Che strana senzazione noi che in Svezia abbiamo accolto il
maggior numero di profughi pro-capite nella zona UE in un pomeriggio triste e
buio di Novembre appendiamo un cartello sul ponte di Öresund con la
scritta ”Esaurito”. Sono sicuro che molti vorrebbero fare di più, aiutarli, molto ma molto di
più di quello che è stato fatto fino ad oggi e tra questi ci sono anch`io. Ma viviamo in tempi bui e la stragrande
maggioranza dei paesi europei non si è presa nessun tipo di responsabilità al
contrario hanno risposto con la paura del pregiudizio innalzato muri e fili spinati. Chissà forse dopo la drastica decisione presa oggi dal governo di Stoccolma qualcuno di loro si sveglierá più a miti consigli...? Una cosa è certa queste persone da qualche parte dovranno pure
andare. Io ne dubito, Ma dobbiamo sperare.
Che la Svezia si trovi in una situazione di emergenza non lo nega nessuno ma quello che mi fa ben sperare è che propio in momenti difficili come questi che questo popolo trova la forza necessaria per stare unito al fianco delle autorità e dei politici che hanno scelto in nome della democrazia.
Ci sarebba molto da dire invece sulle scelte fatte dall`EU in questo storico momento di totale abbandono se non fosse che per molti di loro c`è solamente una parola spendibile: VERGOGNA.
Una VERGOGNA storica. Due settimane fa lo srittore greco/svedese Theodor Kallifatides ebbe modo di dire:
”Io non capisco bene come mai la tragedia dei profughi a cui stiamo assistendo è discussa come un grandissimo problema per tutti noi e non di chi la sta realmente vivendo.”
Oggi queste parole aggiuncono ancora una dimensione. PURTROPPO.
Che la Svezia si trovi in una situazione di emergenza non lo nega nessuno ma quello che mi fa ben sperare è che propio in momenti difficili come questi che questo popolo trova la forza necessaria per stare unito al fianco delle autorità e dei politici che hanno scelto in nome della democrazia.
Ci sarebba molto da dire invece sulle scelte fatte dall`EU in questo storico momento di totale abbandono se non fosse che per molti di loro c`è solamente una parola spendibile: VERGOGNA.
Una VERGOGNA storica. Due settimane fa lo srittore greco/svedese Theodor Kallifatides ebbe modo di dire:
”Io non capisco bene come mai la tragedia dei profughi a cui stiamo assistendo è discussa come un grandissimo problema per tutti noi e non di chi la sta realmente vivendo.”
Oggi queste parole aggiuncono ancora una dimensione. PURTROPPO.