venerdì 5 giugno 2020

Katarinahissen

Anno di grazia 1965 (avevo vent`anni...) appena arrivato a Stoccolma mi recai a Katarinahyssen "ascensore katarina" per vedere il punto dove Paul Newman si sarebbe sfracellato al suolo senza la finzione cinematografica.
La prima volta che vidi Katarinahissen (Ascensore Katarina) fu in un film proiettato in un cinema della Piccola Città (il Bernini) e correva l`anno 1964 il titolo lo ricordo ancora benissimo malgrado la mia più non verde età... Il  titolo originale era:"The Prize"  in italiano aimè... venne tradotto in:"Intrigo a Stoccolma" (sto`film mi ha rovinato letteralmente la vita) con un giovanissimo Paul Newman mentre l`interprete femminile era Elke Sommer. Tedesca, ma essendo biondissima interpretava una svedese.
Katarinahissen "Ascensore Katarina" in una foto degli anni 60. (bei tempi.)
La scena che mi rimase più inpressa di quel film fu quando Paul Newman per sfuggire ai soliti cattivissimi si tuffava nello specchio d`acqua sottostante (ca.40 metri) e dopo con un perfetto stile craw raggiungeva il molo. Dove beato lui da aspettarlo c`era la biondissima Elke Sommer a bordo di una fiammante Volvo coupè. Inutile dire che rimasi letteralmente senza fiato rimanendo a bocca aperta per tutto il resto del film. Passai molte notti a sognare improbabili fughe inseguito dai cattivi a bordo di una Volvo P-1800. Guarda caso sempre con una biondona a fianco ed anche se tedesca non avrebbe avuto molta importanza. 
Elke Sommer
Non potevo immaginare nemmeno lontanamente che solamente un anno dopo il destino mi avrebbe portato propio in cima a Katarinahissen e guardando in giù avrei provato la mia prima delusione in Svezia scoprendo mio malgrado che sotto al posto dell`acqua c`era uno svincolo stradale e tanto cemento armato molto temuto dagli automobilisti di quegli anni. Questa pomeriggio ci sono ritornato. E guardando in giù ho constatato che l`acqua ancora non c`è. In compenso lo svincolo è stato reso più sicuro e scorrevole com meno cemento armato. Leggera brezza che fa rinascere ricordi oramai sopiti da quassù si sente l'essenza di Stoccolma. Certamente e forse è laggiù che nascono i sogni guardando in su. Alcuni sono svaniti appena nati.  Bella vista da quassù questa mia città adottiva. Emozionante dolce e intensamente mia.  Ma che sa anche essere crudele se ti ritrovi solo. 
Da questo punto della balaustra "si tuffò"... Paul Newman
Si! Stoccolma ti voglio bene ti voglio ti stringo (ma a volte mi sfuggi), mi immergo dentro di te mi butto insomma nella tua cara ordinata pazzia  assorbo accetto. Io penso Stoccolma sono Stoccolma con tutto me stesso. Dove è la mia forza la mia "Piccola Città" scandinava su quest`acqua che ho trasformato nel mio Mediterraneo. Vivo tra queste due sponde. Entrambe mie amatissime. Diverse da far male e spesso terribilmente uguali. Dolce, tenera confusione di ricordi in due lingue. 
Vita a cavallo di due paesi a me cari.Ti respiro Stoccolma, ma tu non tradirmi mai!
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.