Il mio
legno ha preso il mare.
A prua
pochi amici,
li sento
respirare,
ascoltano
il vento, timida brezza
che lieve
ha gonfiato le vele;
il sole,
faro lontano e romantico,
tinge il
mare, accarezza
la mia nave
usa all'attesa
nè nuova
all'inerzia.
Voltiamo il
timone a Nord,
siamo
frementi ed ansiosi,
guardiamo
all'orizzonte
e chiediamo
la grazia
di non
sperare invano.
Tra la
calma e i marosi
forse ci
muoviamo
ma verso
questo
inizio di
nuova vita,
guardiamo
fiduciosi.