiunto:
"Vede, è proprio qui la grande differenza, quello che forse rende difficile comprendere la strategia svedese. Abbiamo una combinazione di “consigli” e norme vincolanti, come quelle che vietano le visite alle case di riposo e i raggruppamenti oltre le 50 persone. Ma il governo non costringe nessuno a stare a casa o mantenere le distanze, lo consiglia soltanto. Egli svedesi lo fanno", 
ha detto la Linde confermando un sistema basato sulla fiducia:
 "Le autorità si fidano degli svedesi e gli svedesi si fidano delle autorità. Qui sono gli scienziati che guidano le scelte della politica, non il contrario. È da 400 anni che in Svezia funziona così, e non è un caso che il tasso di corruzione sia tra i più bassi al mondo. Che ci chiamino pure ingenui, ma è la fiducia la base della nostra società. Le faccio un esempio: i vaccini in Svezia non sono obbligatori, ma il 97% dei bambini sono vaccinati".
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Insomma chi ha voluto capire, ha capito. Io vi lascio con un la celebre aria G. Puccini: "O mio babbino caro" interpretata da Malena Ernman, mezzo-soprano svedese, (che è anche la mamma di Greta Thunberg)  Alla prossima vostro nonno Franco.💓
                                           

giovedì 16 aprile 2020

Come e perché la stampa italiana disinforma su Svezia e coronavirus

Cielo sotto e mare sopra. Nei resoconti italiani, la Svezia appare capovolta.
È da qualche giorno che cerco di scrivere un post sulla disinformazione della stampa italiana riguardo la situazione in Svezia durante il tempo del coronavirus (sembra un titolo di Gabriel García Márquez...) Dopo per fortuna sul web ho trovato questo bell`articolo di Monica Quirico e Roberto Salerno e siccome non sarei mai stato capace di spiegarvelo bene come loro copio e incollo (anzi allego un Link) e mi risparmio la fatica. Vorrei anche ringraziare tutti quelli che dall`Italia mi mandano gli articoli riguardo la priorità degli ottantenni che in Svezia verrebbero esclusi dalla terapia intensiva.  Come settantacinquenne non potete immaginare quanto mi facciano bene.  
Grazie! Ancora vivo e vegeto vostro nonno Franco da Stoccolma.🇮🇹❤️❤️🇸🇪
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Ecco chi sono Monica Quirico e Roberto Salerno.
Monica Quirico, storica, è honorary research fellow presso l’Istituto di storia contemporanea della Södertörn University di Stoccolma. La sua ricerca verte sulla storia e la politica svedese, spesso in prospettiva comparata con l’Italia. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Socialismo di frontiera. Autorganizzazione e anticapitalismo (Torino, Rosenberg & Sellier, 2018), scritto con Gianfranco Ragona.
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Roberto Salerno è dottore di ricerca in Scienze Politiche e relazioni internazionali. Si è occupato di analisi dei processi decisionali e collabora con Palermograd e con la rivista di storia delle idee inTrasformazione.
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Adesso fate "click" sul Link in basso.  Buona lettura e speriamo che cambiate idea sulla bontà della stampa italiana riguardo la Svezia.
https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/04/svezia-e-coronavirus/
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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.