lunedì 25 aprile 2011

La pizza pasqualina

Un’altra Pasqua, un’altra primavera (tanto per dire, il tempo non è stato un granché oggi a Civitavecchia), e naturalmente un’altra Pizza pasqualina fatta con le mani di zia Caterina (fa anche rima…) . Bella, grandissima, dorata, profumata d’arancio, alchermes e vaniglia, la regina della Pasqua civitavecchiese. è stata di nuovo creata nella mia vecchia cucina italiana. Ma sì, certo che zia Caterina si preoccupa sempre, tutti gli anni, verrà bene, riuscirò ad inpastare la pasta senza buchi, si gonfierà troppo nel forno, si romperanno dei pezzetti della crosta…? Ma no, tutto va sempre bene e l’aroma della mia infanzia nella Piccola Città inonda questa casa così lontana da Stoccolma.
Sarà consistente ed allo stesso tempo morbida e fragrante, dolce e aromatica, perfetta con una tazzina di caffè, il giorno dopo a colazione.
Vi offro dunque la pizza di zia Caterina, cari amici italiani, svedesi ed italo-svedesi con l’augurio di gioia e pace e di ricordi emozionanti che vi accompagneranno per tutta la vita.

Ancora Buona Pasqua dalla Piccola Città!
*****

Attenzione

Attenzione
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Le informazioni contenute in questo blog, pur fornite in buona fede e ritenute accurate, potrebbero contenere inesattezze o essere viziate da errori tipografici. L`autore si riserva pertanto il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. L`autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.