Torna la paura nei cieli dell’Europa del nord dove ancora
una volta si è sfiorata la tragedia.
Venerdì notte, a sud della cittadina
svedese di Malmö, un jet militare russo ha rischiato per un pelo di collidere
con un aereo di linea svedese decollato da Copenhagen e diretto in Polonia. Per
la seconda volta nell’arco di un mese - un analogo episodio era accaduto ad
inizio dicembre in Norvegia - l’alacre attività dei caccia russi ha messo in
serio pericolo l’incolumità di centinaia di vite umane.
A denunciare l’ennesimo mancato impatto è stato Johannes
Hellqvist, portavoce delle forze armate svedesi. «Abbiamo avuto la conferma dal
ministero della Difesa che si trattava di un aereo russo». Una volta scoperta
la presenza del velivolo russo, ha spiegato, sono subito decollati jet svedesi
e danesi per intercettare il jet di Mosca.
L’episodio arriva in un periodo di grande tensione tra la
Russia e la Svezia dovuta al mistero di un sottomarino fantasma nelle acque
dell’arcipelago di Stoccolma, che i media svedesi ritenevano essere
russo.
Il caccia russo, in realtà, non ha violato lo spazio aereo
svedese, ma volava senza il trasponder, uno strumento che rende l’aereo
rintracciabile sui radar dei voli di linea. Un fatto questo che il ministro
della Difesa svedese ha definito «irresponsabile». Un altro incidente simile
era stato evitato lo scorso marzo, quando un aereo della Scandinavian Airlines
si trovò ad appena 100 metri, un’inezia, da un velivolo russo.
Un’allerta sulla «significativa ed insolita» operatività
militare russa nello spazio aereo europeo era stata lanciata, neanche due mesi
fa, dalla Nato. Nel mirino, la «considerevole» attività di Mosca `invisibile´
ai radar che controllano il traffico aereo nei cieli d’Europa.
«Oltre 26 aerei da guerra russi - aveva fatto sapere
l’Alleanza Atlantica il 29 ottobre scorso - hanno volato nelle ultime 48 ore su
Mar Baltico, Mar Nero, Mare del Nord e Oceano Atlantico, con «potenziali rischi
per l’aviazione civile perché non hanno piani di volo e non usano trasponder,
quindi il controllo aereo civile non può vederli né assicurare che non
interferiscano con i voli civili».
Quello di venerdì è solo l’ultimo di una serie di sorvoli
che gli aerei russi hanno compiuto negli ultimi mesi sui cieli scandinavi e dei
paesi baltici, per non parlare della caccia al sommergibile che per una
settimana ha tenuti impegnata la marina svedese nelle acque di fronte a
Stoccolma.
In Lettonia in un solo anno vi sono stati più sorvoli russi
che negli ultimi nove, mentre la Finlandia ha denunciato di aver avvertito suoi
aerei civili di cambiare rotta a causa di un sorvolo di un folto gruppo di
aerei russi sul Baltico qualche settimana fa. A ottobre in Danimarca i servizi
segreti hanno rivelato che la Russia ha condotto a fine estate un attacco
simulato contro l’isola danese di Bornholm nel preciso momento in cui si
svolgeva l’annuale meeting politico di Folkemodet. «Solo esercitazioni»
avrebbero poi detto i russi.
La Svezia in stato d`allerta.
La presenza militare russa sta diventando, secondo la ministra degli Esteri svedese Margot Wallstrom, «disturbante e pericolosa», tanto che il governo sta pensando all’eventualità di richiamare persino 7.500 riservisti dalla leva 2004 e a iniziative che fino a oggi non erano mai state prese in considerazione, come la possibilità dell’ingresso della Svezia nella Nato e il ripristino della leva obbligatoria.
"Ci mancherebbe anche questa"
La presenza militare russa sta diventando, secondo la ministra degli Esteri svedese Margot Wallstrom, «disturbante e pericolosa», tanto che il governo sta pensando all’eventualità di richiamare persino 7.500 riservisti dalla leva 2004 e a iniziative che fino a oggi non erano mai state prese in considerazione, come la possibilità dell’ingresso della Svezia nella Nato e il ripristino della leva obbligatoria.
"Ci mancherebbe anche questa"