lunedì 30 giugno 2014

"Lo strano sapore del cocomero in Svezia"


Ieri sera ero seduto davanti a una fetta di cocomero comprato ad ICA, una di quelle che già dal profumo evidenziano un grado di maturazione eccellente; ieri sera dicevo stavo per addentare la prima fetta di questo gustoso frutto scarlatto quando, un ricordo di gioventù mi si è subito presentato parallelamente al sapore in bocca del frutto; un’emozione così forte, un ricordo di quando da ragazzo mangiavo fette e fette di cocomero al mare con gli amici d`allora, davanti a una tovaglia apparecchiata per terra, nella nostra pineta, e insieme ai ricordi nel mio animo sono ritornati anche i profumi di quelle estate lontane, le emozioni dei primi innamoramenti, i colori di spiagge ormai lontanisseme nel tempo, il caldo estivo in Italia, a casa mia, che durava davvero tre mesi fitti fitti; un’estate che si poteva chiamare tale. 
Ieri sera, riassaporando il cocomero e quindi i vecchi ricordi, ho ingoiato anche qualche magone vecchio che ristagnava dentro di me e mi sono rivisto ragazzino rannicchiato nel calore di casa mia, calore protettivo, rassicurante; ora quel calore dov’è?

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.