giovedì 20 ottobre 2011

Sti testa de casco




Roma messa a ferro e fuoco. L'Urbe devastata e sfigurata. Diversi agenti delle forze dell'ordine feriti e immortalati nelle foto con il volto sanguinante. Autoblindi bruciati. Roma per un giorno era come Beirut, fiamme e fumo nel cuore dell'Europa, nel cuore dell'antica civiltà latina. Il tutto per mano di centinaia di "teste di casco". Così ha definito i black bloc il comico Enrico Brignano in un suo monologo durante la trasmissione le Iene. Brignano ha accusato i teppisti di sabato in maniera netta e diretta. A tratti lasciando da parte anche la vena ironica. Brignano ha messo sotto accusa l'intelligenza di questi "uomini neri" che forse non sapevano neanche cosa stessero facendo e soprattutto, convinti di arrecare un danno al "sistema",magari lo favorivano, come nel caso delle banche. "Mentre tu black-bloc passeggiavi fra mamme e bambini che giustamente volevano protestare - recita Brignano - ad un certo punto ti viene sta botta di patrottismo e ti metti a spaccare la vetrina della banca, perché questo fa molto rivoluzionario. Ma non ti sei chiesto che magari la vetrina spaccata non gli fa niente alla banca, perché la banca ha magari un'assicurazione contro gli atti vandalici e che magari l'assicurazione gliela rimette nuova la vetrina alla banca? No tu non c'hai pensato perché sei black bloc, è carattere, sei impulsivo....".

Il suo monologo a le Iene è contro i teppisti di Roma, ma tra una frase e l'altra il comico accusa la polizia di non aver agito in tempo, magari "perché la manifestazione non doveva riuscire..."Al di là dell'opinione di un comico che ha il diritto di esprimere ciò che pensa, andare ad insinuare che i poliziotti e i carabinieri erano ben felici di prenderesi bastonate sul volto è un pochino tanto. Ma alla fine resta una verità indiscutibile e ce la dà lo stesso Brignano: "300 black bloc mimetizzati con le spranghe in mano non valgono un solo romano definitivamente incazzato che tira fuori il crick dalla macchina black bloccata" dalla manifestazione e dai disordini di sabato scorso...
Källa: Il Giornale  (Luca  Romano)

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.