Non si devono paragonare, ecco. Sono due animali diversi. Tanti anni fa quando feci quel biglietto di solo andata per venire a vivere in Svezia avevo quasi terrore del caffè che avrei dovuto adottare. Acqua dei piatti, acqua sporca, mi dicevano tutti. Ti farà vomitare. Che esagerazione! Insomma, era leggero, deboluccio, insipido…okay, no, non era tanto piacevole. Però seppi presto la ragione: qualità scadente e molto annacquato. Infatti piaceva così ai miei conoscenti del momento, che non erano certo intenditori, e a cui il caffè italiano faceva anche paura för stark (troppo forte.) Col passare degli anni, ho avuto occasione di assaggiare tante marche diverse e tantissimi tipi di caffè svedese, e, vi assicuro, signori italiani, che ce n’è del buon caffè in Svezia. No, ripeto, non è la stessa cosa, ma, insomma, non fa poi schifo. Poi qui tutti ci mettono dentro il latte freddo. Sempre: mattina, mezzogiorno e sera (io no). Chiaro che il caffè tipo italiano esiste: lo chiamano espresso, anche se è ben rara la persona che se lo prende netto.
Gli
Svedesi adorano il cappuccino, a qualsiasi ora. Solo che adesso lo chiamano "Café
au lait" più trending Usanze e costumi, rätt? (giusto?) Ma sapete qual è un
grande vantaggio del caffè svedese tradizionale? Che ne puoi versare una tazza
bella grande, che poi ti prendi tra le mani, e senti quel calore fumante che ti
penetra nella pelle e ti riscalda tutto (sì, pure l’anima) e risveglia la
speranza, anche prima di assaggiarlo.
Lo faccio sempre, io, nelle gelide giornate invernali, a
casa mia, mentre appoggio i piedi sul termosifone (come facevo al lavoro,
durante l’intervallo – si ricorda qualcuno?). Dunque, ci vuole una marca
discreta, una caffettiera elettrica che usi con metodo avdroppning (sgoggiolamento) e
anche in Svezia si può fare un buon caffè. O quasi. (E poi, è sempre meglio se lo bevi nel tuo tazzone
preferito, alto e colorato!). någon vill ha kaffe? (qualcuno vuole prendere un caffé con me?)
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