mercoledì 28 ottobre 2015

Buongiorno a chi va via.


Buongiorno a chi va via.
A chi si allontana.
A chi crede sia la soluzione migliore.
A chi sa che, in realtà, è solo quella più facile.
A chi è codardo.
A chi non affronta le cose.
A chi, al contrario, le ha affrontate troppo spesso.
A chi sa a cosa va incontro.
A chi per questo decide di scappare.
A chi si allontana in silenzio.
A chi dopo un bacio della buonanotte.
A chi saluta e abbraccia forte tutti.
A chi capisce che c’è qualcosa che non va.
A chi lascia fare
.
Buongiorno a chi ha deciso così.
A chi non si vuole pentire.
A chi ci sta mettendo una pietra sopra, e non solo.
A chi si lascia pezzi di pane per ritrovare la strada di casa.
A chi fa cadere un filo per non sentirsi da solo.
A chi dall’altra parte tira.
A chi lega il filo a un ramo e poi va via.
A chi sa che quel ramo si spezzerà, se prima non lo farà già il filo.
A chi sa  

“che freddo fa se tu vai via”.

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.