"Dag att bryta
tystnaden om de stympade barnen"
(È ora di rompere il silenzio sui bambini mutilati)
(È ora di rompere il silenzio sui bambini mutilati)
Le infibulazioni
scoperte in una scuola di Norrköping, purtroppo ancora una volta fanno
scricchilare il modello d`integrazione.
Un altro strappo, inatteso e doloroso.
Proprio in Svezia, in cui le regole, la legge e la difesa dei diritti sono
ormai talmente interiorizzati da essere dati per scontati. Eppure la spaccatura
tra la società-stereotipo e quella reale sembra essere sempre più profonda.
Dopo le prime aggressioni neonaziste a una
manifestazione di pacifisti a marzo, le «schedature» segrete dei Rom, gli
scontri delle «banlieu» dell’anno scorso, i raid degli estremisti di destra
contro gli immigrati, ancora una volta la patria del benessere viene
risvegliata dai colpi della realtà. I servizi sanitari di Norrköping, città di
80 mila abitanti della Svezia orientale, hanno scoperto che 60 bambine e
ragazze dai 4 ai 14 anni hanno subito mutilazioni genitali, 30 di loro
sono nella stessa classe. La maggior parte è stata vittima della peggiore forma
di mutilazione «rituale», con l’asportazione totale di clitoride e grandi
labbra e l’area genitale cucita quasi completamente. In Svezia la pratica è
illegale già dal 1982 (in Italia solo
dal 2006), e viene punita con quattro anni di prigione, dieci nei casi
più gravi. Dal 1999 è reato anche se praticata in altri Paesi. E ora l’allarme
è altissimo, visto che molte mutilazioni vengono fatte all’estero, durante le
vacanze estive, quando molte famiglie tornano ai loro Paesi d’origine dove sono
ancora oggi un rito di passaggio all’età adulta diffusissimo. Secondo l’Eige,
l’agenzia europea per l’uguaglianza di genere, la diffusione delle Fmg in
Svezia ha coinciso con l’enorme flusso migratorio dall’Africa subsahariana –
soprattutto dalla Somalia – negli Anni 80. Per questo i legislatori scandinavi,
ancora una volta, hanno tentato di prevenire il danno con una regola. Ma non è
bastato.
Vergogna e senso di colpa. Per questo nessuno
osa fare differenze tra i membri della società-stereotipo e quelli più reali
della società multirazziale, nessuno allude all’origine delle vittime. Sono
svedesi, punto. Svedesi da proteggere. «Il
caso Norrköping – spiega Blom – potrebbe essere strumentalizzato da forze
xenofobe. Esacerbare ancora di più le tensioni. Non deve succedere. Qui in
Svezia è incredibilmente importante che tutti siano trattati allo stesso modo».
"Dag att bryta
tystnaden om de stympade barnen" Capito...??? È
ora di rompere il silenzio...
FoF(diverse
källor)