venerdì 31 maggio 2013

Non ci sono keynesiani nelle periferie di Stoccolma.

Sui riot di Stoccolma, come accadde in Francia nel 2005, si ripete il vecchio stereotipo del taglio dei servizi sociali e dei sussidi come causa del malumore delle periferie. Un penoso tic materialista. No, non ci sono keynesiani nelle periferie di Stoccolma.

Sta invece collassando il modello multiculturale su cui l'Europa ha costruito mezzo secolo di politiche di integrazione. L’illusione era che una società ricchissima (la Svezia finanzia anche il cambio di sesso dei suoi cittadini), indifferente alla religione, sempre accogliente e tollerante, avrebbe sanato eventuali traumi da integrazione. Stessa situazione in Norvegia, il paese di Ibsen, Munch e Grieg. Un ipocrita laissez-faire, un vero razzismo.

E' in coma questa vecchia utopia welferista nata in Scandinavia ed esportata nel resto del continente. Intanto nuove camicie nere marciano sulle libertà dell'occidente.

(källa: il foglio)



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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.