Un’altra Pasqua, un’altra primavera
(tanto per dire, il tempo non è stato un granché oggi a Civitavecchia), e naturalmente un’altra Pizza pasqualina fatta con le mani di zia Caterina
(fa anche rima…) . Bella, grandissima, dorata, profumata d’arancio, alchermes e vaniglia, la regina della Pasqua civitavecchiese. è stata di nuovo creata nella mia vecchia cucina italiana. Ma sì, certo che zia Caterina si preoccupa sempre, tutti gli anni, verrà bene, riuscirò ad inpastare la pasta senza buchi, si gonfierà troppo nel forno, si romperanno dei pezzetti della crosta…? Ma no, tutto va sempre bene e l’aroma della mia infanzia nella Piccola Città inonda questa casa così lontana da Stoccolma.
Sarà consistente ed allo stesso tempo morbida e fragrante, dolce e aromatica, perfetta con una tazzina di caffè, il giorno dopo a colazione.
Vi offro dunque la pizza di zia Caterina, cari amici italiani, svedesi ed italo-svedesi con l’augurio di gioia e pace e di ricordi emozionanti che vi accompagneranno per tutta la vita.
Ancora Buona Pasqua dalla Piccola Città!