venerdì 10 giugno 2011

"Ci metto solo un minuto, ritiro una cosa e torno subito".

Che si tratti di posteggiare un Suv una smart o un furgone non fa differenza: il romano è solito cedere alla tentazione della della doppia fila.
Le ragioni sono note carenza di posteggi e un`inedeguata rete di trasporti publici.E poco inporta se incombe il rischio delle multe: il tempo risparmiato è un incentivo fortissimo.Ancor di più se si deve scendere dall`auto per pochi minuti per conperare un giornale o bere un caffè, sopratutto se l`auto è controllabile a vista.Così in molte zone della città la circolazione è ostruita da automobili lasciate in doppia fila se non addirittura tripla davanti ad una edicola o una gelateria. E nel fine settimana, anche di notte, poichè la presenza di caffetterie e paninoteche che attirano I giovani da ritorno dalle discoteche da vita a vere e propie dige che ostruiscono il traffico.

Avviene per esempio in via Cernaia, dove una nota pasticceria è causa di abbondanti soste in doppia e tripla fila anche nelle strade adiacenti. O in via del Gazometro, dove il venerdì a sabato sera è tutto lampeggiare di luci di emergenza (quella delle luci d`emergenza a me sembra addirittura una moda…)
Qui parcheggiano i clienti di una cornetteria in via dei Magazzini Generali (troppo stretta anche per soste irregolari.) quelli di un fast food di via Ostiense e di altri lacali della zona. Lo stesso accade in via Albalonga dove un bar attira automobilisti da tutta Roma, che posteggiano nei modi più inpensabili.

Clamoroso, poi è il caso di via Principe Eugenio sede di una storica gelateria i cui clienti parcheggiano in doppia fila lungo entrambi i lati della strada, constringendo le vetture in transito a invadre le corsie riservate ai mezzi publici.
Ho l`inpressione che i miei concittadini abbiamo imparato a conviverci con questo malcostume costante, trasformandosi a corrente alternata dal praticarla ad esserne vittime.

A nulla servono le varie forme di deterrenza attuate dal comune: dai dissuasori alla sosta ai marciapiedi alti, dai restringimenti di carreggiata a vari ostacoli di arredo urbano.
Tanto lui, il “furbo” il posteggio lo trova sempre: E la scusa è sempre la stessa: "Ci metto solo un minuto, ritiro una cosa e torno subito".

domenica 5 giugno 2011

50 000 visite

Eccociiii! Siamo giunti a 50 000 visite, un grazie a tutti voi che siete passati di qua, commentatori abituali o sporadici, visitatori "muti" e amici del blogg (so comunque che siete in tanti, viste le visite e le e-mail) e anche semplici curiosi da "toccata e fuga, mi avete fatto raggiungere quota 50000 visite in poco più di 2 anni alla scrittura del primo post!! Grazie di cuore!!

Sembra che il blogg sia un pò in declino ma anche fosse, proprio perché so che "l'uomo saggio riconosce la caducità delle cose più salde"... dobbiamo festeggiare anche i piccoli, apparentemente insignificanti successi. E non lo dico solo io...

QUANDO VINCI, FESTEGGIA
di Paulo Coelho

Quando vinci, commemora: un rito di passaggio è importante. Questa vittoria è costata momenti difficili, notti di dubbio, interminabili giorni di attesa. Fin dai tempi dell’antichità, celebrare un trionfo faceva parte del rituale stesso della vita. La commemorazione segna il raggiungimento di una tappa. Se la evitiamo - per quanto sembri incredibile, molta gente la evita per paura di una delusione, di attirare il «malocchio» eccetera -, non possiamo beneficiare del miglior dono che la vittoria ci dà: la fiducia. Celebra oggi le tue piccole vittorie di ieri, per quanto insignificanti esse sembrino. Una nuova lotta già si avvicina, e richiederà tutta la tua attenzione e il tuo impegno: il ricordo di una vittoria aiuta sempre a vincere la battaglia successiva.

Buona notte a tutti Franco

giovedì 2 giugno 2011

Lycka till Italien!

Celebriamo con gioia questo giorno, da qualsiasi parte del mondo ci troviamo. Sono molto fiero di essere italiano, e questo mare, questo sole, queste voci amate ritrovate saranno sempre nel mio cuore.

Lycka till Italien! Buon 2 giugno, Italia mia!


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.