Sia quel che sia
Buongiorno Piccola Città. A me cara, cittadina mediterranea, con quel
bel porto importante, la elegante via Centocelle, con i negozi di lusso,
poi quelle strette e chiassose del mercato; le palazzine dai colori
vivaci con quei balconi traboccanti di gerani rossi. Il sole che batte
sulla marina di fronte il mare blù, le pizzerie all’aperto, che la sera
ti seducono con l’aroma stuzzicante di pomodorini freschi, basilico e
quella crosta meravigliosamente bruciacchiata. Vorrei risentire
quella bella parlata laziale e non capirci niente e; mi
abbandonerei solo alla magia di quel tono straniero e simpatico. È mia
questa città, intimamente mia e il suo richiamo non è tenue, anche a
questa distanza affogata nei mari del Nord. Sarebbe bello stamattina
entrare da ”Gabriele al Pincio”, ordinare un caffè e dire solamente ”il
solito…”, e Lui, che si ricorda tutti ” soliti”. Chi se l’aspettava, non
è mica tanto carino sto´chiosco…Ma no, è carino, eccome. Entravo
sempre prima di mia madre io, lì a gridare i miei ordini, pistacchio
,nocciola, cioccolata e panna (allora non c’erano ancora mango, cocco,
peanut, butter, kiwi) e mia madre confusa alla cassa a contare i pochi
spiccioli, impaziente ma felice…Ma sì che ci vengo Piccola Città.
Vedrò chi vedrò, chi non ha paura del passato o del futuro, chi possiede
ancora le briciole di speranza che in fondo sono tutto ciò che ci
collega al desiderio di vivere.
Vedrò chi capisce veramente ‘sta vita,
chi l’afferra, ci si tuffa dentro anche se non è tanto bravo a nuotare,
perché senza rischi tutto è incolore e privo di gusto (leggi passione).
Arrivo, Piccola Città, accogli con le tue braccia calde questo figliol
prodigo, cittadino del mondo, sbattimi un po’, va bene lo stesso, ti
capisco.
Sia quel che sia...!!!