Avere le fattezze di un georgiano in Svezia può comportare anche l’arresto. Ne sa qualcosa un nostro connazionale, Giovanni Di Simone - rappresentante di commercio nato a Goriano Sicoli ma residente a Stoccolma da più di 10 anni che la polizia di Stoccolma ha ammanettato qualche giorno fa ipotizzando che potesse essere un ladro.L'accusa, che poi non è stata provata, era quella di ricettazione.
Ecco come si sono svolti i fatti.
Il giorno prima l'arresto, Giovanni era stato diffidato
dagli agenti di polizia dal parcheggiare nelle adiacenze di un negozio della
catena ICA, all'angolo tra le vie di Riddargatan e Banérgatan nel
quartiere più elegante di Stoccolma. Östermalm, nel quale, nei mesi
scorsi, erano avvenuti alcuni furti. Giovanni si trovava in sosta all'esterno dell'edificio per
usare il servizio di wi-fi gratuito di cui il complesso commerciale era
fornito. La polizia lo ha subito sottoposto ad accertamenti, procedendo ad una
perquisizione sia personale che del proprio automezzo, intimandogli poi, non
avendo rilevato nulla, di non parcheggiare più, pena l'arresto, nei pressi del
negozio. A nulla sono valse le spiegazioni fornite da De Simone sul perché si
trovasse in quel posto.
"Agli abitanti del luogo" racconta il nostro eroe in una lettera di protesta inviata all'ambasciatore italiano in Germania (in Svezia la sede è vacante) "evidentemente non sono passato inosservato, non rientrando nei parametri della nordisk ras (razza nordica, ndr)".
Rivendicando il proprio diritto alla libera circolazione, "pienamente vigente nel regno di Svezia",
Giovanni, il giorno dopo
l'accaduto, è tornato nello stesso luogo per fare compere alla Ica. A quel
punto, qualcuno ha avvisato la polizia e il povero Giovanni è stato ricercato ed
arresto.
Portato nella stazione di polizia di Kungsholmen, in sede di
interrogatorio da parte dell'ispettore Goran Wirbing, il rappresentante di
commercio, con non poco stupore, ha saputo di essere accusato di ricettazione,
non soltanto perché si era fermato nuovamente nell'area parcheggio del negozio
ma anche perché, secondo chi lo aveva segnalato agli agenti, aveva la faccia da
georgiano.
Göran Wirbing |
Comunque dopo l'interrogatorio, De Simone è stato rimesso in libertà,
non prima, tuttavia, di aver subito il sequestro di un computer e di un
telefono. Entrambi gli oggeti gli sono stati riconsegnati solo nelle scorse
ore.
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Giovanni, in Svezia da oltre dieci anni, ha
chiesto all'ambasciatore a Berlino Pietro Benassi:
"se non ritiene di dover
interessare i massimi rappresentanti della politica estera del nostro Stato,
affinché accertino, mediante intervento diplomatico presso le equivalenti
autorità svedesi, se la loro corrispondente polizia nello svolgimento del
proprio servizio conosca anche metodi meno concutenti dei più elementari
diritti e delle libertà che spettano ai cittadini all'interno della Ue, e se
sia condizione effettivamente sufficiente essere privati della libertà se
soltanto si ha la faccia da georgiano".