venerdì 29 maggio 2020

Piano Ue, la Svezia gela l'entusiasmo: "Troppo elevato, servono condizioni"

Ciao a tutti! Qualcuno di voi mi ha chiesto cosa si dice in Svezia riguardo la polemica sul Piano Ue. Meglio di me ve lo spiega sicuramente il ministro delle Finanze di Stoccolma Magdalena Andersson un una intervista (che io condivido parola per parola) da lei rilasciata qualche giorno fa. Prima però bisognerebbe ricordare che la Svezia ha sempre coltivato l’immagine della propria diversità scandinava, sia sul piano economico (capitalismo misto, welfare e benessere diffuso) che culturale (democrazia aperta, coscienza ambientale, accoglienza). Da ultimo, come tutti sapete essendo uscito su tutti i giornali quello che sta succedendo quassù e di come si vive in Svezia anche in piena crisi del Coronavirus la quale ha scelto senza remore e non senza molte polemiche di scommettere sull’immunità di gregge. Coerenza e determinazione ha fatto di questa nazione un pò ai lati dal resto del mondo una nota a parte nel pentagramma europeo. Comunque per rassicurare i mei amici italiani riguardo il piano: "Recovery fund" In un editoriale pubblicato nei giorni scorsi, il premier Stefan Loefven, leader del partito socialdemocratico, ha scritto che l’Europa in futuro dovrà cooperare di più ed essere più solidale, rafforzare il suo ruolo e “diventare una voce per la democrazia e l’eguaglianza”. È un segnale incoraggiante non vi sembra...?? Anche se per ora la Svezia sembra seguire la linea dura. Chissà... Potrebbe cambiare!
Adesso leggetevi l`intervista di Magdalena Andersson che ha rilasciato a "Le Monde'" e pubblicata anche su;"affari italiani. it."
*****
"Trovo molto provocante che dei paesi che, in un modo o nell'altro dall'inizio della crisi sanitaria, hanno violato il mercato interno, bloccando ad esempio l'esportazioni di materiali medicali ci parlino di solidarietà". Ad affermarlo è il ministro delle finanze svedese, Magdalena Andersson in un'intervista a 'Le Monde' che si riferisce in particolare alla vicenda che riguarda la Francia. A marzo scorso, ricorda il quotidiano transalpino, la Francia aveva sequestro 4 milioni di mascherine a Lione che appartenevano ad una multinazionale svedese che dovevano essere inviate alla Spagna e all'Italia. Andersson, rispondendo alla domanda del giornalista che gli chiedeva se non temesse che la posizione del suo paese potesse fare il gioco dell'estrema destra in Spagna o in Italia, sottolinea: "siamo preoccupati che questo tipo di movimento possa progredire. E' una delle ragioni per le quali abbiamo agito rapidamente sostenendo la creazione di un fondo di rilancio. Ma anche in Svezia dobbiamo far fronte a forze euroscettiche. Rischiono di crescere se il contribuente svedese vede i suoi soldi finire in tasca a contribuenti stranieri senza contropartite. Devo spiegare ai svedesi come utilizzo i loro soldi. Ne va della legittimità dell'Ue".

"Dobbiamo essere chiari, il Fondo, qualsiasi sia la sua dimensione, non rilancerà l'economia europea da solo. Anche se la dimensione è elevata, i budget nazionali sono e resteranno molto più importanti. Il budget europeo rappresenta solo l'1% nei nostri pil nazionali. Il fondo di rilancio può essere una parte aggiuntiva per i paesi colpiti più fortemente e già fortemente indebitati prima della crisi", sottolinea il ministro delle finanze svedese. "Ma se vogliamo rilanciare l'economia - sottolinea Andersson - il più importante è che i ministri delle Finanze e i governi di ogni Stato membro prendano delle misure intelligenti nell'ambito dei propri bilanci nazionali". La priorità, aggiunge, "deve essere anche ristabilire il funzionamento normale del mercato interno. Sarà un motore molto più importante per l'economia rispetto a qualsiasi fondo di rilancio". Andersson si dice "favorevole" ad un prestito "che dovrà essere rimborsato dai paesi che beneficeranno del prestito. Per me è molto più facile spiegarlo ai pensionati svedesi che hanno pagato tasse elevate durante tanti anni. Possono accettare che si aiuti gli altri paesi con un prestito. E' diverso vedere i loro soldi andare ai pensionati spagnoli o italiani che non hanno pagato tasse così elevate".


CORONAVIRUS: MINISTRO FINANZE SVEDESE, 'FONDO RILANCIO TROPPO ELEVATO E SERVONO CONDIZIONI' - "Pensiamo che l'Ue ha un ruolo da recitare nel rilancio dell'economia europea. Abbiamo già adottato delle misure molto costruttive in questo senso, con il meccanismo di finanziamento della disoccupazione parziale o il fondo, gestito dalla Bei, per sostenere le imprese. Pensiamo anche che un fondo di rilancio sia necessario ma non con qualunque condizioni. Le dimensioni menzionate finora ci sembrano troppo elevate. Bisogna essere ragionevole e realista sia per quanto riguarda la dimensione del fondo, che sui dettagli e le condizioni per accedere a questo sostegno". Ad affermarlo è il ministro delle finanze svedese, Magdalena Andersson in un'intervista a 'Le Monde'.



CORONAVIRUS: MINISTRO FINANZE SVEZIA, 'DEBITO/PIL AL 35% NON DONO DIO MA NASCE DA SFORZI' - "Il fatto che abbiamo un debito/pil tra i più bassi in Europa (al 35%) non è successo così per caso. Non è un dono di Dio ma il risultato di uno sforzo. Per decenni i svedesi hanno pagato più tasse rispetto ai soldi percepiti dallo Stato. Abbiamo così potuto rimborsare il nostro debito pubblico in questi ultimi 20 anni. Non è successo dapertutto". Ad affermarlo è il ministro delle finanze svedese, Magdalena Andersson in un'intervista a 'Le Monde'. "Ovviamente", sottolinea, è il momento di essere solidali in Europa "e la Svezia è uno dei più grandi paesi contributori netti del budget dell'Ue. Ma bisogna ricordare anche da dove vengono questi soldi". 
Insomma chi ha voluto capire... ha capito!
källa: "affari italiani. it"

                                                    *****

mercoledì 20 maggio 2020

Oggi riapre: "Fotografiska" il museo della fotografia di Stoccolma.

Ciao a tutti come state...?? Io sono contento perchè oggi 21 Maggio riapre il museo della fotografia di Stoccolma: "Fotografiska". Il museo era stato chiuso al pubblico poco più di un mese in conseguenza del coronavirus. Adesso pensate, riapre in concomitanza con la ricorrenza del decimo anniversario della sua inaugurazione avvenuta appunto il 21 Maggio del 2010.
NB: Per entrare bisogna attenersi alle raccomandazioni dettate da Folkhälsomyndighetens (Agenzia di sanità pubblica per la Svezia.) Bisogna prenotare e comprare il biglietto via web sul sito del museo, solo 25 persone saranno ammesse contemporaneamente all`interno per un tempo massimo 90 minuti. Il ristorante resterà aperto rispettando le distanze di sicurezza per tutto l`orario di apertura del museo.Che ne dite...?? Non è propio male. Però se volete voi intanto venite con me...!!
Dopo avervi fatto conoscere "Waldemarsudde"  per un bel pomeriggio da passare a Stoccolma voglio portarvi a "Fotografiska" un intero museo nato dal recupero di una vecchia struttura lungo il porto ed è completamente dedicato alla fotografia contemporanea.
Molto ben rappresentata la fotografia contemporanea anche grazie alle luci utilizzate ed alla didascalia molto chiara nelle spiegazioni.
Vi farò visitare anche il fantastico bar ristorante situato all'ultimo piano in perfetto stile scandinavo che offre scorci a dir poco mozzafiato sulla città e vi faró sentire veramente in nord Europa!
Allora se siete interessati alla fotografia o alle opere di grandi fotografi, non esitate e fate visita al Fotografiska, potete anche andarci da soli non sono mica venuto in Svezia per farvi da balia. Comunque  oltre ad ammirare le immagini create da fotografi contemporanei di fama internazionale potrete anche prendere lezioni di fotografia. Un'altra attrattiva di Fotografiska sono i panorami di Stoccolma che si vedono dal ristorante, all'ultimo piano dell'edificio. Ma questo già l`ho detto…!!
Fotografiska ospita ogni anno quattro mostre principali e 20 collezioni più modeste. Annie Lebovitz, l'influente fotografa ritrattista statunitense, fu al centro di una delle mostre di apertura, dal nome A Photographer's Life (Vita di un fotografo). Un'altra interessante mostra, denominata ePic Moments, presentava 100 anni di giochi olimpici. Sono state inoltre esposte le opere delle fotografe svedesi Julia Hetta ed Helena Blomqvist. Non perdetevi queste collezioni di fotografia contemporanea, tra le migliori al mondo.
Dopo esservi fatti ispirare dai grandi fotografi, potrete mettere alla prova le vostre capacità con lezioni di fotografia per principianti, che nel weekend sono disponibili anche in inglese. Le lezioni in svedese coprono anche altri argomenti come la comunicazione visiva o l'immagine digitale. Famosi artisti spesso visitano il museo e tengono conferenze su interessanti argomenti fotografici.
Anche se non partecipate alle lezioni o visitate il museo, fate tappa al ristorante all'ultimo piano per ammirare una splendida vista sulla città: dalle isole di Djurgården e Skeppsholmen alla baia di Saltsjön. Il cibo merita quanto la vista e il menù comprende diverse opzioni vegetariane. In estate è anche possibile cenare all'aperto presso l'ingresso del museo.
Da giovedì a sabato, l'intrattenimento musicale è garantito, con energici DJ o gruppi dal vivo. Fotografiska si trova a soli 10 minuti in auto dal centro di Stoccolma. La fermata dell'autobus e della metropolitana di Slussen è a pochi minuti a piedi dal museo in Stadsgårdshamnen.
Se la giornata è bella, potete raggiungere il museo a piedi in mezz'ora dal Giardino reale lungo la banchina di Gamla Stan per ammirare una parte della città antica sul percorso. Ad eccezione della viglia di Natale e della vigilia di Mezza estate a giugno, il museo è aperto tutti i giorni e offre visite guidate su appuntamento.
Come vedete a Stoccolma c`è sempre qualcosa da fare e non ci si annoia mai.
💁*****💁   
                                           

giovedì 14 maggio 2020

Come si vive in Svezia, uno dei pochi paesi al mondo che ha adottato l'immunità al gregge.

In Svezia non c'è nessun lockdown per coronavirus: posso andare al bar, al ristorante e in ufficio. 
Ma non significa che non sia preoccupata.
Ciao a tutti.  Ho trovato in rete questo interessante articolo della giornalista Caisa Ederyd dove si confessa riguardo i suoi dubbi e timori di chi vive questo particolare momento in Svezia, tra poche restrizioni e molte raccomandazioni. L`ho tradotto per voi. Buona lettura (a chi interessa eh...!!)
*****
È molto strano oggi vivere in Svezia. Mi rendo perfettamente conto che siamo nel bel mezzo di una una pandemia e so che è una cosa seria.. Ma non riesco a rendermi conto esattamente quanto sia grave. Lavoro in una stazione radio di servizio pubblico a Stoccolma. La maggior parte dei miei colleghi, compresa me stessa , andiamo al lavoro ogni giorno mantenendo le distanze di sicurezza l'uno dall'altro il più possibile. Uno dei maggiori uffici stampa svedesi trasmette direttamente dal nostro edificio. Ma non importa quanto sento parlare di quarantene, blocchi, rischio di depressione economica e restrizioni alla libertà in altri paesi - è come se non lo capissi. La mia vita è troppo normale Eppure, allo stesso tempo, non lo è. Vivo insieme al mio ragazzo e due bambini. Avere figli piccoli e un lavoro a tempo pieno non mi lascia molto tempo per pensare. Ma non vedo mia madre da due mesi. Ha 70 anni e da tempo soffre di problemi respiratori. In questo momento, la strategia svedese  è concepita apposta per proteggere persone come lei.

La maggior parte delle restrizioni in Svezia sono solo raccomandazioni: come lavarsi le mani, non andare alle feste, evitare di viaggiare e tenersi a distanza il più possibile.. Limitare il contatto con altre persone, soprattutto se si è  una persona a maggior rischio di contagio, come appunto  mia madre. A parte una serie di raccomandazioni dettate dal buon senso , attualmente il governo ha imposto solamente quattro restrizioni: nessuna riunione pubblica di oltre 50 persone; vietate le visite nelle  case di riposo; non recarsi in Danimarca (i confini sono chiusi.)  Bar e ristoranti devono assicurarsi che all`interno non ci siano assembramenti i clienti devono essere serviti seduti ai tavoli.
Essendo io in buona salute, non ho paura di ammalarmi. La maggior parte dei miei amici e dei miei famigliari pensa che la via svedese sia quella giusta (Dio, spero davvero che l'immunità del gregge funzioni.) Ci scherziamo molto su, che in fondo è l'unico modo in cui ci sentiamo in grado di gestire la situazione.

La maggior parte dei miei amici ora lavorano da casa. Chiunque abbia anche il minimo sintomo di raffreddore deve stare a casa. Starnutire o tossire in pubblico sono diventati tabù, mentre due mesi fa potevo tranquillamente presentarmi al lavoro raffreddata. Ci viene detto di stare distanti. Ci è comunque concesso di fare praticamente quello che vogliamo, a parte andare a ballare o partecipare a feste pubbliche o private—praticamente tutte le cose divertenti che si facevano prima con gli amici—e naturalmente non possiamo stare insieme ai nostri genitori o nonni. Anche se vado ancora al lavoro, faccio una vita diversa. Evito i trasporti pubblici. Mi tengo a distanza dalle persone per strada e nei supermercati. I miei bambini vanno all'asilo nido, ma abbiamo deciso che non possono andare a casa degli altri bambini. Forse siamo paranoici, forse no.

Mi mancano le cene con gli amici. Mi manca mia madre. È come se andasse tutto bene, ma mi sento perennemente triste e preoccupata anche se a fasi alterne. So che abbiamo libertà che gli altri non hanno, ma è difficile essere oggettivi. Non entro in un locale da febbraio. Le poche volte che sono stata in un bar negli ultimi due mesi è stato un po' come andare a un rave illegale. Sì, possiamo farlo, ma è sicuro? Gran parte della gente pensa che stare all'aperto non sia pericoloso, sempre che si mantenga la distanza. A quanta distanza è solo a tua discrezione anche in generale c`è sentimento di fiducia per il governo e la popolazione. Forse funziona perché noi svedesi manteniamo le distanze anche per nostra abitudine. Io per esempio sono contenta di avere una scusa per non abbracciare nessuno. Una mia amica è medico in uno dei principali ospedali di Stoccolma. Un paio di settimane fa mi ha detto che c'erano i segni di una catastrofe in arrivo. Non c'erano abbastanza posti di terapia intensiva. Molti operatori sanitari si erano ammalati gravemente. Un altro amico è a casa da solo in quarantena da sette settimane perché ha difficoltà respiratorie. Questo rende tutto più tangibile.

Però, la settimana scorsa, Stoccolma ha avuto i due giorni più caldi della stagione ed io vado al lavoro in bici, ho notato che la città era piena di gente. C'era un ingorgo sulla ciclabile. I ristoranti all'aperto erano pieni. Ogni giorno, ora, vedo sempre più gente in giro il risultato è stato che alcuni bar sono stati costretti a chiudere per non aver rispettato le regole. Troppe persone tutte vicine e con servizio al banco. Più ci avviciniamo all'estate, meno il virus ci preoccupa. Mentre alcuni dei miei amici si sono messi in quarantena (volontaria o involontaria), altri hanno organizzato piccole feste private e passato weekend nelle loro case di campagna—nonostante il governo avesse chiesto alle persone della zona della capitale, la più colpita, di non spostarsi se non per necessità.

Quando il governo ha ristretto le riunioni pubbliche a 50 persone, il 29 marzo, pensavo che fosse questione di giorni prima che anche noi venissimo colpiti dal lockdown. Ma è passato più di un mese, e sembra che stiamo andando in una direzione diversa. Anche se non siamo andati nemmeno vicini a un vero lockdown, la gente sembra che ne abbia abbastanza: "È quasi estate! La vita va avanti."
In sostanza, la Svezia ha chiesto ai cittadini di usare il buon senso. Ma cosa succede se la situazione va così al di là del buon senso? È facile sentirsi un po' persi. 
E io mi ritrovo a preoccuparmi perché non mi preoccupo abbastanza.
Di Caisa Ederyd; traduzione di Franco Fazio.
*****

domenica 3 maggio 2020

Stasera voglio rivolgermi direttamente a voi, il popolo svedese!

Con la frase riportata nel titolo il primo ministro del Regno Stefan Löfven, ha aperto qualche giorno fa il discorso alla nazione. Per chi è interessato pubblico per intero la traduzione, alla fine del testo c`è un video con l`inno nazionale svedese e traduzione del testo. Le strofe iniziali tradotte in italiano dicono: "Tu antico, tu libero, tu montuoso Nord. Tu silenzioso, tu bello pieno di felicità!" 
Buona lettura e buon ascolto. (per chi è interessato...!!)
                *****   
“Stasera voglio rivolgermi direttamente a voi, il popolo svedese  

Il nuovo corona virus sta mettendo alla prova il nostro paese, la nostra civiltà e noi come esseri umani.  


Ogni persona deve, ora, prepararsi mentalmente per quello che ci aspetta.  


Abbiamo una diffusione generale dell’infezione, qui in Svezia, la vita, la salute ed il lavoro sono minacciati. In molti si ammaleranno ed altrettanti dovranno dire addio alle persone care. L’unico modo che abbiamo di affrontare la crisi è quello di affrontarla come una società, in cui ognuno si assumerà le responsabilità per se stesso, per gli altri e per la nazione.  


So che molte persone sono preoccupate, preoccupate se la nostra società ce la farà, preoccupati per se stessi o per i propri cari che sono nelle categorie di rischio o per la possibile scomparsa del proprio lavoro.


Lo capisco. I prossimi mesi saranno stressanti, ma la nostra società è forte.  


Le nostre autorità stanno lottando giorno e notte, il personale dentro gli ospedali, le scuole e molte altre persone con lavori importanti, sorreggono la nostra società. Io come Primo Ministro ed il governo da me guidato, prenderemo tutte le decisioni necessarie per salvare la vita, la salute e il lavoro di più persone possibili.  


In Svezia sono già stati banditi i gruppi con oltre 500 persone, la scuola superiore e l’università sono state chiuse e continuano con corsi a distanza.  


Desidero che siate preparati per ulteriori provvedimenti che potranno essere presi.  


L’obbiettivo del lavoro del governo è quello di limitare il contagio in modo che non tutti si ammalino gravemente allo stesso tempo ma anche di assicurare le risorse all’assistenza sanitaria oltre che alleggerire le conseguenze per voi che lavorate e per le nostre aziende.  


Siate pronti perché questo durerà a lungo, siate pronti perché la situazione potrebbe cambiare molto velocemente ma, sappiate anche che la nostra società affronterà la situazione con tutte le sue forze.  


Ora, abbiamo tutti la nostra responsabilità.   


Ci sono dei momenti cruciali in cui si dovranno fare dei sacrifici, non solo per il proprio bene ma per prendersi la responsabilità di ciò che ci circonda, della popolazione e del paese.    


Quel momento è arrivato, oggi è il giorno, e tutti siamo chiamati ad applicare tale compito.


Ognuno di noi ha la responsabilità di prevenire la diffusione del virus, di proteggere gli anziani come anche le altre categorie a rischio, nessuno di noi ha alternative.  


Nessuno di noi, deve andare a lavoro, se presenta i sintomi, giovani, anziani, ricchi o poveri non importa, tutti dobbiamo fare la nostra parte. Questo vale anche per te che hai più di 70 anni o che sei di un'altra categoria a rischio.  


Capisco che possa essere frustrante dover limitare la propria vita sociale ma, in questo momento, è necessario, non solo per il tuo bene, ma anche per proteggere gli altri è rendere e dare al sistema sanitario la possibilità di far fronte alla situazione.  


Per noi, che siamo adulti, è il momento di esserlo davvero. Non diffondendo panico, o voci. Nessuno rimarrà solo in questa crisi ma tutti abbiamo una grande responsabilità. Ognuno di noi.  


So che le restrizioni attuate sono grandi, ma solo così possiamo mantenere un basso tasso d`infezione. 


So che alcune limitazioni sono stressanti, ma solo così possiamo dare modo all’assistenza sanitaria di gestire la crisi.  


So che la situazione sembra difficile, ma seguire i consigli delle autorità è nostro dovere. Sia tuo, sia mio.  


Siete in molti che avete la responsabilità anche per altre persone aiutando i tuoi vicini o sostenendo i ristoranti locali, evitando di salutare o far visita ai nonni di persona ma invece facendo piccole chiamate ogni giorno. Questa è solidarietà all’atto pratico.  


Sono Orgoglioso di essere il primo ministro svedese, quando vedo gli sforzi che state facendo. State dimostrando che la nostra coesione diventa più forte quanto più la situazione diventa difficile.  


Sono sicuro che tutti in Svezia si prenderanno le loro responsabilità. Fate del vostro meglio per garantire la salute agli altri. Aiutiamoci a vicenda così che quando guarderemo indietro, a questa crisi, saremo orgoglioso del nostro ruolo e dei propri sforzi.  


Per i vostri simili, per la nostra società e per la Svezia.


Grazie”

*****
                               

Attenzione

Attenzione
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Le informazioni contenute in questo blog, pur fornite in buona fede e ritenute accurate, potrebbero contenere inesattezze o essere viziate da errori tipografici. L`autore si riserva pertanto il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. L`autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.