martedì 10 settembre 2013

La crisi del "macho" svedese.

Mikael Karlsson possiede un gatto delle nevi, due cani da caccia e cinque fucili. Nel suo tempo libero, questo guardiacaccia, soldato-per-gioco, caccia alci e scambia consigli sull’educazione all’uso del vasino con altri papà. Con la piccola Carola in braccio, non riesce nemmeno lontanamente ad immaginare la sua vita se non avesse chiesto il congedo di paternità. “Tutti lo chiedono”.
Dalla modaiola Stoccolma: A Södermalm, l’isola trendy a sud della città, i tempi del congedo di due mesi sono già un ricordo. Gli uomini girano per i parchi con i passeggini, chiacchierano nei bar, riempiono i supermercati e pesano i bambini negli ambulatori pediatrici walk-in. Fino ha questo villaggio nella rocciosa foresta a sud del Circolo Artico, l’85% dei padri svedesi vanno in congedo parentale. Quelli che non lo fanno sono messi all`indice da familiari, amici e colleghi. Mentre l`Italia è ancora alle prese con il congedo di maternità e i diritti delle donne, la Svezia potrebbe assere fonte di ispirazione per uno sguardo al futuro.
Nelle terre dei Vikinghi, gli uomini sono al centro del dibattito sull’uguaglianza di genere. Il ministro delle finanze di centro-destra, che porta i capelli raccolti in una maliziosa coda di cavallo, si definisce femminista, le pubblicità per i prodotti per la pulizia della casa raramente ritraggono donne casalinghe, e negli asili si controllano minuziosamente i libri a caccia di eventuali stereotipi di genere negli animaletti protagonisti. In quello che potrebbe essere l’esempio più rilevante di un caso d’ingegneria sociale, sta emergendo una nuova definizione di mascolinità. “Molti uomini non vogliono più essere identificati solo con il lavoro”, “Molte donne ora si aspettano che i mariti prendano almeno un po’ di tempo per stare con i figli”.
La signora Sofia Karlsson, ufficiale di polizia e moglie di Mikael Karlsson (il guardiacaccia…) ha raccontato di trovare il marito molto piú Sexy,in pratica si eccita quando il marito è nella foresta con il suo fucile in spalla e la bambina nello zaino. In questo nuovo mondo, certe donne si lamentano, trovando gli uomini svedesi troppo politicamente corretti, anche quando flirtano al bar (e non solo…)
Il mio vicino di casa di pura razza Vikinga una sera di qualche anno fa dopo un paio di whisky bevuti di nascosto dietro una siepe (quella che divideva le nostre abitazioni non mettetevi idée strane in testa…) mi confessò che qualche occasionale problemino d’insicurezza in camera da letto: Lui purtroppo lo aveva avvertito.. . Dopo scolandosi l`ultimo sorso di whisky tuonò: “Ma se fossi su un’isola deserta con lei e Tarzan, spererei che lei scegliesse ugualmente me”. “Forse dovremmo adattarci...” Pensai io!
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.