mercoledì 27 agosto 2014

Eravamo quattro amici al bar

Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo
destinati a qualche cosa in più
che a una donna ed un impiego in banca
si parlava con profondità di anarchia e di libertà
tra un bicchier di coca ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò…
(Gino Paoli)
*****
Già! E non eravamo solo quattro, anzi a volte eravamo in tanti, e non eravamo solo al bar ma anche in molti altri posti che al bar assomigliano. Questa frase della vecchia canzone è diventata uno di quei modi di dire che spiegano tutto in poche parole, un modo di essere e un modo di pensare, i sentimenti e i distacchi, le trasformazioni e le speranze, e allora la uso anch'io come titolino di un post che vuole riportare a un'epoca e vuole anche svolgere una funzione.
Il bar per eccellenza negli anni della nostra gioventù - anni lunghi quelli nei paesi, assai più che nelle città - era il chiosco di Barone, quello di allora, che era cosa assai diversa di quello che è stato dopo. Un chiosco con le tante pertinenze - lo scalino, il bancone - e le ancor più numerose appendici, la piazzetta di cui non ricordo il nome, la panchina al viale, l'autobus che non passava mai, la Piscina mondo proibito per noi ragazzi del popolo, ecc.. è vero che volevamo cambiare il mondo, e che poi a uno a uno siamo andati via, e chi non è partito per andare lontano ha lasciato per la famiglia, i figli, e gli anni che passano.
Forse è anche vero che il mondo ha cambiato noi, ma la cosa mi sembra più banale, perché non tutto e non tutti siamo cambiati allo stesso modo. La canzone può avere finali assai diversi a seconda di chi la canta. Volevamo cambiare il mondo, ma intorno ai quattro amici al bar anche allora c'erano coloro ai quali non fregava niente del mondo. Così ognuno è poi diventato grande attraversando gli anni come ha saputo e potuto: chi con gli appetiti o l'accidia, chi con le preoccupazioni o i successi o quant'altro ancora e chi con quello che resta dell'antica voglia di cambiare il mondo. Che a volte non scompare del tutto, e ogni tanto riaffiora, anche quando non ci si aspetta più molto dal tempo che verrà.
Eravamo un po' di amici al bar, e qualcosa di quello spirito in alcuni è rimasto. Il desiderio di poter fare di più talvolta è palpabile, anche se il bar o le sue appendici sono oramai lo spazio e il tempo breve di un incontro in agosto, fatto di un fugace saluto e di qualche commento su come è il paese oggi.
Poter fare di più per la cittá di Santa Fermina, che avremmo voluto diversa e per il quale non abbiamo avuto modo e tempo di fare granché, anche a causa di coloro ai quali non fregava niente del mondo. Cosa si può fare da lontano per la città di Santa Fermina? Niente o qualcosa. Chi opta per qualcosa sa che ha Internet a disposizione, almeno per dire la sua e su ciò che vuole.
Questo spazio dovrebbe essere anche per i quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo e che hanno ancora qualcosa da dire. Critiche e suggerimenti, agli amministratori o agli amici rimasti in paese, che a volte vuol dire la stessa cosa. Naturalmente i suggerimenti  sarebbero benvenuti anche dalla Madonnina di Pantano! Tutti con spirito devoto e costruttivo. Possibilmente...!!!  
Buona vita a tutti!!!



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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.