lunedì 30 giugno 2014

"Lo strano sapore del cocomero in Svezia"


Ieri sera ero seduto davanti a una fetta di cocomero comprato ad ICA, una di quelle che già dal profumo evidenziano un grado di maturazione eccellente; ieri sera dicevo stavo per addentare la prima fetta di questo gustoso frutto scarlatto quando, un ricordo di gioventù mi si è subito presentato parallelamente al sapore in bocca del frutto; un’emozione così forte, un ricordo di quando da ragazzo mangiavo fette e fette di cocomero al mare con gli amici d`allora, davanti a una tovaglia apparecchiata per terra, nella nostra pineta, e insieme ai ricordi nel mio animo sono ritornati anche i profumi di quelle estate lontane, le emozioni dei primi innamoramenti, i colori di spiagge ormai lontanisseme nel tempo, il caldo estivo in Italia, a casa mia, che durava davvero tre mesi fitti fitti; un’estate che si poteva chiamare tale. 
Ieri sera, riassaporando il cocomero e quindi i vecchi ricordi, ho ingoiato anche qualche magone vecchio che ristagnava dentro di me e mi sono rivisto ragazzino rannicchiato nel calore di casa mia, calore protettivo, rassicurante; ora quel calore dov’è?

martedì 24 giugno 2014

Sul giornale di Norköping: ”Dags att bryta tystnaden om de stympade barnen"

"Dag att bryta tystnaden om de stympade barnen"  
(È ora di rompere il silenzio sui bambini mutilati)

Le infibulazioni scoperte in una scuola di Norrköping, purtroppo ancora una volta fanno scricchilare il modello d`integrazione.
Un altro strappo, inatteso e doloroso. Proprio in Svezia, in cui le regole, la legge e la difesa dei diritti sono ormai talmente interiorizzati da essere dati per scontati. Eppure la spaccatura tra la società-stereotipo e quella reale sembra essere sempre più profonda.
Dopo le prime aggressioni neonaziste a una manifestazione di pacifisti a marzo, le «schedature» segrete dei Rom, gli scontri delle «banlieu» dell’anno scorso, i raid degli estremisti di destra contro gli immigrati, ancora una volta la patria del benessere viene risvegliata dai colpi della realtà. I servizi sanitari di Norrköping, città di 80 mila abitanti della Svezia orientale, hanno scoperto che 60 bambine e ragazze dai 4 ai 14 anni hanno subito mutilazioni genitali, 30 di loro sono nella stessa classe. La maggior parte è stata vittima della peggiore forma di mutilazione «rituale», con l’asportazione totale di clitoride e grandi labbra e l’area genitale cucita quasi completamente. In Svezia la pratica è illegale già dal 1982 (in Italia solo dal 2006), e viene punita con quattro anni di prigione, dieci nei casi più gravi. Dal 1999 è reato anche se praticata in altri Paesi. E ora l’allarme è altissimo, visto che molte mutilazioni vengono fatte all’estero, durante le vacanze estive, quando molte famiglie tornano ai loro Paesi d’origine dove sono ancora oggi un rito di passaggio all’età adulta diffusissimo. Secondo l’Eige, l’agenzia europea per l’uguaglianza di genere, la diffusione delle Fmg in Svezia ha coinciso con l’enorme flusso migratorio dall’Africa subsahariana – soprattutto dalla Somalia – negli Anni 80. Per questo i legislatori scandinavi, ancora una volta, hanno tentato di prevenire il danno con una regola. Ma non è bastato. 
Gli effetti sulla ragazzine sono devastanti: infezioni gravissime, infertilità, disturbi psichici, emicranie, crampi e, naturalmente, l’annientamento completo e definitivo della vita sessuale. «Abbiamo scoperto le mutilazioni durante i colloqui periodici con gli studenti: è stato uno choc – dice Juno Blom, direttrice del Dipartimento di sostenibilità sociale dell’Östergötland – . Questo è un risveglio vergognoso per tutti noi». «Vergogna», è questa la parola che corre di bocca in bocca, sui giornali, in televisione, nelle eterne riunioni che caratterizzano tutte le pieghe della società fondata sul confronto.
Juno Blom
Vergogna e senso di colpa. Per questo nessuno osa fare differenze tra i membri della società-stereotipo e quelli più reali della società multirazziale, nessuno allude all’origine delle vittime. Sono svedesi, punto. Svedesi da proteggere. «Il caso Norrköping – spiega Blom – potrebbe essere strumentalizzato da forze xenofobe. Esacerbare ancora di più le tensioni. Non deve succedere. Qui in Svezia è incredibilmente importante che tutti siano trattati allo stesso modo».
 "Dag att bryta tystnaden om de stympade barnen" Capito...??? È ora di rompere il silenzio...
 FoF(diverse källor)


 

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.