E' la Svezia il paese che ha accolto di gran lunga la
maggioranza dei profughi
e migranti minorenni e non accompagnati: circa 32 250 su un totale di 88 300
minori soli giunti nei paesi dell'Unione europea l'anno scorso, cioè il 40 per
cento circa del totale. E le percentuali di accoglienza svedesi sono le più
alte della Ue anche per quanto riguarda i migranti ed esuli minorenni al di
sotto dei 14 anni. Lo ha reso noto oggi Eurostat, l'ufficio europeo di
statistica, evidenziando la portata dell'emergenza che il paese della comunità
nordica sta affrontando. Già se si guarda alle cifre generali la Svezia, avendo ricevuto oltre 160mila
profughi e migranti con una popolazione attorno ai 10 milioni di abitanti, è il
paese membro della Ue col più alto numero di arrivi per abitante: in
proporzione alla popolazione, è come se la Germania - avendo circa 80 milioni
di abitanti - ne avesse ricevuti non 1,1-1,2 milioni ma circa 2 milioni. Ma
l'emergenza dei profughi e migranti minorenni non accompagnati è
particolarmente acuta. Le autorità hanno spesso enormi difficoltà
nell'identificarli, e non dispongono di famiglie di riferimento cui fare capo
per ogni decisione che un minorenne legalmente non può prendere da solo.
Inoltre i giovani profughi spesso si perdono nell'arrivo, nessun accompagnatore
maggiorenne li guida nel paese d'accoglienza. Non di rado, quando fuggono dai
centri d'accoglienza per paura e non solo, cadono vittima di gruppi della
malavita organizzata che li sfruttano come manovalanza a basso costo. Sempre secondo Eurostat, i profughi minorenni accompagnati giunti in Svezia
sommati a quelli arrivati in Germania (circa 14 mila, pari al 16 per cento del
totale) sono oltre metà della cifra complessiva. In Italia le domande d'asilo
accettate di minorenni non accompagnati sono 4 070, un numero ben inferiore. In
Italia però la percentuale di minori non accompagnati richiedenti asilo è stata
il 56,6 per cento del totale degli esuli, la cifra in percentuale più alta.
Sul totale dei minori non accompagnati, la percentuale degli "under
14" è particolarmente alta in Svezia, col 14 per cento, contro l'1 per
cento in Italia e il 9 per cento in Germania. La maggioranza dei minorenni soli
richiedenti asilo nella Ue, per l'esattezza il 51 per cento del totale l'anno
scorso, sono afgani: circa 45 300 in tutta l'Unione, e più della metà di loro è
arrivata in Svezia. Al secondo posto i giovani siriani, 16 per cento del totale
dei minori in fuga. In totale, sono 14 300 di cui circa 4 000 hanno chiesto
asilo in Germania, 3 800 in Svezia che, ricordiamolo, ha appunto circa 10
milioni di abitanti contro gli 80 della Repubblica federale. La Svezia è uno dei paesi aderenti all'accordo europeo di Schengen sulle
frontiere aperte che ha appena chiesto il prolungamento dei controlli alle
frontiere. L'enorme afflusso di migranti nel regno ha messo a dura prova non
solo le pur solidissime finanze pubbliche - rese sicure da una robusta crescita
economica, nel manifatturiero e in internet - ma ha anche creato, come in
diversi altre paesi, forti partiti populisti e xenofobi. In questo caso di
SverigeDemokraterna, democratici di Svezia, guidati dal giovane, carismatico ex
estremista Jimmie Akesson. Alla fine dell'anno scorso, Stoccolma aveva
annunciato che circa la metà delle richieste d'asilo sarà respinta, ma la cifra
dei rifiuti annunciati corrisponde a quella abituale, ed è superiore alla media
europea: nella Ue vengono accolte circa un terzo delle domande per ottenere lo
status di rifugiato o perseguitato politico.
Insomma non male per essere un paese di appena 10 milioni di
abitanti.