Dopo Copenhagen che confisca i
beni dei rifugiati ora arriva Stoccolma ad annunciare una stretta nella sua
politica migratoria. La Svezia, infatti, si prapara ad espellere tra le
60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo. Lo ha reso
noto il ministro dell'Interno, Anders Ygman.
Anders Ygman |
Una misura che quindi rischia
anche, in un certo qual modo, di alimentare sentimenti di paura,
discriminazione e xenofobia nei confronti dei rifugiati che, ricordiamo, sono
persone traumatizzate, in fuga da guerre e persecuzioni e che hanno diritto a
ricevere protezione ed assistenza nell’Unione Europea.
Certamente è un dramma!
Molti sono andati via dal loro Paese sia per la guerra che per la miseria.
Mandarli a casa, ma dove? E chi li accoglierà? Non gli rimangono neanche i
soldi occorsi per espatriare! A pensare che la Svezia conta decenni di
politiche di aiuto, impostate dallo storico premier Olof Palme. Dai cileni
perseguitati da Pinochet ai rifugiati del conflitto nella ex Jugoslavia.