Stefan Branth. ”La risposta svedese al Dr House”
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Qui i dottori
sono diversi, lo vivo sulla mia pelle e lo sento dire spesso. Non meglio. Non
peggio. Solo diversi.
Poco tempo a
disposizione, troppi pazienti. Io del mio dottore della mutua avevo anche il
numero di casa, lo potevo chiamare in qualunque momento e sapevo che in certi
giorni e orari della settimana veniva a fare le visite a casa. E soprattutto,
rispondeva al telefono! Qui se si chiama il vårdcentralen, sfondare il muro
delle assistenti è impossibile, non te lo passano il dottore, sicuro! Stessa
cosa, a detta dei miei amici che abitano in Italia in Italia, succede nel caso del cardiologo,
che loro chiamano più o meno tranquillamente in caso di emergenza.
Comunque state
sicuri che per cose davvero gravissime anche qui l’assistenza è garantita, (con
tutto quello che costa!)
Ma c’è una cosa
che i medici italiani non hanno capito: le medicine non servono!
Perché qui in Svezia
c’è una cosa che guarisce tutto, una formula magica, un’alchimia della natura,
un metodo democratico che tutti si possono permettere. L’acqua. Drick vatten.
Qualsiasi cosa
abbiate, bevete tanto, perché solo così ne venite fuori.
Influenza –Drick vatten.
Gastroentrerite – Drick vatten.
Drick vatten dopo che si è
stati dal dentista. Drick vatten se ti sei rotto un
braccio.
L’acqua cura
tutto, elimina le emicranie, fa scordare le pene d`amore, dà sollievo alla
schiena affaticata. Drick vatten per non sentirsi
tristi, drick vatten per combattere lo
stress.
“Franco, drick
mycket vatten” mi sentivo
dire ogni volta che andavo dal medico dopo 1 ora di attesa – e ci andavo solo
perché mi serviva il certificato da portare al lavoro, ormai l`antifona l`avevo
capita!
Però in certi
casi l’acqua non basta e cioè se ad essere coinvolti nel malessere sono bronchi
e polmoni. Ecco che la potenza dell’acqua deve essere per forza associata alle
qualità salvifiche di un altro elemento: l’aria.
”Mycket dricka och andas in” mi dice il mio medico se nota l’affanno.
Metodi magici che
vanno applicati a tutte le età, anche le più tenere.
Perché per curare
un bambino di quasi 5 anni con bronchite spastica o con polmonite non serve
certo l’antibiotico, che fa male. Il segreto è uno solo: "fatelo
dormire leggero e con la finestra aperta". "Scusi, ma fuori di notte
ci sono -3 gradi!" - "Appunto."
Però, sarà la
tempra, sarà il DNA, sarà il caso, ma Lucas a suon di finestra aperta è
guarito… e in soli 3 giorni.