Incredibile lo svolgimento della vicenda, con la Commissione per gli Affari Sociali della città svedese che ha dato semaforo verde all’adozione, nella quale nove membri su dieci si sono detti di parere favorevole perché hanno giudicato molto basso il rischio di recidiva di atti di pedofilia da parte del soggetto in questione. Una conclusione indecente e campata in aria, considerato che, come sottolinea il giornale, la Commissione ha raggiunto le sue conclusioni senza neanche dare uno sguardo alla documentazione che riguarda modalità e dettagli circa i reati sessuali già commessi dall’uomo o sui quali è ancora indagato dagli investigatori.
Elin Lunner |
Una stupefatta Elin Lunner, la giornalista che ha denunciato il fatto con un articolo dal titolo significativo: “Socialtjänsten måste först utreda själv” (I servizi sociali dovrebbero prima indagare se stessi), si è subito messa in contatto con la direttrice dei servizi sociali di Helsingborg, la signora Dinah Abinger, la quale si è a sua volta dichiarata molto preoccupata dalla piega che sta prendendo questa vicenda ed ha lanciato l’allarme sul caso di questo bambino disabile. In una intervista poi rilasciata all’agenzia di stampa Tt, la Abinger ha affermato senza mezzi termini : “Questo via libera all’adozione deve essere immediatamente fermato. Sono state condotte ricerche in modo troppo superficiale. Ci sono troppi punti che non sono stati trattati in modo esauriente. Ho intenzione di presentare il caso all’Ispettorato della salute e dell’assistenza sociale”. Secondo quanto riferito dalla Lunner in un trafiletto di spalla all’articolo in oggetto, l’Adoptionsfallet, cioè le scadenze dell’iter legale sono molto ravvicinate tanto che la decisione finale favorevole all’adozione incriminata è attesa per il 10 di febbraio.
Peraltro stiamo parlando della Svezia, un Paese immerso nella solidarietà e che “naviga nei servizi sociali” nel quale è assolutamente impossibile che un bimbo disabile orfano di madre, col padre biologico di cui non si hanno più tracce, sia comunque destinato a rimanere abbandonato a se stesso, per cui quella dell’adozione rappresenta l’estrema ratio, l’unica possibilità per garantirgli la dovuta assistenza sanitaria ed affettiva. Nella sua situazione, sembrerebbe più logico sottrarre il bambino alla disponibilità di quell’equivoco individuo ora che, già senza padre, il bimbo non ha neanche più la madre a tutelarlo, piuttosto che consentirgli di adottarlo legalmente sottomettendolo alla propria volontà. Con la sua decisione, di fatto la Commissione di Helsinborg ha creato un precedente pericolosissimo, non solo per la Svezia, ma per la società civile di tutto il mondo.
källa: Q quotidiano.