mercoledì 20 maggio 2020

Oggi riapre: "Fotografiska" il museo della fotografia di Stoccolma.

Ciao a tutti come state...?? Io sono contento perchè oggi 21 Maggio riapre il museo della fotografia di Stoccolma: "Fotografiska". Il museo era stato chiuso al pubblico poco più di un mese in conseguenza del coronavirus. Adesso pensate, riapre in concomitanza con la ricorrenza del decimo anniversario della sua inaugurazione avvenuta appunto il 21 Maggio del 2010.
NB: Per entrare bisogna attenersi alle raccomandazioni dettate da Folkhälsomyndighetens (Agenzia di sanità pubblica per la Svezia.) Bisogna prenotare e comprare il biglietto via web sul sito del museo, solo 25 persone saranno ammesse contemporaneamente all`interno per un tempo massimo 90 minuti. Il ristorante resterà aperto rispettando le distanze di sicurezza per tutto l`orario di apertura del museo.Che ne dite...?? Non è propio male. Però se volete voi intanto venite con me...!!
Dopo avervi fatto conoscere "Waldemarsudde"  per un bel pomeriggio da passare a Stoccolma voglio portarvi a "Fotografiska" un intero museo nato dal recupero di una vecchia struttura lungo il porto ed è completamente dedicato alla fotografia contemporanea.
Molto ben rappresentata la fotografia contemporanea anche grazie alle luci utilizzate ed alla didascalia molto chiara nelle spiegazioni.
Vi farò visitare anche il fantastico bar ristorante situato all'ultimo piano in perfetto stile scandinavo che offre scorci a dir poco mozzafiato sulla città e vi faró sentire veramente in nord Europa!
Allora se siete interessati alla fotografia o alle opere di grandi fotografi, non esitate e fate visita al Fotografiska, potete anche andarci da soli non sono mica venuto in Svezia per farvi da balia. Comunque  oltre ad ammirare le immagini create da fotografi contemporanei di fama internazionale potrete anche prendere lezioni di fotografia. Un'altra attrattiva di Fotografiska sono i panorami di Stoccolma che si vedono dal ristorante, all'ultimo piano dell'edificio. Ma questo già l`ho detto…!!
Fotografiska ospita ogni anno quattro mostre principali e 20 collezioni più modeste. Annie Lebovitz, l'influente fotografa ritrattista statunitense, fu al centro di una delle mostre di apertura, dal nome A Photographer's Life (Vita di un fotografo). Un'altra interessante mostra, denominata ePic Moments, presentava 100 anni di giochi olimpici. Sono state inoltre esposte le opere delle fotografe svedesi Julia Hetta ed Helena Blomqvist. Non perdetevi queste collezioni di fotografia contemporanea, tra le migliori al mondo.
Dopo esservi fatti ispirare dai grandi fotografi, potrete mettere alla prova le vostre capacità con lezioni di fotografia per principianti, che nel weekend sono disponibili anche in inglese. Le lezioni in svedese coprono anche altri argomenti come la comunicazione visiva o l'immagine digitale. Famosi artisti spesso visitano il museo e tengono conferenze su interessanti argomenti fotografici.
Anche se non partecipate alle lezioni o visitate il museo, fate tappa al ristorante all'ultimo piano per ammirare una splendida vista sulla città: dalle isole di Djurgården e Skeppsholmen alla baia di Saltsjön. Il cibo merita quanto la vista e il menù comprende diverse opzioni vegetariane. In estate è anche possibile cenare all'aperto presso l'ingresso del museo.
Da giovedì a sabato, l'intrattenimento musicale è garantito, con energici DJ o gruppi dal vivo. Fotografiska si trova a soli 10 minuti in auto dal centro di Stoccolma. La fermata dell'autobus e della metropolitana di Slussen è a pochi minuti a piedi dal museo in Stadsgårdshamnen.
Se la giornata è bella, potete raggiungere il museo a piedi in mezz'ora dal Giardino reale lungo la banchina di Gamla Stan per ammirare una parte della città antica sul percorso. Ad eccezione della viglia di Natale e della vigilia di Mezza estate a giugno, il museo è aperto tutti i giorni e offre visite guidate su appuntamento.
Come vedete a Stoccolma c`è sempre qualcosa da fare e non ci si annoia mai.
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giovedì 14 maggio 2020

Come si vive in Svezia, uno dei pochi paesi al mondo che ha adottato l'immunità al gregge.

In Svezia non c'è nessun lockdown per coronavirus: posso andare al bar, al ristorante e in ufficio. 
Ma non significa che non sia preoccupata.
Ciao a tutti.  Ho trovato in rete questo interessante articolo della giornalista Caisa Ederyd dove si confessa riguardo i suoi dubbi e timori di chi vive questo particolare momento in Svezia, tra poche restrizioni e molte raccomandazioni. L`ho tradotto per voi. Buona lettura (a chi interessa eh...!!)
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È molto strano oggi vivere in Svezia. Mi rendo perfettamente conto che siamo nel bel mezzo di una una pandemia e so che è una cosa seria.. Ma non riesco a rendermi conto esattamente quanto sia grave. Lavoro in una stazione radio di servizio pubblico a Stoccolma. La maggior parte dei miei colleghi, compresa me stessa , andiamo al lavoro ogni giorno mantenendo le distanze di sicurezza l'uno dall'altro il più possibile. Uno dei maggiori uffici stampa svedesi trasmette direttamente dal nostro edificio. Ma non importa quanto sento parlare di quarantene, blocchi, rischio di depressione economica e restrizioni alla libertà in altri paesi - è come se non lo capissi. La mia vita è troppo normale Eppure, allo stesso tempo, non lo è. Vivo insieme al mio ragazzo e due bambini. Avere figli piccoli e un lavoro a tempo pieno non mi lascia molto tempo per pensare. Ma non vedo mia madre da due mesi. Ha 70 anni e da tempo soffre di problemi respiratori. In questo momento, la strategia svedese  è concepita apposta per proteggere persone come lei.

La maggior parte delle restrizioni in Svezia sono solo raccomandazioni: come lavarsi le mani, non andare alle feste, evitare di viaggiare e tenersi a distanza il più possibile.. Limitare il contatto con altre persone, soprattutto se si è  una persona a maggior rischio di contagio, come appunto  mia madre. A parte una serie di raccomandazioni dettate dal buon senso , attualmente il governo ha imposto solamente quattro restrizioni: nessuna riunione pubblica di oltre 50 persone; vietate le visite nelle  case di riposo; non recarsi in Danimarca (i confini sono chiusi.)  Bar e ristoranti devono assicurarsi che all`interno non ci siano assembramenti i clienti devono essere serviti seduti ai tavoli.
Essendo io in buona salute, non ho paura di ammalarmi. La maggior parte dei miei amici e dei miei famigliari pensa che la via svedese sia quella giusta (Dio, spero davvero che l'immunità del gregge funzioni.) Ci scherziamo molto su, che in fondo è l'unico modo in cui ci sentiamo in grado di gestire la situazione.

La maggior parte dei miei amici ora lavorano da casa. Chiunque abbia anche il minimo sintomo di raffreddore deve stare a casa. Starnutire o tossire in pubblico sono diventati tabù, mentre due mesi fa potevo tranquillamente presentarmi al lavoro raffreddata. Ci viene detto di stare distanti. Ci è comunque concesso di fare praticamente quello che vogliamo, a parte andare a ballare o partecipare a feste pubbliche o private—praticamente tutte le cose divertenti che si facevano prima con gli amici—e naturalmente non possiamo stare insieme ai nostri genitori o nonni. Anche se vado ancora al lavoro, faccio una vita diversa. Evito i trasporti pubblici. Mi tengo a distanza dalle persone per strada e nei supermercati. I miei bambini vanno all'asilo nido, ma abbiamo deciso che non possono andare a casa degli altri bambini. Forse siamo paranoici, forse no.

Mi mancano le cene con gli amici. Mi manca mia madre. È come se andasse tutto bene, ma mi sento perennemente triste e preoccupata anche se a fasi alterne. So che abbiamo libertà che gli altri non hanno, ma è difficile essere oggettivi. Non entro in un locale da febbraio. Le poche volte che sono stata in un bar negli ultimi due mesi è stato un po' come andare a un rave illegale. Sì, possiamo farlo, ma è sicuro? Gran parte della gente pensa che stare all'aperto non sia pericoloso, sempre che si mantenga la distanza. A quanta distanza è solo a tua discrezione anche in generale c`è sentimento di fiducia per il governo e la popolazione. Forse funziona perché noi svedesi manteniamo le distanze anche per nostra abitudine. Io per esempio sono contenta di avere una scusa per non abbracciare nessuno. Una mia amica è medico in uno dei principali ospedali di Stoccolma. Un paio di settimane fa mi ha detto che c'erano i segni di una catastrofe in arrivo. Non c'erano abbastanza posti di terapia intensiva. Molti operatori sanitari si erano ammalati gravemente. Un altro amico è a casa da solo in quarantena da sette settimane perché ha difficoltà respiratorie. Questo rende tutto più tangibile.

Però, la settimana scorsa, Stoccolma ha avuto i due giorni più caldi della stagione ed io vado al lavoro in bici, ho notato che la città era piena di gente. C'era un ingorgo sulla ciclabile. I ristoranti all'aperto erano pieni. Ogni giorno, ora, vedo sempre più gente in giro il risultato è stato che alcuni bar sono stati costretti a chiudere per non aver rispettato le regole. Troppe persone tutte vicine e con servizio al banco. Più ci avviciniamo all'estate, meno il virus ci preoccupa. Mentre alcuni dei miei amici si sono messi in quarantena (volontaria o involontaria), altri hanno organizzato piccole feste private e passato weekend nelle loro case di campagna—nonostante il governo avesse chiesto alle persone della zona della capitale, la più colpita, di non spostarsi se non per necessità.

Quando il governo ha ristretto le riunioni pubbliche a 50 persone, il 29 marzo, pensavo che fosse questione di giorni prima che anche noi venissimo colpiti dal lockdown. Ma è passato più di un mese, e sembra che stiamo andando in una direzione diversa. Anche se non siamo andati nemmeno vicini a un vero lockdown, la gente sembra che ne abbia abbastanza: "È quasi estate! La vita va avanti."
In sostanza, la Svezia ha chiesto ai cittadini di usare il buon senso. Ma cosa succede se la situazione va così al di là del buon senso? È facile sentirsi un po' persi. 
E io mi ritrovo a preoccuparmi perché non mi preoccupo abbastanza.
Di Caisa Ederyd; traduzione di Franco Fazio.
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domenica 3 maggio 2020

Stasera voglio rivolgermi direttamente a voi, il popolo svedese!

Con la frase riportata nel titolo il primo ministro del Regno Stefan Löfven, ha aperto qualche giorno fa il discorso alla nazione. Per chi è interessato pubblico per intero la traduzione, alla fine del testo c`è un video con l`inno nazionale svedese e traduzione del testo. Le strofe iniziali tradotte in italiano dicono: "Tu antico, tu libero, tu montuoso Nord. Tu silenzioso, tu bello pieno di felicità!" 
Buona lettura e buon ascolto. (per chi è interessato...!!)
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“Stasera voglio rivolgermi direttamente a voi, il popolo svedese  

Il nuovo corona virus sta mettendo alla prova il nostro paese, la nostra civiltà e noi come esseri umani.  


Ogni persona deve, ora, prepararsi mentalmente per quello che ci aspetta.  


Abbiamo una diffusione generale dell’infezione, qui in Svezia, la vita, la salute ed il lavoro sono minacciati. In molti si ammaleranno ed altrettanti dovranno dire addio alle persone care. L’unico modo che abbiamo di affrontare la crisi è quello di affrontarla come una società, in cui ognuno si assumerà le responsabilità per se stesso, per gli altri e per la nazione.  


So che molte persone sono preoccupate, preoccupate se la nostra società ce la farà, preoccupati per se stessi o per i propri cari che sono nelle categorie di rischio o per la possibile scomparsa del proprio lavoro.


Lo capisco. I prossimi mesi saranno stressanti, ma la nostra società è forte.  


Le nostre autorità stanno lottando giorno e notte, il personale dentro gli ospedali, le scuole e molte altre persone con lavori importanti, sorreggono la nostra società. Io come Primo Ministro ed il governo da me guidato, prenderemo tutte le decisioni necessarie per salvare la vita, la salute e il lavoro di più persone possibili.  


In Svezia sono già stati banditi i gruppi con oltre 500 persone, la scuola superiore e l’università sono state chiuse e continuano con corsi a distanza.  


Desidero che siate preparati per ulteriori provvedimenti che potranno essere presi.  


L’obbiettivo del lavoro del governo è quello di limitare il contagio in modo che non tutti si ammalino gravemente allo stesso tempo ma anche di assicurare le risorse all’assistenza sanitaria oltre che alleggerire le conseguenze per voi che lavorate e per le nostre aziende.  


Siate pronti perché questo durerà a lungo, siate pronti perché la situazione potrebbe cambiare molto velocemente ma, sappiate anche che la nostra società affronterà la situazione con tutte le sue forze.  


Ora, abbiamo tutti la nostra responsabilità.   


Ci sono dei momenti cruciali in cui si dovranno fare dei sacrifici, non solo per il proprio bene ma per prendersi la responsabilità di ciò che ci circonda, della popolazione e del paese.    


Quel momento è arrivato, oggi è il giorno, e tutti siamo chiamati ad applicare tale compito.


Ognuno di noi ha la responsabilità di prevenire la diffusione del virus, di proteggere gli anziani come anche le altre categorie a rischio, nessuno di noi ha alternative.  


Nessuno di noi, deve andare a lavoro, se presenta i sintomi, giovani, anziani, ricchi o poveri non importa, tutti dobbiamo fare la nostra parte. Questo vale anche per te che hai più di 70 anni o che sei di un'altra categoria a rischio.  


Capisco che possa essere frustrante dover limitare la propria vita sociale ma, in questo momento, è necessario, non solo per il tuo bene, ma anche per proteggere gli altri è rendere e dare al sistema sanitario la possibilità di far fronte alla situazione.  


Per noi, che siamo adulti, è il momento di esserlo davvero. Non diffondendo panico, o voci. Nessuno rimarrà solo in questa crisi ma tutti abbiamo una grande responsabilità. Ognuno di noi.  


So che le restrizioni attuate sono grandi, ma solo così possiamo mantenere un basso tasso d`infezione. 


So che alcune limitazioni sono stressanti, ma solo così possiamo dare modo all’assistenza sanitaria di gestire la crisi.  


So che la situazione sembra difficile, ma seguire i consigli delle autorità è nostro dovere. Sia tuo, sia mio.  


Siete in molti che avete la responsabilità anche per altre persone aiutando i tuoi vicini o sostenendo i ristoranti locali, evitando di salutare o far visita ai nonni di persona ma invece facendo piccole chiamate ogni giorno. Questa è solidarietà all’atto pratico.  


Sono Orgoglioso di essere il primo ministro svedese, quando vedo gli sforzi che state facendo. State dimostrando che la nostra coesione diventa più forte quanto più la situazione diventa difficile.  


Sono sicuro che tutti in Svezia si prenderanno le loro responsabilità. Fate del vostro meglio per garantire la salute agli altri. Aiutiamoci a vicenda così che quando guarderemo indietro, a questa crisi, saremo orgoglioso del nostro ruolo e dei propri sforzi.  


Per i vostri simili, per la nostra società e per la Svezia.


Grazie”

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giovedì 30 aprile 2020

E' presto per valutare i risultati delle scelte politiche svedesi

Foto presa del quotidiano di Stoccolma: Dagens Nyheter.
Ciao a tutti come state...?? Quassù anche se con delle restrizioni la vita continua (quasi...) come sempre.  A chi mi chiede il risultato della linea "soft" adottata dal governo svedese rispondo pubblicando per intero l`intervista rilasciata qualche giorno fa dal nostro ministre degli esteri; Ann Linde al quotidiano inglese: "The Guardian" tra i primi a puntare il dito contro il sistema svedese. 
Io continuo a sperare che sia l`approccio giusto. Evito ogni contatto sociale, non vedo nipotini e figli da 8 settimane, non entro nei centri commerciali (la spesa me la portano a casa) rispetto le distanze sociali con i miei vicini come ci viene ricordato a noi +70 ogni giorno alle 2 in punto del pomeriggio e vado a fare la mia passeggiata di 2 ore munito di mascherina protettiva (anche dove non c`è nessuno,) di più non posso fare. Buona lettura e speriamo bene.🇮🇹❤️❤️🇸🇪
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"E' presto per valutare i risultati delle scelte politiche svedesi, che ha affrontato con un approccio "soft" molto criticato e completamente diverso da quello adottato dagli altri paesi l'epidemia del Covid-19. Lo ha detto in un'intervista al quotidiano britannico The Guardian il ministro degli Esteri, Ann Linde. "Ci sono stati molti fraintendimenti - ha osservato - abbiamo gli stessi obiettivi di tutti gli altri governi, e come abbiamo sempre detto siamo perfettamente pronti a procedere con regole più severe se la popolazione non seguirà le indicazioni". In Svezia, dove vivono poco più di 10 milioni di abitanti, ci sono circa 19 mila casi confermati di contagio da coronavirus e 2.274 vittime. Anche in Svezia, come in tutto il mondo, si sono registrati molti casi nelle case di riposo. Finora, sono state chiuse le scuole superiori e vietati gli assembramenti di più di 50 persone; inoltre, i cittadini sono invitati ma non obbligati a evitare i viaggi non essenziali, a lavorare da casa e a non uscire se sono anziani o malati. Sono rimasti aperti i negozi, i ristoranti e le palestre, con l'invito a  rispettare le distanze. Molti svedesi sono d'accordo con le scelte del governo e ne sostengono la politica rispettando le indicazioni, ma alcuni scienziati hanno espresso critiche. Il tasso di mortalità per abitanti, molto più basso rispetto a paesi come Italia e Spagna, è però più alto di quelli dei paesi nordici confinanti. Anche la Svezia, ha spiegato il ministro al Guardian, "vuole salvare vite e fermare la diffusione del virus, assicurare che il sistema sanitario sia in grado di gestire l'epidemia e ridurre le conseguenze per l'economia e l'occupazione. Ma la consideriamo una maratona, non uno sprint". 
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Meglio di così non si poteva spiegare. Alla prossima bella gente.
https://francoatullinge.blogspot.com/2020/04/e-presto-per-valutare-i-risultati-delle.html
                                                  

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.