Il Carnevale romano, si festeggia a Roma nel periodo
dell'anno che precede la Quaresima; fortemente ispirato ai Saturnalia
degli antichi Romani, il carnevale fu uno dei principali festeggiamenti della
Roma papalina. Quest`anno la manifestazione si terrà dal 7 al 17 febbraio e
sarà dedicata alla regina Cristina di Svezia in occasione del 360° anniversario
del suo ingresso nella Capitale da Porta Flaminia dove ancora oggi si può
leggere: Felici faustoque ingressui.
Felici faustoque ingressui. |
Molte feste barocche e carnevali furono dedicati a Cristina
di Svezia (Stoccoloma 1626 – Roma 1689), personaggio storico di grande
modernità. Donna passionale e amante della cultura, in particolar modo del
teatro e della musica, si prodigò per circondarsi di personalità artistiche
offrendo loro il proprio appoggio. Cresciuta in Svezia, allargò i suoi
interessi oltre confine, tanto da essere stata poi definita una “personalità
culturale europea”. Allieva dell’olandese Grotius, il giusnaturalista fondatore
del diritto internazionale moderno, nel 1648 come regina di Svezia firmò il
trattato di Vestfalia. A Roma fondò l’accademia dell’Arcadia che si diffuse in
tutta Europa. Pur saldamente legata alla concezione della monarchia assoluta,
lottò coraggiosamente per l’eliminazione dei pregiudizi religiosi e razziali
dell’epoca. Difese la libertà di culto e di espressione di ebrei, protestanti e
cattolici.
Aveva solo sei anni quando nel 1632 suo padre, re Gustavo II
Vasa, morì lasciandola erede al trono di Svezia. Ma a ventotto, nel 1654,
abdicò in favore del cugino, perché “le donne non sono fatte per governare”.
Nata luterana, per influenza dei Gesuiti, si convertì platealmente al cattolicesimo. In piena Controriforma infrangeva ogni convenzione imposta alle donne del suo tempo per affermare il proprio diritto a decidere mostrandosi pubblicamente in abiti maschili e seguendo le proprie inclinazioni a prescindere dal ruolo e dal rango.
Nata luterana, per influenza dei Gesuiti, si convertì platealmente al cattolicesimo. In piena Controriforma infrangeva ogni convenzione imposta alle donne del suo tempo per affermare il proprio diritto a decidere mostrandosi pubblicamente in abiti maschili e seguendo le proprie inclinazioni a prescindere dal ruolo e dal rango.
Per la cerimonia del solenne ingresso a Roma, sul finire del
1655, il Bernini aveva progettato una carrozza regale. Il corteo partì per una
lenta sfilata lungo l’antica e imponente via Flaminia ma, approfittando di una
sosta, la Regina abbandonò la carrozza per il suo cavallo. Poteva così essere
vista più facilmente dalle migliaia di persone che affollavano le strade per
scorgere la sua piccola figura vestita semplicemente in grigio e nero, con una
piuma sul cappello in segno di festa. Entrò a Roma tra due ali di folla
osannanti attraverso Porta del Popolo, la cui facciata interna era stata
ristrutturata in suo onore, sempre dal Bernini su commissione di Alessandro VII
che vi fece apporre come già detto un’iscrizione di benvenuto ancora oggi
leggibile appunto, Felici faustoque ingressui.
Nella Roma del Seicento, ricca delle opere del grande
barocco, prima fra tutti il colonnato di San Pietro del Bernini, Cristina di
Svezia ebbe dimora a Palazzo Farnese prima di stabilirsi definitivamente a
Palazzo Riario in via della Lungara (oggi Galleria Nazionale d’Arte Antica di
Palazzo Corsini). Chi l`avrebbe mai detto...!!