giovedì 6 settembre 2012

Non avrei mai voluto parlare di questo argomento…


… ma alla fine non ce l’ ho fatta. Non ho potuto farne a meno.
Ecco. Era già capitato qualche tempo fa e non lo avevo scritto. Ma oggi oggi è successo di nuovo

Sto parlando di solitudine. Solitudine che spesse volte ha come bersaglio persone come me: “un pochino anziane,” con minori difese, sia fisiche che psicologiche di un giovane.

Come spesso accade quando stò in Svezia, questa mattina per tenere a bada il valore glicemico mi sono fatto una lunga passeggiata. Poi come sempre al ritorno è mia abitudine sedermi sulla solita panchina, sotto casa mia per "ripendere fiato..."

Oggi mentre "cercavo"  di riprendere fiato si è avvicinato un signore sulla settantina...???. Per la verità, un pochettino eccentrico nell’ abbigliamento. Pantalone grigio scuro, camicia fucsia tinta unita, cravatta multicolore con venature gialle, nere e rosse, maglione di lana grigia di lana di circa una taglia più grande del dovuto. Non molto alto per essere svedese, la pancetta appena pronunciata, i capelli biondicci sembrano tinti un po’ lunghi dietro e occhiali da vista calati a tre quarti sul naso. 

È un vicino di casa, già visto in una riunione condominiale, ma con cui non ho confidenza e con il quale non mi sono mai soffermato a scambiare più di due parole.
Riconoscendomi, si rivolge a me dicendo: ” Sei tu che hai scritto il programma per le prossime pulizie autunnali, vero? “


Mi volto verso di lui sorridendo e rispondo: Oh, Buongiorno. Sì, sono io che ho scritto il protocollo. “
” Complimenti, bravo. Ancora non l’ ho letto, ma bravo! ”


( Ma non è meglio fare i complimenti dopo averlo letto? Metti che l`ho scritto male! Ma tanto oramai...! )
” Hai figli? ” ( si salta di palo in frasca )


” Si, ne ho due!  E due nipoti“
” Ecco bravo, i tuoi saranno stati educati all`italiana, così almeno ti verranno a trovare. Anche io ne ho due, ma non li vedo mai.  Troppo impegnati a farsi gli affari loro. Ed ora che non c’ è più mia moglie… sono solo. Sono solo come un cane!! Soffro di solitudine. Soffro molto di solitudine! 
E’ brutto, bruttissimo sai!


Resto per un paio di secondi immobile in silenzio ad osservare quell’ uomo, apparentemente simpatico, ma allo stesso tempo schivo…Vorrei spiegargli che purtroppo in Svezia è un male commune (anche mio…) Ma lui taglia corto:” Scusa il mio sfogo. Non voglio disturbarti oltremodo. Buona giornata. “
” Buongiorno a lei. Arrivederci. “

Continuo ad osservare l’uomo dirigersi verso la sua automobile. Mi ha un pò colto di sorpresa il suo sfogo. Confesso di essere rimasto senza parole.


La mattinata é passata in fretta. Ma con un piccolo retrogusto amaro.




Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.