Lars Vilks, disegnatore svedese, rimasto
illeso ieri in un sanguinoso attacco contro un convegno aCopenaghen
suIslame satira. Il suo nome divenne noto nell’agosto del 2007 quando
disegnò in unavignetta Maomettocon un corpo di cane, simbolo
oltraggioso nel mondo musulmano. Subito dopo la pubblicazione della caricatura
sulla stampa svedese e poi danese, Vilks ricevette minacce di morte e al Qaida
offrì addirittura una ricompensa di 100mila dollari a chi lo avesse fatto
fuori: annunciando la taglia, il leader di una frazione irachena
dell’organizzazione, Abu Omar al-Baghdadi, promise inoltre un macabro
bonus del 50% in più se il disegnatore "fosse stato sgozzato come un
agnello", mentre un’altra taglia da 50.000 dollari veniva offerta per la
testa di Ulf Johansson, direttore di Nerikes Allehanda, il giornale locale
svedese che pubblicò per primo la vignetta.
Nei mesi successivi manifestazioni di protesta vennero
organizzate da musulmani in Svezia, mentre Egitto, Iran e Pakistan protestarono
attraverso i canali diplomatici e nuove minacce di morte furono rivolte a Vilks
come a Johansson. Nel marzo 2010 sette persone di religione islamica, quattro
uomini e tre donne, furono quindi arrestate in Irlanda per un presunto
complotto per assassinare il disegnatore. In quella occasione Vilks affermò:
"Non si può dire che io stia tremando di paura. Mi sono preparato in
diversi modi e ho un’ascia a casa nel caso qualcuno tenti di entrare dalla
finestra". E confermò poi alla stampa di aver ricevuto un avvertimento dai
servizi segreti svedesi (Sapo) su presunte minacce provenienti anche dalla
Somalia, dai sanguinari jihadisti di al Shabaab. L’11 maggio 2010 il
vignettista fu poi aggredito mentre teneva una conferenza sulla libertà di
espressione all’Università di Uppsala, quando aveva cominciato a mostrare un
video su omosessualità e religione. E pochi giorni dopo venne attaccata la sua
casa di campagna nella Svezia meridionale, con bottiglie incendiarie.
källa: il giornale
Non era
finita: a gennaio di quest’anno la giustizia americana ha condannato a 10 anni
di carcere Colleen LaRose, americana convertita nota col nome di battaglia di
Jihad Jane, per aver a sua volta complottato per uccidere Vilks. E ieri, a
Copenaghen, qualcuno ci ha riprovato.
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Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.